
Le notizie di martedì 28 ottobre sulla guerra tra Ucraina e Russia. I bombardamenti russi non si fermano: 30 petroliere della flotta fantasma russa nel Golfo di Finlandia.
Intanto, un rapporto della Commissione internazionale indipendente dell'Onu ha scoperto che gli attacchi dei droni russi sono stati utilizzati come "parte di una politica coordinata per cacciare i civili dai territori ucraini", il che equivale al "crimine contro l'umanità del trasferimento forzato della popolazione".
Nel frattempo, Trump avverte Putin: "Abbiamo un sottomarino nucleare al largo della loro costa non servono missili" ha dichiarato dopo il test di un missile da crociera russo. La Russia sostiene che non si fa "nessuna illusione" su un piano di pace europeo per l'Ucraina, perché finora la politica dei Paesi dell'Europa occidentale è stata "totalmente irresponsabile".
Il presidente Volodymyr Zelensky ha affermato che l'Ucraina ha bisogno del sostegno finanziario europeo per continuare a combattere le forze russe d'invasione per altri due o tre anni. Ha anche aggiunto: "Lavoriamo con gli europei a un piano per il cessate il fuoco".
Zelensky annuncia la creazione di una Coalizione per l'Energia
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, durante un incontro a Kiev con il ministro degli Esteri olandese David van Weel, ha annunciato oggi la creazione di una Coalizione per l'Energia. Secondo quanto riferisce l'agenzia Ukrinform, il primo incontro in formato video è previsto nei prossimi giorni.
"Di recente, dopo numerosi attacchi massicci all'Ucraina, al nostro sistema energetico, alla logistica, all'approvvigionamento idrico e alla fornitura di gas è stata presa la decisione di organizzare una coalizione per sostenere il settore energetico e la sicurezza energetica degli ucraini", ha affermato Zelensky.
Ministro degli Esteri ucraino: "Ottimista su utilizzo beni russi in favore Kiev"
Il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha ha dichiarato oggi di essere "ottimista" riguardo ai prossimi passi verso l'adozione di una decisione riguardante l'utilizzo dei beni russi congelati.
Sybiha, secondo quanto riferisce l'agenzia Ucraina Interfax, ha espresso il suo ottimismo durante una conferenza stampa congiunta con il suo omologo olandese David van Weel a Kiev. "Sono davvero ottimista riguardo a ulteriori passi decisivi da parte dei nostri alleati per mobilitare queste risorse a sostegno dell'Ucraina", ha affermato il diplomatico ucraino.
Colloquio telefonico tra presidente Zelensky e omologo finlandese: "Grazie per il supporto"
"Sono felice di avere parlato al telefono con il Presidente finlandese Alex Stubb. Come sempre, lavoriamo a stretto contatto. Grazie per il vostro continuo supporto", lo ha scritto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
"Abbiamo discusso della nostra cooperazione con i partner e ho informato Alex sulla situazione attuale in Ucraina. È fondamentale che tutti coloro che vogliono porre fine a questa guerra e garantire la sicurezza agiscano con la stessa efficacia e in stretto coordinamento"m ha aggiunto.
L'ambasciatore Usa alla Nato: "Altri Paesi possono fornire a Kiev missili a lungo raggio"
Matthew Whitaker, ambasciatore degli Stati Uniti presso la Nato, ha ribadito in un'intervista a Bloomberg TV che l'amministrazione Trump non fornirà all'Ucraina "missili a lungo raggio", come i Tomahawk, ma che "ci sono altre Nazioni che stanno aiutando l'Ucraina e che possono fornire queste (tipologie di armamenti, ndr) da utilizzare sul campo di battaglia".
Orban: "Per la pace tra Russia e Ucraina serve un terzo attore come Trump"
"Per fare la pace tra Russia e Ucraina non serve che i due attori negozino da soli. Serve un terzo attore e sfortunatamente gli europei si sono tirati fuori, diventando irrilevanti. Quindi ora l'unico attore rimasto è Trump, che è un Presidente abbastanza devoto alla pace. Con Trump la guerra tra Russia e Ucraina non sarebbe neppure cominciata. Noi sosteniamo Trump".
Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban, intervistato a 10 Minuti su Rete4. "La speranza che abbiamo ora – ha proseguito Orban – è che qualcuno da fuori, che non sia coinvolto né con i russi né con gli ucraini, qualcuno di terzo, faccia pressioni per ottenere un accordo e raggiungere la pace".
Sull'Ungheria che si oppone alle sanzioni contro la Russia, Orban dice: "L'Italia è un grande Paese, come la Francia, la Germania e gli Usa e le decisioni sulle sanzioni spettano ai grandi attori. L'Ungheria, con dieci milioni di abitanti, è un piccolo attore. Non mi importano le sanzioni alla Russia ma mi importano quelle agli ungheresi".
"Non abbiamo il mare e non possiamo importare gas liquido. Senza il gas russo non potremmo riscaldarci e l'economia non andrebbe avanti". Per Orban, con l'irrilevanza della Ue, il futuro dell'Europa "sarà deciso da russi e americani, come successe dopo la seconda guerra mondiale".
Da dicembre Bielorussia schiererà missili russi Oreshnik a medio raggio
Minsk schiererà il sistema missilistico russo a medio raggio ‘Oreshnik' a dicembre. Lo ha confermato a RIA Novosti la portavoce del Presidente bielorusso, Natalya Eismont.
"Proprio oggi, l'esercito ha riferito al Presidente sulla questione. L'esercito ha confermato: sarà a dicembre", ha detto Eismont. Il 21 novembre dello scorso anno, la Russia aveva colpito un importante complesso militare-industriale ucraino a Dnipropetrovsk, testando il sistema missilistico a medio raggio ‘Oreshnik'.
Se schierato in gruppo – scrive Ria Novosti – un attacco con questo sistema è paragonabile all'uso di armi nucleari, ma non è considerato un'arma di distruzione di massa.
Orban: "Per la pace tra Russia e Ucraina serve un terzo attore, come Trump"
"Per fare la pace tra Russia e Ucraina non serve che i due attori negozino da soli. Serve un terzo attore e sfortunatamente gli europei si sono tirati fuori, diventando irrilevanti. Quindi ora l'unico attore rimasto è Trump, che è un presidente abbastanza devoto alla pace. Con Trump la guerra tra Russia e Ucraina non sarebbe neppure cominciata. Noi sosteniamo Trump". Lo ha detto il premier ungherese Viktor Orban, intervistato a "10 Minuti" su Rete4.
Tajani: "L'Italia è dalla parte di Kiev, continueremo a sostenerla"
L'Italia è "dalla parte di Kiev. Continueremo a sostenere da tutti i punti di vista – militare, finanziario e politico – l'Ucraina, il diritto alla propria indipendenza". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani ribadendo da Nouakchott la linea della politica estera italiana.
"Non siamo in guerra con la Federazione russa, sosteniamo le proposte degli Stati Uniti e crediamo che il percorso avviato da Trump sia un percorso positivo. Certamente è Putin che ha risposto in maniera negativa all'iniziativa degli Stati Uniti, quindi io credo che anche attraverso le sanzioni Putin debba arrivare a piu' miti consigli", ha aggiunto il titolare della Farnesina.
Il premier ungherese Orban: "Ue si è mostrata incapace di impedire guerra"
"Il fatto principale è che l'Europa si è dimostrata incapace di impedire questa guerra, quella russo-Ucraina, questo sarebbe dovuto essere il lavoro della diplomazia europea, quello di fermarla questa guerra".
Lo ha detto il primo ministro ungherese, Viktor Orban, ospite di '10 minuti' su Retequattro, rispondendo a una domanda relativa al fatto che ha definito l'Ue irrilevante.
"Ovviamente, se avessimo avuto Biden e non Trump come presidente Usa questa guerra non sarebbe mai avvenuta ma comunque, a prescindere dagli Stati Uniti, l'Europa avrebbe dovuto fare di più e non lo sta facendo. Questo è un problema", ha detto Orban.
"Secondo problema: dopo scoppio guerra abbiamo deciso di chiudere qualsiasi canale diplomatico con la Russia e se non negoziamo con il nostro nemico è impossibile fermare la guerra", ha proseguito.
