
Arrivata oggi, martedì 3 dicembre, la sentenza del processo contro Filippo Turetta, accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa con 75 coltellate l'11 novembre 2023. I giudici riuniti in Camera di Consiglio alle 16 hanno emesso la sentenza di ergastolo: escluse aggravanti di crudeltà e stalking. Presenti il papà della vittima, Gino Cecchettin, la nonna Carla Gatto e gli zii.
L'avvocato di Gino Cecchettin, Stefano Tigani: "Oggi nessuno ha vinto"
"È la sentenza che tutti ci aspettavamo, sono state escluse due importanti aggravanti. Dal punto di vista risarcitorio è stato ottenuto quello richiesto. Ma come ha detto il gigante Gino Cecchettin, oggi nessuno ha vinto. Questa sentenza di primo grado è un primo punto che spero passi indenne nei prossimi successivi gradi", ha detto Stefano Tigani, l'avvocato del papà di Giulia, Gino Cecchettin, dopo la lettura della sentenza che ha condannato Filippo Turetta all'ergastolo.
Gino Cecchettin, papà di Giulia: "Abbiamo perso tutti come società"

"Abbiamo perso tutti come società. Nessuno mi ridarà indietro Giulia, non sono né più sollevato né più triste rispetto a ieri. È chiaro che è stata fatta giustizia, ma dovremmo fare di più come esseri umani, la violenza di genere va combattuta con la prevenzione, non con le pene. Come essere umano mi sento sconfitto, come papà non è cambiato niente rispetto a ieri o a un anno fa".
Lo ha detto il papà di Giulia Cecchettin, Gino, dopo la lettura della sentenza che ha condannato all'ergastolo Filippo Turetta, il 22enne che l'11 novembre 2023 ha ucciso l'ex fidanzata a coltellate. "La giuria si è pronunciata e ha comminato una pena, ma la battagli contro la violenza continua, è un percorso che dobbiamo fare come società", ha aggiunto.
Sulla decisione della corte di non riconoscere le aggravanti della crudeltà e dello stalking Gino Cecchettin ha detto: "Su questo bisognerà capire cosa sono crudeltà e stalking, su questo ci sarà sicuramente da dibattere".
Ai giornalisti che fuori dall'aula gli hanno chiesto cosa farà d'ora in avanti il papà della ragazza ha risposto: "Si riparte con mi messaggi di sempre, mi dedicherò alla fondazione e andremo avanti insieme al Comitato scientifico e a quello operativo. Andremo avanti cercando di salvare altre vite".
In aula spiega di essere stato "impassibile" di fronte alla decisione: "Avrei accettato qualsiasi verdetto e lo accetto. Quando è arrivato, ho capito che l’essere tutti qui significa che abbiamo perso una battaglia, e lo dico da cittadino. Come padre, la mia storia è la stessa da un anno a questa parte".
Turetta condannato al pagamento delle spese processuali e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici
Filippo Turetta è stato inoltre condannato al pagamento delle spese processuali e di custodia in carcere e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. La Corte d’Assise di Venezia ha disposto un risarcimento con il pagamento di una provvisionale di 500mila euro per Gino Cecchettin, papà di Giulia, 100mila euro a Elena e Davide Cecchettin, sorella e fratello della vittima, 30mila euro ciascuno a Carla Gatta e Alessio Cecchettin, rispettivamente nonna e zio della 22enne. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni.
Escluse le aggravanti della crudeltà e dello stalking
I giudici hanno escluso le aggravanti della crudeltà e dello stalking contestate dalla Procura a Filippo Turetta. Riconosciuta invece quella della premeditazione.
Arriva la sentenza per l'omicidio di Giulia Cecchettin: Turetta condannato all'ergastolo

I giudici hanno pronunciato la sentenza di primo grado per il femminicidio di Giulia Cecchettin: Filippo Turetta viene condannato all'ergastolo. Turetta è stato dichiarato colpevole "dei reati a lui ascritti" “escludendo l’aver agito con crudeltà e per aver commesso nei confronti della vittima il reato” di stalking, ha detto Stefano Manduzio, presidente della Corte d’Assise di Venezia, nel leggere la sentenza. Filippo Turetta ha ascoltato a testa china la sentenza, senza manifestare emozioni e poi ha lasciato l'aula.
Rientrano in aula i familiari di Giulia Cecchettin
I familiari di Giulia Cecchettin stanno rientrando in aula in attesa della sentenza del processo per il femminicidio della studentessa di Vigonovo.
