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Aumentano i contagi Covid sul posto di lavoro: Milano è la città d’Italia con più casi

L’analisi condotta da Inail ha registrato i casi Covid da inizio anno sul posto di lavoro. La prima città che ha fatto registrare più casi è Milano.
A cura di Giorgia Venturini
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È Milano la città con più contagi Covid in Italia sul posto di lavoro. L'analisi condotta da Inail ha registrato tutti i casi della malattia da inizio anno: in tutto sono oltre 100mila. La Lombardia che da sola conta il 23,5 per cento.

Nel dettaglio lo studio evidenzia che in testa c'è Milano con il 9,5 per cento: qui avvengono più contagi Covid sul posto di lavoro. Subito dopo Roma e Torino con il 6,6 per cento, poi Napoli il 4 per cento, Genova il 3,1 per cento, Brescia il 3 per cento, Venezia il 2,2 per cento, Verona e Treviso il 2,1 per cento, Vicenza e Monza e Brianza il 2 per cento, Firenze e Varese il 1,9 per cento e Bologna 1,8 per cento.

La suddivisione delle macro-aree invece è così suddivisa: i casi più frequenti sono nel Nord-Ovest dell'Italia. Qui vengono registrati il 40,4 per cento dei casi. Al secondo posto c'è il Nord-Est con il Veneto che fa segnare il 10,7 per cento. Il Centro Italia è fermo al 16,8 per cento dei casi: prevale il Lazio con l'8,3 per cento. Infine il Sud con il 14,8 per cento: la Campania conta il 7,5 per cento dei casi sul posto di lavoro. E le Isole con il 6,3 per cento: la Sicilia registra il 4,5 per cento dei casi nazionali.

Cosa ci dobbiamo aspettare nelle prossime settimane

In generale in Italia i contagi sono in aumento. Soprattutto con l'arrivo del freddo. Cosa dobbiamo aspettarci nelle prossime settimane in vista anche dell'arrivo delle festività? Lo ha precisato a Fanpage.it Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore Sanitario dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi e Professore associato di Igiene Generale e Applicata dell'Università di Milano.

"Siamo alle briglie di partenza di una doppia-tripla stagione virale. Sicuramente i modelli ci dicono che ci sarà un rialzo dei contagi, anche se non credo si potrà parlare di vera e propria ondata quanto di un'onda, intendendo quindi un qualcosa non di spaventoso ma comunque di rilevante".

E poi ha aggiunto: "Quello che preoccupa un po' è che ci saranno anche milioni di casi di influenza perché in Australia la variante (A)H3n2 ha dato vita nel loro inverno, cioè ad agosto scorso, alla stagione peggiore degli ultimi cinque anni, con circa cinque milioni di casi. È chiaro che il momento in cui questa situazione esploderà non possiamo sapere quando sarà precisamente, anche perché molto dipenderà anche dalle condizioni climatiche, da quanto freddo farà".

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