Salvini-Orban, Tajani: "La politica estera spetta a me e a Meloni"
"La linea in politica estera dell'Italia la esprime il Presidente del Consiglio e la esprime il Ministro degli Esteri. Le altre posizioni sono posizioni individuali, ma la linea politica del governo è chiara". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando l'incontro tra Salvini e Orban, sottolineando che "noi siamo dalla parte di Kiev".
Lettonia: uomo condannato a due anni per raccolta di fondi in favore dell'esercito russo
Il tribunale regionale di Riga ha condannato un cittadino lettone, Igor Kuzmuk, a due anni di reclusione e a un anno di libertà vigilata per aver organizzato una raccolta di fondi a favore dell'esercito russo impegnato in Ucraina. Lo ha rivelato il portale della televisione di Stato lettone.
L'uomo, un ex consigliere comunale della capitale lettone nelle file del Partito socialdemocratico Armonia, avrebbe rappresentato un pericolo per la stabilità dello stato.
Zelensky: "I Paesi Bassi approvano l'utilizzo dei beni russi"
Il presidente ucraino Voloymyr Zelensky, ringraziando il ministro degli Esteri olandese David van Weel "per il nuovo pacchetto di aiuti a sostegno del settore energetico ucraino", ha affermato che i Paesi Bassi supportano la decisione di utilizzare i beni immobilizzati russi.
"Abbiamo anche affrontato il tema dell'utilizzo dei beni russi congelati a beneficio dell'Ucraina", ha affermato Zelensky, aggiungendo che "i Paesi Bassi supportano questa decisione, così come l'importanza di mantenere la pressione sulla Russia". "Abbiamo avuto una discussione separata sulla prospettiva di rendere la Russia responsabile per i suoi crimini di guerra. Ringraziamo i Paesi Bassi per il loro ruolo nell'istituzione del Tribunale Speciale sull'aggressione della Russia contro l'Ucraina. Sono grato di poter continuare a contare sul sostegno dei Paesi Bassi", ha concluso Zelensky.
Trump ospiterà i leader di cinque Paesi ex sovietici
Donald Trump incontrerà i presidenti di cinque Paesi dell'Asia centrale la prossima settimana alla Casa Bianca. Lo riferiscono fonti informate alla Reuters. L'incontro con i leader di Uzbekistan, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Turkmenistan, è in programma per il 6 novembre e può essere letto anche come un ulteriore smacco a Vladimir Putin. Al centro dei colloquio lo sfruttamento delle risorse naturali di cui i cinque paesi sono ricchi.
UE: fiducia in un accordo a dicembre sull’uso dei beni russi congelati per l’Ucraina
Durante la riunione annuale del Consiglio nordico a Stoccolma, la presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen e i leader dei Paesi nordici hanno espresso ottimismo sulla possibilità di raggiungere a dicembre un accordo per finanziare le esigenze dell’Ucraina nei prossimi due anni, utilizzando i beni russi congelati.
La premier danese Mette Frederiksen ha sottolineato che “non c’è alternativa al prestito di riparazione” e che sarà necessario “raggiungere una conclusione nella riunione di dicembre”. Von der Leyen ha ribadito la legittimità dell’uso diretto degli asset russi immobilizzati e ha lanciato un messaggio fermo a Mosca: “Siamo pronti a coprire il fabbisogno finanziario dell’Ucraina e resteremo al suo fianco per tutto il tempo necessario”.
Anche il premier svedese Ulf Kristersson ha confermato la determinazione dei Paesi nordici nel sostenere la proposta al prossimo Consiglio europeo. Tuttavia, restano gli ostacoli: nell’ultima riunione dei Ventisette non è stato trovato un accordo, principalmente a causa delle resistenze del Belgio, che chiede una condivisione dei rischi finanziari e legali tra i governi. L’Ungheria, dal canto suo, continua a opporsi all’iniziativa.
