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Simba La Rue e Baby Touche, le news sulla faida

Arrestati gli accoltellatori del trapper Simba La Rue: facevano parte di una gang rivale

Sono stati arrestati con l’accusa di tentato omicidio i quattro presunti autori dell’accoltellamento del trapper Simba La Rue a Treviolo (Bergamo) lo scorso 16 giugno. Nelle stesse ore, anche Simba La Rue viene arrestato a Milano per una serie di reati violenti.
A cura di Francesca Del Boca
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Sono stati arrestati con l'accusa di tentato omicidio, i quattro presunti autori dell'accoltellamento del trapper Simba La Rue a Treviolo (Bergamo) lo scorso 16 giugno. Si tratta di una donna 31enne bergamasca, ritenuta tra i mandati dell'agguato, nonché gli esecutori materiali: un milanese 24enne, un 24enne residente in provincia di Padova e un 30enne marocchino.

L'aggressione si inserirebbe in un’accesa rivalità tra gang rivali, capeggiate da due rapper: una, quella della vittima, attiva nel milanese, l’altra, quella vicina a Baby Touché, attiva nel padovano. Intanto, nelle stesse ore, proprio Simba La Rue è stato arrestato a Milano nell’ambito di una operazione congiunta polizia e carabinieri per una serie di reati violenti (tra cui una sparatoria).

Una guerra tra bande rivali

Una guerra tra bande rivali, senza esclusione di colpi. L'attacco di Treviolo avviene alle quattro del mattino. Mohamed Lamine Saida, in arte Simba La Rue, lecchese di origini tunisine, sta accompagnando la fidanzata a casa dopo una nottata insieme quando viene raggiunto da un fendente: a colpirlo un altro giovane, un sicario improvvisato sceso di corsa da un'auto che poi riparte a tutto gas.

La vendetta da parte dell'avversario

Si pensa immediatamente a una ritorsione da parte della gang rivale, per vendicare il pestaggio e il sequestro di Baby Touché avvenuto la notte tra l'8 e il 9 giugno scorso. Un gesto di disprezzo, filmato e postato su Instagram da Simba La Rue per umiliare l'avversario.

La faida tra Simba La Rue e Baby Touchè

Pista corretta, alla luce degli arresti di oggi. Che, forse, metteranno fine a questa faida dalle radici ormai profonde. "Nessuno di noi vuole vedere nostra madre piangere, queste cose diventano grandi e non finiscono più. È un botta e risposta, botta e risposta, botta e risposta. Voglio che queste cose si chiudano perché poi si arriva alla morte", aveva scritto Baby Touché in una storia di Instagram, mesi fa, dopo l'ennesima violenza tra bande di strada. È il momento giusto.

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