Attivisti per la Palestina bloccano una sede di Leonardo a Milano, un dipendente si unisce a loro: il video

Proseguono le manifestazioni per la Palestina. Questa mattina, lunedì 29 settembre, le attiviste e gli attivisti di Palestine Action Italia e Ultima Generazione hanno bloccato l'ingresso di Leonardo Spa a Nerviano, si sono incatenate e hanno mostrato striscioni in supporto della causa palestinese. Un lavoratore dell'azienda si è unito alle proteste dichiarando che non è l'unico dipendente a essere contrario alla politica di Leonardo, ma che in molti non hanno il coraggio di esporsi per paura di perdere il lavoro.
"Non possiamo continuare a mandare armi – ha dichiarato un'attivista durante la manifestazione – non possiamo continuare a essere complici. Siamo chiamati alla nostra responsabilità ogni singolo giorno in ogni scelta che facciamo". Anche il lavoratore di Leonardo che ha manifestato con gli attivisti ha usato parole altrettanto dure: "Non accetto che la mia competenza e il mio lavoro vengano utilizzate per alimentare un genocidio. Mi sono seduto qui con loro perché voglio che si sappia che non tutti i dipendenti di Leonardo sono concordi con le politiche dell'azienda".
Leonardo Spa è finita nel rapporto sulle aziende che "sostengono l’occupazione illegale di Israele e la campagna genocida in corso a Gaza" di Francesca Albanese, relatrice speciale ONU sulla situazione dei diritti umani nel territorio palestinese occupato. In particolare, la società risulta essere in prima fila nella produzione degli F-35, mezzi che hanno reso Israele una potenza aerea in grado di sganciare "85mila tonnellate di bombe, uccidere e ferire più di 179.411 palestinesi e distruggere Gaza".