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Covid 19

Bellagio, personale sanitario e direttore si blindano nella Rsa per proteggere i 138 anziani ospiti

Si sono blindati letteralmente per una settimana all’interno della Rsa di Bellagio, sul lago di Como, 42 dei 90 dipendenti della struttura e il direttore sanitario Vincenzo Trivella. Lo hanno fatto, spiegano, per proteggere i 138 anziani ospiti della struttura sei dei quali sono risultati positivi al Covid.
A cura di Chiara Ammendola
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Una bolla di salute, è questa la definizione che il direttore della Rsa di Bellagio ha voluto dare alla decisione di blindarsi all'interno della struttura assistenziale per anziani che dirige insieme con parte del persona dipendente e con tutti i 138 ospiti. Si tratta di una scelta fatta nei giorni scorsi dopo che è stata accertata la positività al Coronavirus di sei degli anziani ospiti della struttura che sono stati isolati nella stessa Rsa dagli altri altri degenti.

Sono 42 su 90 gli operatori socio sanitari che hanno aderito alla proposta del direttore

"Nella prima ondata siamo stati aiutati dal lockdown, quando si tornava a casa c'era meno rischio di contagiarsi. Ma ora la situazione è più fluida, abbiamo capito che potevamo essere noi l'unico problema e abbiamo deciso di chiuderci dentro per salvaguardare i nostri nonni", ha spiegato Vincenzo Trivella, direttore della Rsa Bellagio, appellativo che non sceglie a caso visto che nei mesi di emergenza il rapporto tra operatori e ospiti è diventato molto più stretto. E così 42 dei 90 dipendenti della Rsa gestita dalla Cooperativa Osa hanno deciso di chiudersi nella Rsa, sacrificando anche la propria vita personale, per tutelare quegli anziani di cui si prendono cura ogni giorno da tempo e un po' anche le loro famiglie. È probabile che il virus, visto che le visite dei famigliari degli ospiti sono state sospese quasi tre settimane fa, sia entrato proprio con gli operatori socio sanitari che senza volerlo possono essere veicolo di contagio.

Si tratta di una chiusura che restituisce ossigeno anziché chiuderlo

Si tratta di una vera bolla così come spiegato da Trivella che rovescia la realtà: "Si tratta di una clausura che restituisce ossigeno anziché toglierlo – spiega – non si tratta di emergenza, e forse nemmeno di paura. Ma di premura, la più amorevole forma di attenzione. I nostri ospiti significano molto per noi: forse più di quanto si possa immaginare mentre nelle colonne della cronaca gli anziani vengono raccontati che vittime sacrificali e predestinate. Per noi – aggiunge – gli anziani sono un tesoro di cui prenderci cura". La struttura rimarrà sigillata per almeno una settimana, con la speranza che questo possa aiutare a tutelarli dalla diffusione del Coronavirus.

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