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Maledizione Concordia, due incendi a bordo del relitto: “Sono dolosi”

La Procura di Genova ha aperto un’inchiesta: se il primo incendio è stato accidentalmente causato dagli operai, il secondo potrebbe essere stato di origine dolosa.
A cura di Davide Falcioni
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Vittorio Ranieri Miniati, procuratore aggiunto di Genova, ha aperto un'indagine su due misteriosi incendi divampati nei giorni corsi a bordo dei resti del relitto della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata nel 2012 davanti l'isola del Giglio e in cui morirono 32 persone. Il relitto è da tempo ormeggiato nel Superbacino di Genova per essere definitivamente smantellato. Un primo rogo si era sviluppato lo scorso 19 gennaio ma i vigili del fuoco hanno appurato che le fiamme erano state causate da una fiamma ossidrica usata dagli operai che stavano lavorando. Alcuni giorni dopo tuttavia sono divampati altri due incendi in ore in cui nessun operatore era al lavoro. L'ipotesi di reato è quella di incendio doloso. Il magistrato ha delegato le indagini alla squadra di pg dei pompieri per capire chi abbia innescato gli incendi e per quali motivi.

Il primo dei due incendi, come detto, è divampato il 19 gennaio durante le operazioni di rimozione degli allestimenti e di demolizione in corso sul relitto. Alcuni operai che stavano lavorando con la fiamma ossidrica nell'area della sala macchine hanno accidentalmente innescato un piccolo rogo. Sul posto una squadra dei vigili del fuoco di Genova, arrivata su segnalazione immediata di alcuni colleghi addetti al monitoraggio di questo genere di operazioni. In pochi minuti l'intervento si è concluso e l'area messa in sicurezza.

Dal 12 maggio 2015 il relitto della nave, alleggerito di 5.700 tonnellate di materiali, è stato collocato nel porto di Genova per essere definitivamente smantellato.

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