Giudici riuniti in camera di consiglio da circa 5 ore per la sentenza per Turetta
I giudici sono riuniti in camera di consiglio da questa mattina, si prevede possano presentarsi in aula per pronunciare la sentenza per Filippo Turetta intorno alle 16 di questo pomeriggio, salvo ulteriori ritardi.
Processo Cecchettin, lo zio di Giulia prima della sentenza per Turetta: “Oggi non vincerà nessuno”
La sentenza per Turetta non sarà letta prima delle 16
Non sarà letta in aula prima delle 16 la sentenza per Filippo Turetta, secondo quanto apprende Fanpage.it.
Il video della stretta di mano tra Gino Cecchettin e l'avvocato di Turetta dopo le polemiche
Dopo le polemiche dei giorni scorsi, l'avvocato di Filippo Turetta stringe la mano a Gino Cecchettin in tribunale, in attesa della sentenza. Il padre di Giulia Cecchettin dopo l'arringa difensiva si era detto offeso dalle parole del legale che aveva chiesto per il suo assistito il riconoscimento delle attenuati generiche.
Lo zio di Giulia Cecchettin: "Non serve essere Escobar per uccidere una persona"
"Quando si parla di crudeltà, stalking e premeditazione mi auguro che la Corte veda quello che vedono tutti". A Mattino 4 ha parlato lo zio di Giulia Cecchettin, uccisa nel novembre di un anno fa dall'ex fidanzato reo confesso Filippo Turetta. Lo zio esprime il desiderio che venga fatta giustizia "per la famiglia ma soprattutto per Giulia" che non c'è più.
"Inumano non è avere la possibilità di giocare alla Play station ma di togliere la vita e nel modo in cui è stata tolta", ha detto lo zio di Giulia. E sul paragone tra Filippo Turetta e il killer Pablo Escobar attacca. "Non serve essere Escobar per uccidere una persona, abbiamo capito che un delitto può essere compiuto da una persona qualsiasi".
Sentenza Turetta, della famiglia di Giulia l'unico rimasto in tribunale è lo zio Andrea
In attesa della sentenza per l'omicidio Cecchettin, l'unico rimasto in tribunale della famiglia della ragazza uccisa è lo zio Andrea Camerotto. Hanno lasciato l'aula il papà Gino Cecchettin e la nonna Carla Gatto.
Gli ultimi istanti di vita di Giulia Cecchettin: prova a fuggire, ma Turetta la raggiunge e la uccide
Video e registrazione sono stati mostrati in esclusiva a ‘Pomeriggio Cinque' lo scorso 28 ottobre. Nel filmato inedito di una telecamera di sorveglianza di una fabbrica nella zona di Vigonovo si vede la 22enne tentare la fuga dall'auto di Turetta, per poi essere raggiunta, bloccata e colpita dal ragazzo. A quel punto tutta la sua violenza si accanisce contro la persona che diceva di amare. La trasmissione Mediaset ha pubblicato anche l'audio del testimone che la sera dell'11 novembre 2023 assistette all'aggressione di Turetta ai danni della ex fidanzata Giulia Cecchettin.
In cosa consiste la rieducazione di cui potrebbe beneficiare Turetta in caso di condanna all’ergastolo
L’avvocato penalista Daniele Bocciolini ha spiegato a Fanpage.it perché è stata chiesta la condanna all’ergastolo per Filippo Turetta, imputato nel processo per l’omicidio di Giulia Cecchettin, e cosa significa che può beneficiare della “rieducazione”.
A che ora è prevista la sentenza per Filippo Turetta nel processo Cecchettin
La sentenza per Filippo Turetta nel processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin arriverà non prima delle 15. Al momento i giudici della Corte d'Assise di Venezia sono riuniti in Camera di Consiglio. Il ragazzo rischia l'ergastolo.
Andrea Camerotto: "A prescindere dalla condanna, Turetta resterà l'assassino di Giulia"
"Ci sono desideri nella famiglia ma non siamo noi che decidiamo. Attendiamo fiduciosi la sentenza giusta per Filippo". Lo ha detto Andrea Camerotto, zio di Giulia Cecchettin, ai cronisti in attesa della sentenza per Turetta. "Non vincerà nessuno perché noi abbiamo perso Giulia e la famiglia di Filippo ha perso Filippo. Lui resterà quello che è a prescindere dalla durata della condanna. Resterà sempre l'assassino di Giulia, potrà anche uscire dal carcere, ma lo sarà sempre e questo sarà il suo più grande peso. Non lo perdonerò mai così come non perdonerò mai chi fa del male alle donne", ha aggiunto.
