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Alessia Pifferi, i consulenti chiedono altri 60 giorni per il deposito della perizia psichiatrica

Alessia Pifferi è stata condannata in primo grado all’ergastolo per la morte della figlia di 18 mesi. La sua avvocata, Alessia Pontenani, in Appello ha chiesto e ottenuto una nuova perizia per la 40enne. Come appreso da Fanpage.it, i consulenti avrebbero dovuto depositare la relazione il 26 giugno, ma hanno chiesto una proroga di 60 giorni.
A cura di Enrico Spaccini
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Alessia Pifferi con l'avvocata Alessia Pontenani
Alessia Pifferi con l'avvocata Alessia Pontenani
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I consulenti che lo scorso febbraio hanno ricevuto dalla Corte d'Assise di Appello di Milano l'incarico di eseguire una nuova perizia psichiatrica su Alessia Pifferi hanno chiesto una proroga di 60 giorni per il deposito della relazione finale. Stando a quanto appreso da Fanpage.it, la richiesta è stata inoltrata questa mattina, mercoledì 4 giugno, alla presidente Ivana Caputo da parte del dottor Giacomo Filippini. Per i periti non sarebbe possibile rispettare la scadenza fissata dai giudici per il prossimo 26 giugno per motivi soprattutto burocratici e hanno suggerito il 26 agosto come nuova scadenza.

Pifferi era stata condannata il 13 maggio dell'anno scorso all'ergastolo, in quanto ritenuta responsabile del decesso di sua figlia: una bambina di 18 mesi che nel luglio 2022 era stata abbandonata dalla donna per una settimana in casa, poi morta di stenti, a Ponte Lambro (Milano). La sentenza era arrivata dopo che lo psichiatria Elvezio Pirfo, su disposizione del Tribunale di Milano, nella sua perizia aveva stabilito che l'imputata era in grado di stare a giudizio, anche se manifestava un "alfabetismo emotivo".

Con il ricorso in Appello, la difesa della 40enne, rappresentata dall'avvocata Alessia Pontenani, ha chiesto e ottenuto un nuovo esame per la sua assistita nonostante il parere contrario del pm Francesco De Tommasi. Lo scorso febbraio la Corte d'Assise di Appello ha conferito l'incarico per la perizia a un gruppo di periti che, da allora, hanno iniziato ad acquisire documenti anche ospedalieri e a sottoporre la 40enne, detenuta nel carcere di Vigevano, a diversi test.

Il collegio di giudici, presieduto dalla dottoressa Caputo, ha fissato il termine per il deposito della relazione finale degli specialisti per il prossimo 26 giugno. I periti, però, hanno chiesto una proroga di 60 giorni, fino al 26 agosto, in quanto ci sarebbero ancora dei passaggi da svolgere e che questi non potranno essere completati in tempi ristretti. Tra questi, l'acquisizione di documenti dall'ospedale Policlinico, una terza visita peritale e i vari confronti tra specialisti prima del deposito della relazione.

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