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Maltempo in Veneto, la vittima è Sandro Pompolani: non aveva voluto mancare al lavoro

La tragedia nel serata di lunedì a Feltre, nel Bellunese, dove una violenta tempesta ha portato venti che hanno soffiato anche a 130 chilometri orari causando ingenti danni e anche un blackout generalizzato in tutta la zona. A causa del maltempo lo stesso governatore Zaia ha firmato un decreto per proclamare lo stato di crisi in tutta la regione.
A cura di Antonio Palma
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Si aggrava ancora il bilancio delle vittime della ondata di maltempo che ha colpito nelle ultime ore l'Italia da nord a sud con violenti acquazzoni e tempeste di vento facendo ingenti danni e morti. Dopo le sciagure in Lazio, Campania e Liguria nella serata di lunedì anche in Veneto si è registrata una vittima. Anche in questo caso purtroppo si è trattato di un albero che è improvvisamente caduto in strada colpendo la vittima. L'uomo infatti  ha perso la vita dopo essere stato travolto da un grosso albero sradicato dal vento durante un forte temporale che si è abbattuto nel Bellunese. La tragedia a Feltre dove i venti hanno  sfiorato anche i 130 chilometri orari causando anche un  blackout generalizzato.

La vittima si chiamava Sandro Pompolani, 49enne di Padova dottore in chimica e capo reparto in un colorificio della zona.  L'uomo stava ritornando a casa proprio dal suo lavoro a cui non aveva voluto rinunciare nonostante la pesante ondata di maltempo che aveva colpito la zona. Al volante della sua Lancia Musa si era messo in viaggio verso l'alloggio che aveva in zona Feltre ma il destino ha voluto che non vi facesse mai più ritorno. Un grosso platano divelto dal vento si è abbattuto sulla sua auto non lasciandogli scampo. Inutili i soccorsi dei vigili del fuoco che hanno tagliato l'albero. Il 49enne è morto sul colpo: lascia la moglie e una figlia di sette anni.

Intanto proprio in Veneto a causa del maltempo il governatore Luca Zaia ha firmato un decreto per proclamare lo stato di crisi in tutta la regione. La decisione del presidente della Giunta regionale,  come informa una nota della Regione, è stata presa visto il perdurare del maltempo su tutto il Veneto e in considerazione dell'aggravarsi delle condizioni nelle ultime ore in numerosi territori. In regione sono stati decine gli interventi dei vigili del fuoco e delle altre forze impegnate contro il maltempo a causa degli alberi caduti in strada e persino sulla ferrovia.Il Soccorso alpino di Feltre e Prealpi Trevigiane è stato impegnato per ore a liberare la linea ferroviaria dalla presenza di alberi abbattuti dal vento che avevano bloccato uno dei treni in transito in località Santa Maria di Quero, in provincia di Belluno. Tutti i passeggeri – riferisce il Cnsas Veneto – stanno bene all'interno dei vagoni e possono riprendere il viaggio. Gli operatori del Soccorso alpino proseguiranno per Passo San Boldo, dove alcune macchine sono in difficoltà' sempre per piante in mezzo alla strada. Alberi sono caduti anche sulle linee elettriche provocando Blackout diffusi. Sono quasi 160mila infatti le utenze prive di energia elettrica a causa del maltempo tra le province di Treviso e Belluno.

Particolare la situazione di Venezia dove l'acqua alta ha raggiunto il livello record di 156 centimetri sul medio mare costringendo le autorità a chiudere il cento storico e anche piazza san marco. Secondo gli ultimi dati il 75 per cento della città è allagato. "Con l’acqua che continua a crescere abbiamo preferito vuotare la piazza dai turisti" ha speigato il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro che ha deciso di evacuare piazza San Marco, per motivi di sicurezza. Intanto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato la dichiarazione dello stato di mobilitazione del Servizio nazionale della protezione civile, accogliendo così la richiesta del presidente della Regione Veneto. Per martedì 30 ottobre le scuole rimarranno chiuse in tutto il Veneto, sarà sospesa l’attività didattica negli istituti di ogni ordine e grado e nelle università.

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