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Andrea Menegoi travolto e ucciso da un tir in azienda: assolto il titolare, patteggia l’autista

È stato assolto “perché il fatto non costituisce reato” Matteo Zanetti, titolare della ‘Zanetti Formaggi’ per la quale lavorava da quasi 30 anni Andrea Menegoi. Il 49enne è deceduto ad agosto 2023 travolto da un tir in azienda, guidato da un 25enne che ha patteggiato 1 anno con pena sospesa.
A cura di Enrico Spaccini
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Andrea Menegoi
Andrea Menegoi

L'8 agosto del 2023 Andrea Menegoi è deceduto nel piazzale dell'azienda ‘Zanetti Formaggi' di Lallio (in provincia di Bergamo) travolto da un tir di una ditta esterna che stava per uscire dal cancello. A quasi due anni di distanza dall'incidente, l'amministratore delegato della ‘Zanetti Formaggi' è stato assolto "perché il fatto non costituisce reato", mentre il 25enne che guidava il mezzo pesante ha patteggiato 1 anno con pena sospesa.

L'incidente allo stabilimento di Lallio

Menegoi lavorava nel reparto confezionamento da quasi 30 anni ed era volontario nel Gruppo Volontari di Curno, l'associazione che si occupa dell'assistenza e dello svago di persone con disabilità attraverso lo sport e laboratori vari. Stando a quanto ricostruito dalle indagini, intorno alle 10 dell'8 agosto 2023 il 25enne Bourama Cisse si trovava alla guida di un camion, fermo sul passaggio pedonale davanti al cancello che si affaccia su via della Madonna a Lallio.

In quegli istanti, Menegoi stava tornando dalla pausa caffè e, per aggirare il tir, gli è passato davanti. Cisse, però, non se ne sarebbe accorto e, una volta aperto il cancello, ha avanzato per uscire travolgendo il 49enne.

Il processo

Difeso dall'avvocato Fabio Iannacone, Cisse ha patteggiato 1 anno con pena sospesa. Come riportato dal Corriere della Sera, il Tribunale di Bergamo non gli ha revocato la patente in quanto si parla di condotta colposa del lavoratore, non di circolazione stradale.

L'amministratore delegato della ‘Zanetti Formaggi' Matteo Zanetti, difeso dagli avvocati Giuseppe Bana e Andrea Pezzotta, era accusato di aver predisposto un documento di valutazione dei rischi inadeguato e di non aver dato istruzioni. Davanti alla gup Maria Beatrice Parati ha chiesto il rito abbreviato e, alla fine, è stato assolto "perché il fatto non costituisce reato".

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