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La Camera approva la manovra: il testo torna al Senato per il via libera definitivo

La legge di bilancio è stata approvata dalla Camera questa mattina, dopo aver ottenuto la fiducia e dopo che il testo è tornato in commissione per una revisione sui conti del 2020. Ora il provvedimento passa al Senato per il via libera definitivo, atteso per domani.
A cura di Stefano Rizzuti
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Aggiornamento: La Camera ha approvato la manovra con 270 voti favorevoli, 172 voti contrari, 5 astenuti. Il disegno di legge, dopo l'ultima approvazione di Montecitorio, torna ora, in terza lettura, all'esame del Senato. Il voto dell'aula di Palazzo Madama è atteso per domani. Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha commentato su Twitter: "La Camera approva la manovra. Incentivi per assumere giovani. Sostegno alle imprese che innovano. Anticipo della pensione per alcune categorie. Risorse per i contratti pubblici. E niente nuove tasse. Grazie a deputate e deputati. Ora al Senato".

Il governo ha infine deciso di porre la fiducia alla Camera sulla legge di bilancio, che in serata è stata approvata con 296 voti a favore e 160 no. La fiducia è riferita al testo approvato dalla Commissione dopo il recepimento degli emendamenti del governo e i rilievi della Ragioneria generale dello Stato. Nella mattinata del 22 dicembre, alle ore 12.30, è prevista la votazione finale del provvedimento, che passerà poi al Senato,

"La legge di bilancio è l'ultimo assalto alla diligenza di questa maggioranza e di questo governo di buoni a nulla ma capaci di tutto. C'è il caos, misure elettoralistiche, ma tanto non gli servirà a nulla: perderanno le prossime elezioni avendo però ipotecato gran parte dei prossimi bilanci, sprecando risorse e buttando a mare i risparmi degli italiani. Davvero una bruttissima pagina politica, una bruttissima pagina, speriamo l'ultima, di questa maggioranza e di questo governo", ha tuonato il forzista Renato Brunetta.

Nell’Aula della Camera è iniziato l’esame della legge di bilancio. La discussione generale è andata avanti fino alla tarda mattina, ma la maggioranza ha chiesto un ritorno del testo in commissione per far fronte ad alcuni possibili problemi di coperture, relative al 2020, con un ulteriore slittamento dei tempi, nonostante il passaggio in commissione dovrebbe durare un paio di ore. Il rischio è che la manovra venga esaminata dal Senato – nel suo secondo passaggio a Palazzo Madama – sotto Natale, il 24 dicembre. Se non addirittura dopo, portando così a un possibile ritardo nello scioglimento delle Camere previsto proprio per questi giorni.

Il testo della manovra sarebbe dovuto arrivare alla Camera alle 21 di ieri sera, ma con l’ennesimo rinvio l’iter è iniziato solo questa mattina. L’approvazione a Montecitorio potrebbe arrivare solamente domani, mentre il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, ha assicurato che l’approdo a Palazzo Madama avverrà sabato 23 dicembre. La seduta di oggi della Camera sulla manovra si è aperta con l’intervento di Francesco Boccia, esponente Pd e relatore di maggioranza. Dopo l’intervento del relatore di minoranza, Rocco Palese di Fi, è partita la discussione generale che dovrebbe durare circa due ore. I gruppi parlamentari stanno portando avanti una trattativa per evitare lo stop di 24 ore ai lavori previsto in seguito all’apposizione della questione di fiducia, praticamente scontata per la legge di bilancio.

Boccia, durante la sua relazione, ha ricordato che la manovra “vale 5,5 miliardi, non di più”. E ha parlato del lavoro “lungo, complesso, articolato e non semplice” avvenuto in commissione per delle norme che “consentono al Paese di guardare avanti con ottimismo”. Boccia ha anche lamentato il poco tempo che la commissione ha avuto a disposizione per l’esame del testo.

Gli ultimi provvedimenti inseriti in manovra

Tra le misure più importanti introdotte in commissione Bilancio, Boccia ha sottolineato le novità sul calendario fiscale, le norme sugli Enti locali, lo sblocco del turn over, la sicurezza, le pensioni, il bonus bebè. Proprio questi provvedimenti sono tra quelli che hanno ricevuto l’approvazione della commissione e che sono quindi stati inseriti nel testo. Tra le ultime modifiche c’è da segnalare anche la cifra stanziata per la stabilizzazione di 18mila insegnanti: 50 milioni nel 2018 e 150 nel 2019.

Approvati stanziamenti per gli straordinari e il trattamento accessorio di Polizia e Vigili del fuoco: 50 milioni per il 2018 e 250 per il biennio 2019-2020. Aumenti – da 81 milioni di euro – anche per il Fondo vittime dell’amianto. Così come vengono previste più risorse per i comuni capoluogo con alto inquinamento per aiutarli nel rinnovo del parco autobus. Altri 70 milioni sono stati destinati alle regioni del centro Nord contro le alluvioni e i dissesti.

Per quanto riguarda la Rai, oltre alla conferma del canone a 90 euro per il prossimo anno, c’è una novità riguardante l’assunzione di personale (ma a stipendio ridotto) attingendo alla graduatoria del concorsone 2015. Altro stanziamento introdotto nelle ultime discussioni è quello riguardante il Fondo di ristoro per i risparmiatori danneggiati dalle crisi bancarie con una dotazione che passa da 50 a 100 milioni. In campo di pagamenti per i contribuenti, arriva lo stop al pagamento in contanti degli stipendi e il via libera al pagamento delle pensioni il primo giorno di ogni mese. Infine, novità anche per il bonus bebè (finanziato a pieno per il 2018, ma solo per un anno di vita del bambino), per le detrazioni fiscali per i figli a carico dei genitori (la nuova soglia è impostata a 4mila euro), e l’arrivo del bonus caldaie con detrazioni al 65% per chi cambia gli impianti di riscaldamento.

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