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Migranti, Giuseppe Conte dopo il Consiglio europeo: “Siamo stati un po’ prepotenti. Emmanuel Macron era stanco, lo smentisco”

Al termine del Consiglio europeo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ammette di essere stato “un po’ prepotente” durante il vertice con gli altri capi di Stato. Sulla questione dei centri d’accoglienza è scontro con Macron. Per il presidente francese riguardano solo i paesi d’approdo, ma Conte: “Macron era stanco, lo smentisco”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Foto: LaPresse/Palazzo Chigi/Filippo Attili
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A little bit”, risponde il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa a Bruxelles, dopo il Consiglio europeo in cui i capi di Stato hanno discusso soprattutto di migranti, a chi gli chiede se l’Italia era stata prepotente durante il vertice. “Un po’” prepotenti, quindi, per Conte che replica alla domanda sul “bullismo” dell’Italia durante il vertice, formulata in parte in inglese. Conte, inoltre, smentisce il presidente francese Emmanuel Macron a proposito dei centri di accoglienza che – stando alle parole dell’inquilino dell’Eliseo – potrebbero essere istituiti solo nei paesi di primo accordo. “Era stanco, lo smentisco. Abbiamo finito alle 5 di mattina”, afferma il presidente del Consiglio. Secondo Conte, nell’accordo raggiunto “non si fa riferimento a un Paese di primo transito o di secondo transito”. Eppure Macron lo ha nuovamente smentito poco dopo, ribadendo che “il concetto di Paese di primo arrivo non si può cancellare”, facendo riferimento al fatto che i centri di accoglienza vadano realizzati nei paesi di approdo, su base volontaria.

Sui centri d’accoglienza si sofferma ancora durante la conferenza stampa Conte, spiegando di non aver “sottoscritto nessun impegno specifico con Merkel” sull'accoglienza in Italia dei migranti secondari. “Ho chiarito alla cancelliera Merkel che non avremmo accettato di parlare di movimenti secondari se non avessimo parlato prima di movimenti primari”, assicura il presidente del Consiglio. Spiegando ancora che, a suo parere, “è inesatto dire che l’accordo sia su base volontario: è integrato e multilivello come richiesto mentre per quanto riguarda l'art.6, che fa riferimento a centri di accoglienza su paesi di stati membri, non si impone a nessuno. Voleva in Italia un centro coatto?”. Comunque, sui centri secondo Conte qualche paese “informalmente ha già dato la disponibilità”, ma non l’Italia.

Parlando ancora della Merkel, Conte garantisce che “l’Italia non riprenderà nessun migrante che dovesse essere stato registrato da noi e poi andato in Germania”. Parlando invece dell’incontro che avrà a luglio con il presidente statunitense Donald Trump, spiega: “Se mi verrà chiesto, racconterò cosa è stato fatto, del nuovo approccio in Europa, abbiamo rivoluzionato il tavolo”.

Conte: ‘Con Salvini sulla stessa lunghezza d'onda'

Conte risponde anche alle domande su Matteo Salvini e sull’interlocuzione avuta con lui: “Ho avuto modo di parlargli stamane, ma poi sono rientrato al vertice, ci siamo confrontati in modo molto sereno”. Con il ministro dell’Interno “siamo sulla stessa lunghezza d'onda, anche io volevo vedere i fatti – afferma Conte -. Devo confessare un lieve disaccordo con Salvini. Lui valuta l'esito del vertice buono al 70%, io all'80%. Non il 100% perché avrei scritto quelle due cose in più ma era una negoziazione a 28 molto difficile”.

Le questioni economiche

Ci sono due punti strettamente economici su cui si sofferma ancora il presidente del Consiglio. Il primo è quello riguardante la manovra correttiva per i conti italiani: “Vedremo, mi faccia tornare in Italia e parlare con il ministro dell'Economia e con gli altri ministri economici…”, risponde. E poi Conte annuncia di aver “bloccato anche il testo sulle banche” discusso dal Consiglio. “Si è discusso di unione monetaria e bancaria, confesso che ho bloccato l’approvazione del documento, all’Italia non stava bene e quindi abbiamo dovuto fare una pausa e dopo una lunga negoziazione abbiamo approvato un testo che va bene”, conclude.

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