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Manovra, governo pone la fiducia alla Camera. Rissa sfiorata in Aula tra Pd e Lega

Rissa sfiorata in Aula alla Camera tra Daniele Marattin del Pd e Nicola Molteni della Lega durante la discussione sulla manovra. Il deputato Dem è corso verso il collega ai banchi del Carroccio. I commessi li hanno separati. Il presidente della Camera Roberto Fico li ha invitati a calmarsi. Dai banchi della Lega si urlava “Fuori, fuori”.
A cura di Annalisa Cangemi
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UPDATE – Il governo pone alla Camera la questione di fiducia sulla manovra economica. Ad annunciarlo è il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro. Il presidente Roberto Fico ha quindi convocato la conferenza dei capigruppo per stabilire il prosieguo dei lavori. Dai banchi del Pd l'annuncio del ministro Fraccaro è stato salutato con fischi. Simone Baldelli di FI ha letto delle parole sul maxiemendamento del 2014 pronunciate da Beppe Grillo, aggiungendo: "Stavolta avete fatto pure peggio". I lavori riprenderanno domani, alle 17, a partire dalle dichiarazioni di voto. Dalle 18:30 la votazione per appello nominale, mentre il risultato del voto di fiducia è atteso intorno alle 20.  A seguire e fino alle 24, dopo la fiducia, l'esame dei 244 ordini del giorno. Si continua poi domenica alle 9 per il rush finale e l'approvazione definitiva del provvedimento, che diventerà legge alla terza lettura.

Rissa sfiorata nel pomeriggio in Aula alla Camera tra Daniele Marattin del Pd e Nicola Molteni della Lega durante la discussione sulla manovra. Il deputato Dem è corso verso il collega ai banchi del Carroccio. Non c'è stato contatto perché sono intervenuti i commessi. Il presidente della Camera Roberto Fico ha invitato i due a calmarsi, ed ha richiamato all'ordine Emanuele Fiano, mentre dai banchi della Lega si urlava "Fuori, fuori"."Ero semplicemente andato a parlare con il mio amico Nicola Molteni per dirgli che aveva sbagliato ad usare una certa espressione che non penso sia il caso di ripetere", ha poi spiegato Marattin. Ma la tensione resta alta. "Non è modo, è inaccettabile, ognuno resti al suo posto", ha detto Fico. Marattin e Molteni, alla fine, si sono riappacificati, anche grazie all'intervento di Vittorio Sgarbi.

In Aula il sottosegretario all'Economia Massimo Garavaglia, intervenuto per chiarire che il decreto per reddito di cittadinanza e quota 100 arriverà a gennaio, ha risposto ironicamente alle contestazioni dell'opposizione: "Non c'è problema, lasci pure che mi interrompano, basta che non mi tirino un altro libro in testa…". Il sottosegretario si riferiva all'episodio di stamattina, quando è stato colpito in fronte da un volume lanciatogli contro proprio da Emanuele Fiano, che poi si è scusato.

Il presidente della Camera Roberto Fico ha ripreso il dem Emanuele Fiano: "E' assolutamente sconsigliabile conferire un mandato al relatore in commissione senza la votazione degli emendamenti, questo mi è chiaro. Per me non è un modo giusto di procedere. D'altra parte non è mio compito parlare del governo, della Ue ma della Camera", ha detto nell'Aula, replicando alle contestazioni di Fiano rispetto ai precedenti illustrati sulla manovra dalla presidenza. "Io – ha sottolineato Fico – capisco perfettamente la contestualizzazione rispetto alla forzatura. I precedenti sono giusti rispetto al fatto che è già successo che si desse il mandato al relatore prima di votare gli emendamenti, ma in questo caso è ancora più pesante".

Questa mattina, prima dell'inizio dell'esame della manovra, è scoppiato il caos: la seduta è stata sospesa, e il presidente Roberto Fico ha convocato al conferenza dei capigruppo. Emanuele Fiano e un deputato di Fdi, Carlo Fatuzzo, sono stati visti muoversi in modo minaccioso verso i banchi della presidenza, sbattendo sui banchi del governo un fascicolo di emendamenti. La bagarre era nata dal fatto che ieri in commissione Bilancio è stato votato il mandato al relatore sulla manovra senza che un solo emendamento al testo venisse esaminato. Il Pd quindi ha chiesto il voto sullo stop dei lavori per tenere la capigruppo. Fico, tra le urla di protesta, ha sospeso la seduta, convocando la capigruppo come richiesto dall'opposizione.

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