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Lunigiana, indagati nove carabinieri: avrebbero picchiato un extracomunitario

I militari sono accusati di lesioni e falso: da mesi erano finiti nel mirino degli inquirenti per presunte violenze ai danni di un cittadino marocchino e di una prostituta.
A cura di Davide Falcioni
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Nove carabinieri sono stati arrestati nell'ambito di un'inchiesta della procura di Massa Carrara su presunte irregolarità nell'operato di alcuni uomini dell'Arma in Lunigiana. Stando a quanto si è appreso quattro militari sono stati arrestati, uno in carcere, gli altri ai domiciliari. Per altri 4 invece scattato il divieto di dimora e per un altro la sospensione dal servizio. Dei 9 carabinieri sei erano in servizio alla caserma di Aulla, tre a quella di Albiano Magra, sempre in provincia di Massa Carrara.  L'inchiesta era emersa tra febbraio e marzo quando si parlò una ventina di indagati e scattarono perquisizioni nelle caserme dell'Arma di Pontremoli e Aulla. Falso e lesioni i reati per cui procede la procura: i militari, in particolare, si sarebbero resi protagonisti di violenze sistematiche e metodiche.

La vicenda come detto era emersa nei mesi scorsi: alcuni militari – secondo il procuratore capo Aldo Giubilaro e il sostituto Alessia Iacopino, titolari dell'indagine – avrebbero picchiato un cittadino straniero trasportato in caserma dopo un normale controllo. Lì l'uomo, di cittadinanza marocchina, sarebbe stato ripetutamente colpito, come certificato anche dai medici del pronto soccorso che gli riscontrarono lesioni guaribili in pochi giorni. Il sospetto, sostenuto da alcuni elementi in mano agli inquirenti, è che quel pestaggio non sia stato un episodio isolati, bensì uno dei tanti verificatisi in quella caserma. Una vera e propria "prassi" per "convincere" persone sospettate di aver commesso reati a parlare. Sospetti confermati dallo stesso Giubilaro: "Sembrerebbe trattarsi, purtroppo, di una condotta diffusa, sia in caserma che fuori" .

Secondo Giubilaro e Iacopino tuttavia non ci sarebbero state solo le lesioni provocate all'extracomunitario, ma anche la falsificazione del verbale redatto dopo l'interrogatorio all'uomo, picchiato probabilmente perché era apparso "poco collaborativo". Non è escluso che in altri casi i carabinieri abbiano compiuto reati simili: uno di questi riguarda una presunta violenza sessuale che avrebbe visto protagonista una prostituta fermata sulla strada e portata di peso in caserma.

I carabinieri incaricati di mantenere i rapporti con la stampa hanno rinviato alla Procura e si sono trincerati in un rigoroso silenzio. Il procuratore capo Aldo Giubilaro, nei giorni successivi allo scandalo, aveva confermato "piena fiducia nell’Arma", specificando che l’indagine era su "pochissime unità, anche se riguardano fatti di una certa gravità" ed erano "pochi i fatti da accertare".

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