Alessio Cecchettin, zio di Giulia, prima della sentenza: "Due famiglie nel dolore, ma è lei che non c'è più"
"Ognuna di queste due famiglie ha il proprio dolore. Spero che dalla parte di Turetta si soffra un po' di più, pensando che Giulia non c'è più, mentre Filippo è qui, anche se andrà in carcere". Lo ha detto Alessio Cecchettin, zio di Giulia, parlando con i cronisti a margine dell'udienza del processo a Filippo Turetta, mentre il collegio è riunito in camera di consiglio. "Filippo non ha mai chiesto scusa – ha sottolineato – non ha mai nominato Giulia. Forse è stata la situazione, ma non capisco il perché. Noi siamo sempre stati attenti e solidali con i suoi genitori – ha concluso -. Forse io sono stato un po' aggressivo nelle mie espressioni, ma nulla più. Il nostro comportamento è quello delle prime ore, quando i due erano stati dati per scomparsi".
Perché Filippo Turetta rischia l’ergastolo per l’omicidio di Giulia Cecchettin
"Filippo Turetta in caso di condanna, con le aggravati della premeditazione e della crudeltà, rischierebbe sicuramente la pena massima prevista, ovvero l’ergastolo. Non è pertanto possibile l'accesso al rito abbreviato con il conseguente sconto di pena di 1/3. Considerato che prima deve essere celebrata l’udienza preliminare, la prima udienza del processo verrà celebrata sicuramente dopo l’estate, entro ottobre/ novembre". Lo ha spiegato l'avvocato penalista Daniele Bocciolini a Fanpage.it.
L'avvocato di Elena Cecchettin: "Oggi a Venezia, cara Giulia, figlia d'Italia sarà il giorno del primo verdetto"
"In nome del popolo italiano: oggi a Venezia, cara Giulia, figlia d'Italia sarà il giorno del primo verdetto. La giustizia é affidata alla variabile più imprevedibile e misteriosa che si conosca: la mente dell' uomo. Con i suoi limiti, le sue complicazioni, le sue rivalse, le sue miserie, le sue nobiltà. Noi, come sempre, accetteremo ogni decisione in modo solenne e rispettoso, ma non sarà la quantità del responso a rimettere in equilibrio il disastro umano e familiare provocato dall'amore feroce e senza cuore. Purtroppo, anche a Vigonovo, gli uomini dall' anima di marmo hanno generato dolore e desolazione. Copioni che si ripetono drammaticamente, perché GLI UOMINI DAL CUORE FREDDO SONO TUTTI UGUALI NEL LORO TRAGICO LEITMOTIV". Così su Facebook l'avvocato Nicodemo Gentile, che assiste Elena Cecchettin, sorella di Giulia, nel giorno della sentenza per Turetta.
Lo zio di Giulia Cecchettin: "Turetta piange per sé non per gli altri, non ha saputo amare"
Lo zio di Giulia Cecchettin, Andrea Camerotto, presente all'ultima udienza del processo per l'omicidio della nipote Giulia ha detto ai cronisti in attesa per la sentenza: "Filippo Turetta piange per sé e non per gli altri, non ha saputo amare. Piange per la sua vita desolata". E poi ancora: "Sull'aggravante della crudeltà per me non ci sono dubbi, visto che un anno fa, quando hanno chiuso la bara, Gino, Elena e Davide (il papà e i fratelli, ndr) hanno salutato l’ultima volta Giulia accarezzandole le mani fasciate".
Filippo Turetta e la lista sulle abitudini di Giulia Cecchettin: "Annotava anche quanto durava la sua doccia"
Quarto Grado ha mostrato per la prima volta nella trasmissione del 16 novembre i file nascosti trovati nel cellulare di Filippo Turetta in cui annotava tutte le abitudini di Giulia Cecchettin: "Mi ha lasciato così, senza motivo, non vuole neanche provarci".
Le chat tra Giulia Cecchettin e Turetta lette al processo: "Come puoi frequentare un altro? Sei ridicola"
Durante il processo a carico di Filippo Turetta per l’omicidio pluriaggravato di Giulia Cecchettin, il pm Andrea Petroni ha letto alcune chat tra la ragazza e l’ex fidanzato. "Come puoi frequentare un altro? Siamo ancora recenti, siamo due patatini. Che persona ridicola che sei", era alcuni messaggi del ragazzo.
"Sei ossessionato, sei uno psicopatico – scriveva Giulia ormai al limite -. Cosa devo fare? Lasciare che tu mi dica cosa fare e quando farlo? Io sinceramente non lo trovo corretto. Mi sto comportando di conseguenza, allontanandoti e allontanandomi perché stai cominciando a farmi paura".
