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Malato di Hiv, infettava volontariamente i suoi amanti: condannato all’ergastolo

Daryll Rowe, parrucchiere britannico di 27 anni, è finito in carcere per aver deliberatamente infettato dieci persone. Insisteva nel voler fare sesso non protetto e quando non riusciva a ottenere quello che voleva danneggiava deliberatamente i preservativi.
A cura di S. P.
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Nel Regno Unito un uomo è finito in carcere per aver deliberatamente infettato dieci persone che aveva conosciuto tramite un’app di incontri. Daryll Rowe, ventisettenne che di professione fa il parrucchiere, è stato condannato all’ergastolo. Dovrà restare un minimo di dodici anni in carcere prima di poter ottenere agevolazioni. Quando mercoledì è stata letta la sentenza lui, si legge sui media britannici, non ha mostrato alcuna emozione. Da quanto emerso, il parrucchiere britannico avrebbe agito in questo modo per una sorta di vendetta contro la comunità gay elaborata nel 2015 dopo aver scoperto di avere l'HIV. Secondo l’accusa, il suo intento era quello di infettare quanti più uomini possibili nell'area di Brighton facendo sesso non protetto. Ci è riuscito in cinque casi, mentre altri cinque uomini sarebbero riusciti a scampare agli intenti del parrucchiere. Per tutti e dieci i casi, comunque, Rowe è stato giudicato colpevole. Da quanto emerso, dopo i rapporti il parrucchiere inviava un messaggio ai suoi partner scrivendo testi come: “Ho l'HIV, LOL, Ooops!”. Messaggi che dimostrano la volontà dell’uomo di infettare i suoi amanti.

Secondo l’accusa, il giovane insisteva nel voler fare sesso non protetto e quando non riusciva a ottenere quello che voleva danneggiava deliberatamente i preservativi per raggiungere il suo scopo. Nel corso del processo, uno dei partner di Rowe ha detto che quell’uomo gli ha distrutto la vita: “Preferirei mi avesse ucciso invece di lasciarmi vivere in questo modo”. “È una minaccia per la società. È un sociopatico perché non penso che abbia alcun riguardo per i sentimenti degli altri”, ha detto un altro. Altre vittime hanno detto di aver anche pensato di suicidarsi dopo quanto accaduto con Rowe. L’uomo, da parte sua, ai giudici ha detto che pensava di essere guarito dopo aver bevuto per alcuni mesi la sua urina insieme a integratori naturali.

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