Milano, sì al progetto per 10 mini moschee nei quartieri

Per soddisfare l'esigenza dei musulmani di raccogliersi in preghiera il Comune di Milano darà il via libera al progetto di realizzazione di 10 piccole moschee distribuite nei principali quartieri della città, in grado di accogliere i circa 30 mila fedeli che vi abitano. Palazzo Marino dovrebbe individuare entro il 28 giugno, data di inizio del ramadan, gli spazi comunali da dare in concessione d'uso tramite un bando pubblico da mettere a disposizioni di quanti avranno i requisiti giusti e presenterà i progetti più adatti. L'amministrazione guidata dal sindaco Pisapia dunque ci riprova, dopo che già lo scorso anno tentò di avviare un dialogo con le 25 realtà aderenti al Caim (Coordinamento associazioni islamiche milanesi), nel tentativo di legalizzare alcune piccole moschee. Non se ne face nulla, in termini concreti, ma il sasso era ormai stato lanciato e le premesse per riprendere il discorso avviate. Così in questo anno si è deciso di bocciare l'idea di una grande moschea, preverendo le piccole strutture dei quartieri: "Il bando sarà aperto a tutte le religioni per garantire il diritto di culto in luoghi dignitosi – spiega l'assessore al Welfare, Pierfrancesco Majorino – Non ci saranno contributi economici dal Comune".

A partecipare al banda sarà sicuramente il centro islamico di viale Jenner con lo storico direttore Abdel Hamid Shaari che ha in mente "una moschea tradizionale con minareto e cupola". Davide Piccardo, membro del Caim, si è dichiarato molto soddisfatto: "E' un inizio. Speriamo che per Expo 2015 ve ne siano diverse in costruzione".L'ubicazione non è ancora stata decisama si vocifera che potrebbero realizzarsi tra viale Certosa, via Padova e le zone limitrofe all'Expo. Spariranno, dunque, i garage e gli scantinati dove oggi i fedeli sono costretti a radunarsi abusivamente. La notizia della costruzione delle mini-moschee ovviamente non ha mancato di scatenare protesta: la Lega chiede un referendum, mentre Riccardo De Corato (FdI) intravede un danno erariale, "perché le aree del Comune hanno un valore", e annuncia che "alla prima assegnazione partirà un ricorso alla corte dei conti".