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Asst Melegnano, salari più bassi per i dipendenti degli ospedali: “Un brutto regalo di Natale”

I vertici dell’Asst Melegnano-Martesana insieme a Regione Lombardia hanno esternalizzato il servizio di portineria e di centralino degli ospedali dimezzando gli stipendi dei dipendenti e fornendo contratti con minor tutele: “I risparmi si hanno tagliando gli sprechi, non sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici”, denuncia a Fanpage.it Claudia Di Stefano, segretaria generale del sindacato Nidil-Cgil di Milano che ha segnalato la vicenda.
A cura di Ilaria Quattrone
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Foto di repertorio
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"Questi dipendenti vogliono solo un po' di serenità, ma in questo modo gliela stanno togliendo": a dirlo a Fanpage.it è Claudia Di Stefano, segretaria generale Nidil-Cgil di Milano relativamente alla scelta di Regione Lombardia e dei vertici dell'Azienda socio sanitaria territoriale (Asst) Melegnano-Martesana di esternalizzare il servizio di portineria e il lavoro degli operatori dei centralini riducendo gli stipendi e fornendo contratti con minor tutele.

La paga oraria dei dipendenti è stata dimezzata

"Fino a questo momento il servizio di portineria e centralino era affidato a personale diretto o in somministrazione – spiega la segretaria a Fanpage.it – In quest'ultimo caso, i dipendenti avevano le stesse retribuzioni dei diretti. Pochi giorni fa, a ridosso delle festività natalizie , Regione Lombardia attraverso Aria ha esternalizzato il servizio affidandolo a un'azienda esterna". I dipendenti degli ospedali di Cernusco, Cassano, Vaprio d'Adda e Gorgonzola si sono trovati così un contratto che fornisce minori tutele e che riduce la paga oraria da 10.33 euro a 5,29 euro. E presto anche tutti i lavoratori dell'intera Asst saranno nelle stesse condizioni.

Richiesto un incontro ai vertici dell'azienda

"In un momento in cui si parla di lavoro e di rilancio del paese, ancora una volta Regione pensa di squalificare i servizi senza tenere conto delle tutele – afferma Di Stefano a Fanpage.it – Prima i dipendenti portavano a casa tra 1.600 e i 1.500 euro netti adesso arriveranno appena a 900 euro". Una situazione drammatica che toglie serenità ai lavoratori e alle loro famiglie proprio durante Natale. I sindacati hanno comunque richiesto degli incontri di confronto con i vertici dell'azienda, ma purtroppo senza esito: "Durante l'incontro di ieri, chiesto dai rappresentanti sindacali nella Rsu, è stato ribadito che l'organizzazione sindacale non ci sta a questi continui ribassi. Se l'azienda deve risparmiare, non devono essere i lavoratori a pagare. I tagli si fanno agli sprechi, non ai servizi", ribadisce la segretaria.

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