
Gli aggiornamenti in diretta sulla guerra tra Israele e Iran oggi, 21 giugno 2025 nel giorno 9 di conflitto. Prima delle 3 nell'area metropolitana di Tel Aviv sono risuonate le sirene di allarme con la richiesta rivolta ai cittadini di recarsi nei rifugi.
All'alba Israele ha annunciato di aver eliminato Amin For Judaki, comandante della seconda unità di droni dell'Aeronautica Militare delle Guardie Rivoluzionarie. Idf conferma di aver attaccato di nuovo il sito nucleare di Isfahan. Intanto funzionari iraniani ed europei si sono incontrati a Ginevra. Pezeshkian: "Nostra risposta a Israele sarà più devastante".
Il presidente degli Usa Donald Trump ha bocciato però la mediazione dell'Europa: "Non potrà aiutare nella crisi". Il ministero della Salute iraniano afferma che almeno 430 persone sono state uccise e 3.500 sono rimaste ferite nei raid israeliani dall'inizio delle ostilità il 13 giugno scorso.
Perché si parla di un possibile intervento USA nella guerra tra Israele e Iran e cosa c’è da sapere
A che punto è davvero il programma nucleare iraniano, spiegato dall’esperto
Iran: "Colpiremo gli aiuti militari inviati a Israele"
Le forze armate iraniane hanno minacciato di colpire le spedizioni di aiuti militari a Israele, durante i combattimenti in corso tra i due Paesi. "Avvertiamo che l'invio di qualsiasi equipaggiamento militare o radar, via nave o aereo, da qualsiasi Paese per supportare il regime sionista sarà considerato una partecipazione all'aggressione contro la Repubblica islamica dell'Iran e costituirà un obiettivo legittimo per le forze armate", ha dichiarato un portavoce in un video trasmesso dalla Tv di Stato.
Iran, media: "Difese aeree attivate a est e ovest Teheran"
Secondo quanto riportato dall'emittente statale iraniana IRIB, i sistemi di difesa aerea dell'Iran sono stati attivati a est e a ovest della capitale Teheran.
Udite esplosioni nel centro e nel nord di Teheran
Forti esplosioni sono state udite sabato nel centro e nel nord di Teheran. Lo riferisco i giornalisti dell'AFP, quando si sta per concludere il nono giorno della guerra tra Iran e Israele.
Hamas: "Uccise da Idf 12 persone vicino siti di consegna di cibo"
La protezione civile di Hamas afferma che almeno 12 persone sono rimaste uccise dal fuoco israeliano, tra cui otto civili che si trovavano nei pressi di siti di distribuzione degli aiuti umanitari. Secondo le fonti locali, le vittime si erano radunate in cerca di cibo, in un contesto di grave carenza alimentare nel territorio palestinese.
Iran: "5 soldati uccisi in un attacco israeliano"
Un attacco israeliano nell'Iran occidentale ha causato la morte di almeno cinque militari iraniani e ne ha feriti altri nove. Lo ha riferito un media iraniano, mentre si intensificano i combattimenti tra i due paesi nemici. "Cinque ufficiali dell'esercito sono stati uccisi e altri nove feriti nell'attacco di oggi da parte del regime israeliano alla citta' di Sumar" nella provincia occidentale di Kermanshah, ha detto l'agenzia di stampa Fars.
Pezeshkian: "Nostra risposta a Israele sarà più devastante"
Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha avvertito che la risposta del suo Paese alla continua "aggressione" israeliana sarà "più devastante", mentre i combattimenti tra i due nemici infuriano per il nono giorno. "La nostra risposta alla continua aggressione del regime sionista sarà più devastante", ha dichiarato Pezeshkian durante una telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron, riferisce l'Irna.
Pezeshkian: "Niente stop al nucleare in nessuna circostanza"
Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, afferma che Teheran non fermerà l'attività nucleare "in nessuna circostanza". "Siamo pronti a discutere e cooperare per costruire la fiducia nel campo delle attività nucleari pacifiche, tuttavia non accettiamo di ridurre a zero le attività nucleari in nessuna circostanza", ha detto Pezeshkian durante una telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron, secondo l'agenzia di stampa ufficiale Irna.
Khamenei introvabile: "Saltato incontro Usa-Iran a Istanbul"
Donald Trump e Recep Tayyip Erdoğan hanno cercato segretamente di organizzare un incontro tra alti funzionari statunitensi e iraniani a Istanbul questa settimana, nel mezzo dell'escalation della guerra tra Israele e l'Iran. Ma il tentativo, partito dal presidente turco, è fallito quando la guida suprema dell'Iran Ali Khamenei – in clandestinità per timore di un assassinio – non è stata in grado di approvarlo: lo scrive Axios citando tre funzionari statunitensi e una fonte a conoscenza diretta della vicenda. Trump si sarebbe offerto persino di partecipare di persona, se necessario.
Media: Trump e Erdogan avrebbero tentato di organizzare vertice segreto sull'Iran nei giorni scorsi
Nei giorni scorsi, l’ex presidente americano Donald Trump e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan avrebbero tentato di organizzare un incontro segreto a Istanbul tra funzionari statunitensi e iraniani, nel pieno degli attacchi israeliani in Medio Oriente. Lo rivela il sito americano Axios, citando fonti dell’amministrazione USA.
Secondo quanto riportato, Erdogan avrebbe contattato Trump telefonicamente mentre quest’ultimo si trovava al G7 in Canada, proponendogli di ospitare già il giorno seguente un vertice a Istanbul per cercare una soluzione diplomatica al conflitto. Trump avrebbe accettato, pronto a inviare l’inviato speciale Steve Witkoff e il vice JD Vance, e si sarebbe detto persino disponibile a incontrare personalmente il presidente iraniano Masoud Pezeshkian.