Zelensky: "Lavoriamo con gli europei a un piano per il cessate il fuoco"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato martedì che i funzionari ucraini ed europei si incontreranno alla fine della settimana per discutere i dettagli di un piano di cessate il fuoco. "Non è un piano per porre fine alla guerra. Innanzitutto, è necessario un cessate il fuoco", ha detto Zelensky ai media. "Questo è un piano per avviare la diplomazia… I nostri consiglieri si incontreranno nei prossimi giorni, abbiamo concordato venerdì o sabato. Discuteranno i dettagli di questo piano".
Shoigu: "Meno dell’1% dei droni ucraini colpisce il bersaglio"
Meno dell’1% dei droni lanciati dall’Ucraina contro obiettivi russi riesce a colpire il bersaglio. Lo ha dichiarato l’ex ministro della Difesa e attuale segretario del Consiglio di Sicurezza russo, Sergei Shoigu, in un’intervista ai media di Mosca. "Se parliamo di percentuali, meno dell’1% ha colpito, anche se meno dell’1% è già qualcosa", ha affermato.
Shoigu ha spiegato che le aziende energetiche russe, in particolare nel settore petrolifero e del gas, stanno rafforzando la protezione delle proprie infrastrutture, creando gruppi antiaerei mobili per contrastare gli attacchi. L’ex ministro ha sottolineato che il numero di droni impiegati da Kiev è cresciuto in modo significativo: "Due anni fa si trattava di pochi esemplari, poi di decine, oggi parliamo di centinaia".
Di fronte a questa escalation, Mosca ha incrementato la produzione di sistemi difensivi, compresi quelli progettati per l’abbattimento dei droni nemici.
Lavrov: "L'espansione della NATO non si è mai fermata nonostante le promesse"
L'espansione della NATO è proseguita senza sosta, nonostante le rassicurazioni fornite durante l'era sovietica. A dichiararlo è stato il Ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov intervenendo alla Conferenza Internazionale sulla Sicurezza Eurasiatica a Minsk. "L'espansione della NATO non si è fermata un solo istante, nonostante le promesse fatte ai leader sovietici che l'Alleanza non si sarebbe spostata nemmeno di un centimetro verso est", ha affermato Lavrov, citato dalla Tass.
Donetsk, Russia avanza su Pokrovsk: truppe otto volte superiori a quelle ucraine
La Russia dispone di un vantaggio numerico schiacciante, con un rapporto di otto a uno rispetto alle forze ucraine, nell’offensiva in corso per conquistare Pokrovsk, città semi-circondata nell’oblast orientale di Donetsk. A rivelarlo è stato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha però sottolineato come “le truppe di Mosca non abbiano ancora raggiunto i risultati previsti”.
Dopo la caduta di Avdiivka, storica roccaforte ucraina conquistata dai russi nel febbraio 2024, le forze del Cremlino hanno proseguito la loro avanzata verso Pokrovsk, un tempo importante snodo logistico situato in un’area ritenuta sicura. Secondo il gruppo di monitoraggio ucraino DeepState, la città risulta ora accerchiata su tre lati, con un corridoio di circa 15 chilometri che consente ancora l’ingresso di truppe e rifornimenti ucraini.
Peskov: "Saranno India e Cina a decidere su acquisto petrolio russo"
DmitriPeskov, portavoce di Putin, ha definito "competitiva" e "attraente" la vendita di risorse energetiche da parte della Russia e ha dichiarato che"poi saranno i Paesi a decidere autonomamente in che misura"essa sia "attraente e in che modo le altre alternative offerte possano competere": lo riporta la Tass, secondo cui Peskov ha risposto così alla domanda se Mosca avesse discusso con India e Cina dei "tentativi degli Stati Uniti di convincerle a rinunciare all'acquisto di petrolio e gas russi". La Casa Bianca la settimana scorsa ha imposto sanzioni ai colossi russi del petrolio Rosneft e Lukoil.
