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Massacrata mentre torna a casa, il volto di Sandra simbolo della lotta alla violenza

La 32enne di Ferrara è stata aggredita e derubata da cinque ragazzi. La foto del suo volto pieno di tagli e lividi ha fatto il giro del web. E lei vuole lanciare un messaggio: “Fermiamo la delinquenza, prima che la situazione degeneri”
A cura di Enrico Galletti
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È sabato sera, non troppo tardi. Sandra, che aveva appena trascorso una serata con le amiche, sta per tornare a casa. È per le strade di Ferrara la 32enne, quando lungo il tragitto che porta all'abitazione del fratello incontra cinque ragazzi (stranieri, secondo quanto ha dichiarato lei alle forze dell'ordine) che si scagliano contro di lei e la massacrano di botte. La sua reazione, istintiva, è stata quella di dirigersi verso la questura di Ferrara. Lì, agli agenti, ha spiegato di essere stata aggredita. Il volto tumefatto, con ferite e tagli, è il simbolo di quella brutta aggressione, l'ennesima nei confronti di una ragazza giovane. Di quella sera in cui cinque ragazzi se la sono presa con lei e l'hanno mandata in ospedale, con sette giorni di prognosi, Sandra ricorda tutto. Anche quando, dopo qualche ore, nel luogo in cui è avvenuta l'aggressione, è stata ritrovata la borsetta della ragazza aperta, con il portafoglio vuoto. I cinque aggressori le hanno sottratto cinquecento euro.

Dopo l'aggressione, la foto del suo volto distrutto dalle botte ha fatto il giro del web. Perché da quel triste episodio che l'ha vista protagonista, la 32enne di Ferrara, desidera trarre un messaggio. E ai microfoni di Estense.com ha detto di essere preoccupata per le nuove generazioni. "Sono sempre stata una guerriera di fondo – ha detto dopo l'aggressione che, circolata su Facebook, è diventata virale -, so anche difendermi ma in quel momento non ne ho avuto la capacità. Comunque è meglio che sia capitato a me, perché una ragazza più piccola l’avrebbero uccisa. Non lo vivo come un abuso ma come una sfortuna. Poteva capitare a me come ad altre persone che magari si sarebbero sentite peggio”. Sandra, dopo l'aggressione, vuole lanciare un messaggio. "Fermiamo il processo della delinquenza prima che degeneri. Non restringiamo i nostri spazi vitali per dare spazio alla delinquenza che punisce noi stessi e gli altri". Intanto, un'intera città – quella di Ferrara – si sta mobilitando per lei. E si cerca anche di fare chiarezza.

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