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Bimbo ustionato all’asilo di Osio Sotto, la mamma: “Alessandro non guarirà mai del tutto”

“Diceva di vedere le gambe che gli cadevano, i serpenti”. Parla la mamma di Alessandro, uno dei due bambini gravemente ustionati durante l’accensione di un falò all’asilo di Osio Sotto (Bergamo) il 30 maggio scorso. “Ha ancora dolore e non riesce a dormire. Era arrabbiato, mi accusava di non averlo protetto”
A cura di Francesca Del Boca
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"Piangeva, diceva che aveva paura, aveva la pelle delle gambe tutta bruciata, che cadeva". Così Sabrina Ciulla, 40 anni, ha trovato il figlio Alessandro, 4 anni, quella mattina del 30 maggio del 2022: il giorno in cui all'asilo di Osio Sotto (Bergamo), mentre arrostivano dei marshmallow in compagnia dei genitori, sono rimasti ustionati tre papà e cinque bambini.

Tra i due più gravi c'era anche il piccolo Alessandro, che è rimasto in ospedale 47 giorni. "È stato parecchio in terapia intensiva perché si è dovuto disintossicare dai farmaci e delirava", racconta oggi la mamma a Bergamo News. "Mi sono sentita morire. Avevo paura di perderlo".

Le condizioni di Alessandro oggi

"Diceva di vedere le gambe che gli cadevano, i serpenti. Poi ci hanno messi nel reparto Grandi ustionati e lì piano piano ha ripreso a camminare e a mangiare". Oggi però, fortunatamente, sta molto meglio. "Ma la strada sarà ancora lunga e difficile. Alessandro dovrà fare infiltrazioni, fisioterapia, laserterapia e non guarirà mai completamente".

Resta il dolore: "Alessandro ha ancora male e indossa sempre delle guaine necessarie per appiattire le cicatrici da ustioni. In più fatica a dormire perché è tormentato dal prurito, si lamenta, non si può grattare. Fino a poco tempo fa dormiva con delle stecche che lo aiutavano a mantenere dritte le gambe, perché se trascorreva troppe ore con le gambe piegate alla mattina aveva dolore, e non riusciva a camminare".

E soprattutto resta ancora la collera. "Dovremo lavorare anche a livello psicologico per permettergli di elaborare la rabbia che in un primo momento sfogava su di me. Mi accusava di non averlo protetto, di averlo fatto aspettare tanto quella mattina prima di raggiungerlo all’asilo".

Le cure dei genitori

Sabrina, in questi mesi, ha sacrificato tutto il suo tempo per accudire il piccolo di casa (gli altri due fratelli, Cristian e Andrea, hanno rispettivamente 12 e 9 anni). "Mio marito Alfonso è rimasto a casa per tre mesi, poi è rientrato. Io lavoro in una ditta di intermediazione doganale. I miei colleghi mi hanno donato le ferie solidali, sono stati davvero comprensivi e generosi. Ora sono in congedo parentale".

La mamma, inoltre, sta affrontando anche un percorso psicologico con la terapia Emdr, un metodo  che facilita il trattamento di problemi legati ad eventi traumatici e ad esperienze emotivamente stressanti. "Perché un evento simile ti segna per tutta la vita".

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