Ue: "Blocco anti-Kiev? Ultime sanzioni su Mosca votate da tutti"
"Il supporto per l'Ucraina è cruciale, tutti i nostri sforzi vanno in questa direzione. Abbiamo recentemente approvato il diciannovesimo pacchetto disanzioni. La decisione, come sempre, è stata presa all'unanimità e l'Ungheria ne ha fatto parte". Lo ha detto Anitta Hipper portavoce del Servizio di Azione Esterna Ue replicando, nel corso del briefing con la stampa, a chi le chiedeva del blocco anti-Kiev a cui starebbe lavorando l'Ungheria assieme a Slovacchia e Repubblica Ceca. "Unanimità vuol dire sostegno dei 27 Paesi membri", ha aggiunto la portavoce della Commissione Paula Pinho.
Parolin sull'Ucraina: "Spero Europa assuma ruolo di maggiore protagonismo"
Per la pace in Ucraina "qualche negoziato, magari non pubblico, è in corso. Evidentemente ci vuole il coinvolgimento dell'America, speriamo che l'Europa, anche in riferimento a quanto diceva ieri il primo ministro ungherese Orban, assuma un ruolo di sempre maggiore protagonismo per quanto riguarda la pace e credo anche la Cina abbia una parola da dire. Infatti Trump è in estremo oriente per portare questo punto. Ci vuole il coinvolgimento di tutta la comunità internazionale per arrivare a fare qualche passo verso la pace". Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, a margine della celebrazione dei 40 anni dell'ospedale Bambino Gesu' di Roma come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico. Ieri c'è stato l'incontro con il premier ungherese Victor Orban: "Abbiamo avuto un bell'incontro con Orban, nel senso che ciascuno ha avuto la possibilita' di manifestare il proprio punto di vista, che cerchiamo di avvicinare sempre di piu'", ha aggiunto Parolin.
Media: "Orban vuole blocco anti-Kiev con Bratislava e Praga"
Budapest sta lavorando ad un'asse anti-Ucraina con Bratislava e Praga, dopo che in Repubblica Ceca il nazionalista Andrej Babis ha vinto le elezioni. "Penso che succederà, e sarà sempre più evidente", ha detto a Politico Balasz Orban, consigliere politico del premier magiaro. In un'intervista rilanciata questa mattina sul suo account anche Viktor Orban ha fatto riferimento all'asse con lo slovacco Robert Fico e il premier in pectore ceco. "Nell'Europa centrale, il fronte pacifista sta crescendo. Con l'aggravarsi delle difficoltà economiche in Europa, sempre più nazioni si renderanno conto che la pace è l'unica strada", ha detto.
Crosetto: "Ucraina non potrà riconquistare territori persi"
"Riconquistare i territori perduti nel 2014 e dopo il febbraio 2022, oggi è considerato da tutti impossibile. La Russia non li cederà mai e l'Ucraina non avrà la forza per riconquistarli da sola, anche con il nostro aiuto. Putin non può tornare indietro anche perché ha cambiato la costituzione facendo diventare i territori occupati ‘russi' a tutti gli effetti e si è messo quindi nella condizione di non poter trattare". Così Guido Crosetto, ministro della difesa, nel nuovo libro di Bruno Vespa "Finimondo", in uscita giovedì 30 ottobre da Mondadori-Rai Libri.
Putin rafforza l'alleanza con la Corea Nord
Putin rafforza l'alleanza con la Corea Nord. Il Cremlino riferisce che il presidente russo Vladimir Putin e la ministra degli Esteri nordcoreana Choe Son Hui hanno discusso ieri a Mosca del "rafforzamento" dell'alleanza tra Russia e Corea del Nord. Lo riporta la Tass. "Si è discusso, infatti, di tutte le questioni relative ai piani per l'ulteriore sviluppo e rafforzamento della nostra amicizia, del nostro partenariato e della nostra alleanza", ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, secondo l'agenzia di stampa statale russa.
Attacco di droni russi danneggia impianti di gas nella regione di Poltava
Un attacco notturno con un drone russo ha danneggiato gli impianti di gas nella regione ucraina di Poltava, lo ha dichiarato il capo della compagnia energetica statale Naftogaz. La Russia ha attaccato il settore energetico ucraino più volte durante la guerra, ma quest'anno Mosca ha concentrato i suoi attacchi sugli impianti del gas.
