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Mamma uccide il figlio di un anno: “Non smetteva di piangere”. Il bimbo pugnalato 21 volte

Il brutale delitto in Russia. Maria Sinitskaya, giovane mamma di 21 anni, avrebbe colpito ripetutamente il bambino fino a ucciderlo. Poi ha chiamato il marito confessando il delitto. La polizia l’ha trovata a terra sul pavimento accanto al corpo mutilato del piccolo.
A cura di S. P.
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Una giovane mamma in Russia è stata arrestata con l’accusa di aver ucciso il figlioletto di un anno. Un bambino che è stato colpito oltre venti volte con dei coltelli. A riportare la tragica storia è il tabloid britannico Mirror secondo cui la presunta omicida è la ventunenne Maria Sinitskaya. Il figlioletto si chiamava Kirill e la mamma, stando a quanto emerso finora, lo avrebbe ucciso in un periodo di crisi con il marito, il ventiseienne Dmitry Sinitsky. La donna è accusata di aver usato quattro diversi coltelli per colpire il bambino. Secondo il tabloid, che cita i quotidiani locali, il delitto si è consumato in una casa nel centro-sud della Russia. Sinitskaya, che è stata poi arrestata ed è in attesa di valutazione psichiatrica, secondo la ricostruzione della polizia avrebbe colpito il suo bambino perché piangeva e non riusciva a calmarlo. A quel punto lei avrebbe preso una serie di coltelli da cucina e avrebbe iniziato a pugnalarlo. Krill è stato pugnalato decine di volte al collo e allo stomaco.

È stato il marito a chiamare la polizia – La donna avrebbe anche gettato il corpo del figlio contro un muro: circostanza che si ipotizza dato che è stata trovata una macchia di sangue compatibile sulla carta da parati. È stato il marito, informato telefonicamente dalla moglie dell’accaduto, a chiamare immediatamente la polizia che, quando è arrivata sul posto, ha trovato il corpo mutilato del bambino sul pavimento e la madre, coperta di sangue, seduta accanto a lui. Secondo un'indagine preliminare, la donna potrebbe aver sofferto di depressione post-partum e per questo potrebbe aver perso il controllo. In caso dovesse essere ritenuta capace di intendere e volere rischia fino a venti anni di carcere.

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