Le amiche di Giulia: "Turetta diceva che era influenzabile, non voleva che si confidasse con noi"
Le amiche di Giulia Cecchettin hanno raccontato agli inquirenti le pressioni che Filippo Turetta esercitava sulla 22enne di Vigonovo durante il loro anno di relazione. Secondo quanto ricostruito nella requisitoria del pm, Turetta non voleva che la ragazza incontrasse le amiche senza di lui o che facesse colazione con loro senza includerlo.
Processo Turetta, giudici in camera di Consiglio: sentenza attesa non prima delle 15
Nessuna replica e così i giudici della corte d'Assise di Venezia si sono ritirati in camera di consiglio per decidere sul destino di Filippo Turetta, a processo per omicidio aggravato, sequestro di persona e occultamento di cadavere dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, 22 anni di Vigonovo (Padova) uccisa, con 75 coltellate, la sera dell'11 novembre 2023. "La sentenza non ci sarà prima delle ore 15" è l'indicazione del giudice togato Stefano Manduzio che presiede la corte. Nella sua requisitoria il pm Andrea Petroni ha chiesto l'ergastolo per l'imputato, mentre la difesa, rappresentata dagli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, ha chiesto di escludere le aggravanti (premeditazione, crudeltà e atti persecutori), di tener conto della giovane età e dall'assenza di precedenti e di non condannarlo al fine pena mai.
Al via l'udienza del processo Cecchettin: Turetta presente, attesa per la sentenza
È cominciata l'udienza udienza del processo di primo grado per l'omicidio di Giulia Cecchettin. Presente Filippo Turetta, seduto accanto al suo avvocato Giovani Caruso in attesa della sentenza, che dovrebbe essere pronunciata non prima delle 15. L'imputato non farà dichiarazioni spontanee prima che i giudici si ritirino in camera di consiglio per decidere la sentenza.
Caso Cecchettin, difesa Turetta stringe la mano al papà e alla nonna di Giulia: "Mio lavoro non facile"
L’avvocato Giovanni Caruso, legale difensore di Filippo Turetta, in aula prima dell’avvio dell’udienza ha stretto la mano a Gino Cecchettin, papà di Giulia Checcettin, e alla nonna Carla Gatto. "La capisco umanamente, ma il mio lavoro non è facile", ha detto il legale difensore alla nonna della vittima dopo il botta e risposta dei giorni scorsi legato alle parole pronunciate dall'avvocato durante l'arringa.
La risposta degli avvocato di Filippo dopo le dichiarazioni di Gino Cecchettin
Non è mancata la replica degli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, che difendono Filippo Turetta, a Gino Cecchettin. "Come difensori siamo assolutamente certi di non aver travalicato in alcun modo i limiti della continenza espressiva e di non aver mancato di rispetto a nessuno. Abbiamo solo svolto il nostro dovere in uno Stato di diritto", hanno detto i due legali.
Sentenza Turetta, presenti in aula Gino Cecchettin e la nonna di Giulia, Carla Gatto

Sono presenti oggi all'udienza in cui verrà letta la sentenza per Filippo Turetta il papà di Giulia Cecchettin, Gino, la nonna della ragazza, Carla Gatto, e gli zii. Assente la sorella Elena.
Le parole del padre Gino Cecchettin dopo l'arringa dell'avvocato di Filippo
Gino Cecchettin, papà della 22enne Giulia uccisa un anno fa dall’ex fidanzato Filippo Turetta ora a processo, si è espresso sui suoi canali social sulla requisitoria in aula della difesa del 22enne reo confesso. "Mi sono sentito nuovamente offeso e la memoria di mia figlia è stata umiliata", dopo che l'avvocato Giovanni Caruso, che assiste l'imputato ha chiesto il riconoscimento delle attenuanti generiche per evitargli l'ergastolo.
"Quando si esercita il diritto inviolabile della difesa per un imputato – ha scritto Cecchettin – bisogna mantenersi entro un limite che, pur non essendo formalmente codificato, è dettato dal buon senso e dal rispetto umano. Travalicarlo rischia di aumentare il dolore dei familiari della vittima e di suscitare indignazione in chi assiste".
I 15 motivi per cui Giulia aveva lasciato Filippo
Giulia Cecchettin aveva scritto sul suo diario i 15 motivi per cui avrebbe dovuto lasciare Filippo Turetta. La lista è finita agli atti dell’inchiesta e lo stesso pm Petroni ne ha parlato in aula durante la sua requisitoria. Quelle parole sono importanti perché danno un’idea dell’azione di controllo dell’imputato. "Ha idee strane su farsi giustizia da solo, i mie spazi non esistono, dice cattiverie pesanti e minacce quando litighiamo, mi controlla", scriveva la 22enne riferendosi al suo ex fidanzato.