Zelensky afferma che l'Ucraina "non farà passi indietro" sul campo di battaglia
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che l'Ucraina è pronta a colloqui di pace ovunque, tranne che in Russia e Bielorussia, se tali colloqui contribuiranno a porre fine alla guerra, ma che le sue forze "non faranno alcun passo indietro" sul campo di battaglia per cedere territorio. In alcune dichiarazioni rilasciate ai giornalisti martedì, il presidente ucraino ha anche esortato i legislatori statunitensi ad adottare sanzioni più severe nei confronti della Russia. "Il presidente Trump è preoccupato per l'escalation", ha detto Zelensky ad Axios. "Ma penso che se non ci saranno negoziati, ci sarà comunque un'escalation. Credo che se Putin non si ferma, abbiamo bisogno di qualcosa per fermarlo . Le sanzioni sono un'arma, ma abbiamo bisogno anche di missili a lungo raggio" ha aggiunto, affermando che che l'Ucraina lavorerà a un piano per un cessate il fuoco con la Russia "nei prossimi 10 giorni". "È assolutamente chiaro che ci stiamo avvicinando alla diplomazia solo dalla posizione in cui ci troviamo attualmente. Non faremo passi indietro, abbandonando una parte o l'altra del nostro Stato", ha affermato Zelensky.
Mosca avverte l'Europa: "Dovrà sborsare sempre più e più a lungo per Kiev"
"Gli europei dovranno essere preparati al fatto che se continueranno ad agire nello stesso modo in cui stanno facendo ora nei loro rapporti" con l'Ucraina "dovranno sborsare sempre di più e per un periodo più lungo": lo ha dichiarato il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ripreso dalla Tass. Peskov ha commentato le dichiarazioni del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, secondo cui Kiev avrebbe bisogno di "un sostegno finanziario stabile" dall'Europa per altri due o tre anni a causa dell'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe russe.
Von der Leyen: "Prestito da asset russi è legalmente valido"
L'idea di un prestito di Riparazione all'Ucraina con gli asset russi immobilizzati "è una proposta giuridicamente valida, non banale, ma valida. Ora, il Consiglio Europeo ha chiesto possibili opzioni per le questioni tecniche che abbiamo in sospeso, quindi le adotteremo. Il messaggio di fondo è molto chiaro per la Russia: siamo pronti a coprire il fabbisogno finanziario dell'Ucraina, quindi saremo al suo fianco per tutto il tempo necessario". Così la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, interpellata sull'ipotesi che dopo il freno dal summit Ue l'alternativa possa essere procedere con debito comune.
Mosca: "Noi pronti a dare garanzie che non attaccheremo Nato"
La Russia non ha alcuna intenzione di attaccare un Paese Nato, ed è pronta a sottoscrivere tale impegno in un accordo sulle garanzie di sicurezza. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, citato dalla Tass. "Speriamo he il presidente Trump continui sinceramente a cercare una soluzione alla crisi ucraina e mantenga l'impegno verso quei principi che sono stati elaborati al vertice di Anchorage, e che sono stati sviluppati sulla base delle proposte americane" ha spiegato Lavrov
Ucraina, Parolin: "Qualche negoziato non pubblico è in corso, speriamo vada avanti"
"Credo che il Bambino Gesù stia facendo una grande opera umanitaria: noi siamo soprattutto impegnati appunto su questo versante pensando che anche lo sforzo umanitario, sia a livello di cura di quelli che sono colpiti dalla guerra sia a livello anche di scambio di prigionieri possa essere una via propedeutica alla pace". Così il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin a margine di un evento all'Ospedale pediatrico Bambino Gesù, parlando dell'Ucraina. "Qualche negoziato è in corso magari non pubblico", quindi "speriamo che questi contatti possano portare" a qualcosa. "Io credo che ci vuole il coinvolgimento dell'America, sicuramente. Speriamo che l'Europa anche ieri riferimento a quanto diceva ieri il primo ministro ungherese Orban, assuma un ruolo sempre di maggior protagonismo riguardo alla pace. Anche la Cina" può avere un ruolo. Infatti "il presidente Trump è in Estremo Oriente anche per toccare questo punto. Credo che ci vuole davvero un grande coinvolgimento di tutta la comunità internazionale perché si possa arrivare a fare qualche passo verso la pace".