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Messina, il sopravvissuto all’incidente sulla nave: “Ne ho salvati due, poi sono svenuto”

Il nostromo Nino Lombardo ha capito subito cosa stesse accadendo, ha indossato la maschera ed è corso in aiuto dei colleghi ma poi è svenuto a sua volta ed è stato ricoverato, è fuori pericolo.
A cura di Antonio Palma
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Per i medici senza di lui e il suo tempestivo intervento nel soccorre i compagni i morti su Nave Sansovino sarebbero stati sicuramente molti di più. Stiamo parlando di Nino Lombardo, uno dei marittimi sopravvissuti al terribile incidente sul lavoro sul traghetto della Siremar, a Messina,  dove hanno perso la vita tre marinai impegnati in alcuni lavori di manutenzione sulla cisterna di carburante. Lui era poco distante dal luogo dell'incidente, impegnato in un altro lavoro sulla stessa nave, quando è stato attirato dalle urla dei colleghi che avevano assistito alla scena dei marinai svenuti e caduti.

"Mi hanno chiamato e sono scappato subito, ho messo la maschera e son corso" racconta a Repubblica il nostromo Lombardo, aggiungendo: "Ho avuto altre esperienze simili, ho capito cosa dovevo fare, sono in mare da trent'anni". Forte della sua esperienza ha capito subito che non c'era tempo da perdere e ha cercato di tirare fuori i colleghi, riuscendone a salvare due. "Dopo averne tirati su due l'ossigeno nella bombola era finito e sono crollato: da quel momento non ricordo più niente" ha ricostruito Lombardo, anche poi trasportato in ospedale dove resterà in osservazione qualche giorno.

Intanto gli investigatori della Capitaneria di porto di Messina a cui sono stare affidate le indagini stanno ricostruendo nei dettagli quanto accaduto in base alle testimonianze dei presenti. Ad aprire il portellone del cisterna e il primo a crollare sarebbe stato Gaetano D’Ambra. Il 27enne secondo ufficiale di coperta sarebbe stato subito travolto dalle esalazioni così come il primo ufficiale, Christian Micalizzi, che era dietro di lui. Il veleno poi non ha lasciato scampo nemmeno al motorista Santo Parisi che faceva parte della squadra.

Il primo ad intervenire è stato Ferdinando Puccio che ha provato a soccorrere i colleghi ma è svenuto anche lui e ora lotta tra la vita e  la morte in ospedale. Solo dopo sono intervenuti  gli altri tra cui anche comandante del Sansovino, Salvatore Virzì, che è riuscito a portare via Puccio dalla pancia della nave ma è rimasto intossicato a sua volta e ora è ricoverato.

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