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Bloccate le nozze tra il filosofo Gianni Vattimo e l’assistente: “Circonvenzione di incapace”

Per Simone Caminada, 38enne assistente di Vattimo, i pm chiedono 4 anni di carcere. Secondo loro il filosofo 86enne verserebbe ormai in uno stato di “totale dipendenza psicologica” dal giovane e di “paura della solitudine”
A cura di Francesca Del Boca
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Gianni Vattimo e Simone Caminada (Instagram)
Gianni Vattimo e Simone Caminada (Instagram)

Questo matrimonio non s'ha da fare. Stavolta però c'è di mezzo la Procura di Torino, che con un provvedimento ha sospeso le imminenti nozze tra il grande filosofo Gianni Vattimo e il suo giovane assistente Simone Caminada, previste prossimamente a Vimercate (Monza e Brianza) e officiate in teoria dall'ex senatore dem Roberto Rampi. L'unione civile tra l'intellettuale 86enne, tra le menti più celebri del Novecento italiano, e il 38enne italobrasiliano che da 10 anni lo segue, per la Procura è da considerarsi infatti "circonvenzione di incapace": l'uomo avrebbe insomma raggirato il partner solo per poter mettere le mani sul suo ingente patrimonio.

I pm chiedono 4 anni di carcere per Simone Caminada

E per Simone Caminada i pm chiedono addirittura 4 anni di carcere. Secondo loro il filosofo verserebbe in uno stato di "totale dipendenza psicologica da Caminada, misto alla paura della solitudine e alla consapevolezza di non poter più provvedere a se stesso". Aggravata dalla malattia, "un deficit sul piano previsionale, esecutivo e sulla capacità di autodeterminazione, un disturbo depressivo aggravato dal Parkinson”.

L'assistente intanto non fa una piega, e va avanti. "Se dovessi immaginare come spiegare a qualcuno il mio rapporto con Gianni lo farei con le note di questa canzone di Guccini portata al successo da I Nomadi: "Un vecchio e un bambino si presero per mano e andarono insieme incontro alla sera". In questa chiave romantica per me è la poesia del nostro stare insieme". Così come il filosofo del pensiero debole, che fino a poco tempo fa aveva bollato l'intera vicenda come "fatti miei".

Le indagini dei pm contro l'assistente di Gianni Vattimo

Fatti di pubblico interesse, in realtà. Perché per assicurarsi l’eredità, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il giovane uomo avrebbe isolato il professore, inducendolo a tagliare i ponti con quel gruppo di amici storici che fino a quel momento gli avevano garantito compagnia e sostegno. Lo avrebbe fatto soprattutto "ricattandolo moralmente", minacciando di andarsene e di lasciarlo da solo. "Non sparire", lo avrebbe infatti implorato Vattimo nelle intercettazioni telefoniche.

Le stesse intercettazioni che, sempre secondo i pm, evidenzierebbero l'interesse economico di Caminada, che spesso si confrontava con la madre e che aveva accesso alle sostanze dell'anziano assistito. E adesso quell'unione civile così tardiva con il filosofo 86enne, ormai debole e fragile, che di fatto renderebbe unico erede il 38enne. Decisamente sospetta, per la Procura. Che adesso vuole vederci chiaro, al punto da bloccare tutto.

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