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Ballottaggio a Sesto San Giovanni, i candidati: Foggetta si racconta, Di Stefano si nasconde

Fanpage.it è stata a Sesto San Giovanni per conoscere di persona i due candidati sindaco Michele Foggetta e Roberto Di Stefano, che si è negato per “troppi impegni istituzionali”.
A cura di Chiara Daffini
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Da destra: Roberto Di Stefano e Michele Foggetta
Da destra: Roberto Di Stefano e Michele Foggetta

Sesto San Giovanni, in provincia di Milano, è uno dei Comuni che domenica 26 giugno andranno al ballottaggio per eleggere il futuro sindaco. I candidati sono Michele Foggetta (centro sinistra) e Roberto Di Stefano (centro destra). L’idea di Fanpage.it era coinvolgerli in un’intervista doppia per farli conoscere nel privato, oltre che come politici, ma solo Foggetta ha accolto l’invito della nostra redazione, mentre l’avversario si è detto “troppo occupato da impegni istituzionali”. Di seguito le risposte del candidato di centro sinistra.

Con che cosa brinderà in caso di vittoria e con che cosa si consolerà in caso di sconfitta?

“Non sono un gran bevitore, quindi mi farò consigliare, ma sicuramente mi inebrierò delle tante belle persone che ho intorno”.

Faccia un complimento al suo avversario.

“Fantasioso. Sicuramente fantasioso, viste tutte le balle che sono uscite in questa campagna elettorale”.

Il suo rito propiziatorio per il 26 giugno?

“Non so se lo si può definire proprio un rito, ma prima delle primarie e del primo turno sono andato a trovare i miei nonni. Non ci sono più da molti anni, ma restano sempre con me”.

Il suo programma in 3 punti.

“Una città più inclusiva, una città più verde e una città che torni a essere la città del lavoro e del lavoro buono”.

La prima cosa che farà da sindaco?

“Andremo a riapporre lo striscione che chiede verità per Giulio Regeni e chiameremo Apcoa per rivedere quel pasticcio fatto sulle strisce blu”.

Che foto metterà sulla sua scrivania da sindaco?

“Sicuramente la foto di Maria e di Elias, la mia compagna e il mio bambino”.

Il suo slogan in dialetto milanese.

Il dialetto milanese è una lingua che mi manca, che non conosco, ma posso riportare quello che diceva sempre la mia nonna pugliese: ‘A’ iurn se chiagne’, cioè ‘Ogni giorno pensiamo a un problema diverso’”.

Un messaggio di incoraggiamento per il suo avversario.

“Dai Roberto, che poi per cinque anni ti potrai riposare”.

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