Il tentativo è però naufragato per l’impossibilità di contattare la Guida Suprema iraniana Ali Khamenei, che si troverebbe nascosto in un bunker per motivi di sicurezza. Secondo Axios, già prima della telefonata con Erdogan, Trump aveva ricevuto segnali di apertura da Teheran, alimentando la speranza di un dialogo diretto. Ma la finestra diplomatica si è chiusa ancor prima di aprirsi.
Forze Israele: "Colpito sito militare contenente lanciamissili"
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno portato a termine una serie di attacchi nel sud-ovest dell'Iran, colpendo un sito militare contenente lanciamissili. Come riportato dalle stesse Idf in una nota, nella giornata di oggi, "circa 30 caccia dell'aeronautica israeliana, coordinati dall'intelligence dell'Idf, hanno colpito decine di obiettivi militari con oltre 50 ordigni nell'area di Ahvaz, nel sud-ovest dell'Iran". Tra i bersagli colpiti, un sito di stoccaggio di lanciamissili, alcuni dei quali erano stati utilizzati in passato per attacchi contro lo Stato di Israele. Sono stati inoltre colpiti sistemi radar per il rilevamento e la raccolta di informazioni aeree, oltre a infrastrutture militari appartenenti al regime iraniano, prosegue la nota.
Gli Houthi minacciano le navi USA nel Mar Rosso: "Le colpiremo se attaccheranno l'Iran"
L'organizzazione filoiraniana Houthi dello Yemen ha dichiarato alla tv che tornerà a colpire le navi americane nel Mar Rosso se gli Stati Uniti si uniranno agli attacchi di Israele contro l'Iran.
Uccisa in Iran la guardia del corpo di Hassan Nasrallah
L'agenzia di stampa filoiraniana Sabreen, ha riferito che Hussein Khalil, alias Abu Ali Jawad, la guardia del corpo del segretario generale di Hezbollah assassinato Hassan Nasrallah, è stato ucciso in uno degli attacchi in Iran insieme a suo figlio.
Il Ministero della Salute iraniano conferma oltre 400 morti a causa dei raid israeliani
Secondo quanto dichiarato dal portavoce del ministero della Salute iraniano, Hossein Kermanpour, sono oltre 400 le persone uccise e più di 3.000 i feriti a causa degli attacchi israeliani in Iran.
Kermanpour, attraverso un post sulla piattaforma X, ha precisato che tra le vittime si contano 54 donne e bambini, oltre a cinque operatori sanitari. Ha inoltre sottolineato che la maggior parte dei colpiti sono civili.
Si tratta del primo aggiornamento ufficiale dal 15 giugno, quando le autorità avevano riferito di 224 morti e circa 1.200 feriti. Una stima simile era stata fornita anche dall’agenzia di stampa semi-ufficiale Nour, che parlava di almeno 430 morti e 3.500 feriti in nove giorni di bombardamenti.
Iran: "Israele si è sempre sentito immune da qualsiasi conseguenza per i suoi crimini"
Il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baghaei, ha lanciato dure accuse contro Israele, sostenendo che nessun altro Paese abbia violato i diritti umani internazionali più dello Stato ebraico. "Israele si è sempre sentito immune da qualsiasi conseguenza per i suoi crimini", ha dichiarato Baghaei, citato dall’agenzia di stampa Irna. Secondo il rappresentante iraniano, l’impunità di cui godrebbe Israele a livello internazionale sarebbe la causa principale della sua condotta.
Idf: "Nuova ondata di attacchi nel sud-ovest dell'Iran"
I caccia dell'aeronautica militare israeliana stanno effettuando una nuova ondata di attacchi contro siti militari iraniani nel sud-ovest dell'Iran, ha dichiarato l'Idf.
Israele attacca elicottero dei soccorritori della Mezzaluna Rossa iranina
Israele ha attaccato un elicottero della Mezzaluna Rossa iraniana, come riporta la stessa organizzazione umanitaria sul suo canale Telegram. "Un elicottero di soccorso della Mezzaluna Rossa, usato in situazioni di emergenza e operazioni di soccorso in diversi incidenti, è stato gravemente danneggiato in uno dei brutali attacchi israeliano", si legge nella dichiarazione.
Due bombardieri USA B-2 in volo verso il Pacifico: sono gli aerei "anti bunker" nucleari
Due bombardieri strategici B-2 sono decollati dalla base aerea di Whiteman, in Missouri, con destinazione la base militare americana sull'isola di Guam, nel Pacifico Occidentale. A riportarlo sono stati alcuni analisti Osint (Open Source Intelligence) su X, sulla base di dati di tracciamento di volo.
I B-2 Spirit, noti per la loro capacità di eludere i radar e per l’autonomia intercontinentale, sono gli unici aerei in grado di trasportare la potente bomba americana Massive Ordnance Penetrator. Secondo gli esperti, quest’arma sarebbe indispensabile per colpire strutture sotterranee fortificate, come il controverso impianto nucleare iraniano di Fordow. Una mossa che, nel delicato equilibrio geopolitico attuale, potrebbe avere implicazioni strategiche significative.
Iran, parziale ripristino della connessione internet dopo giorni di blackout
Dopo giorni di pressoché totale oscuramento, in Iran è parzialmente tornata la connessione a internet. Gli iraniani residenti all’estero hanno riferito sui social di essere riusciti a utilizzare FaceTime e WhatsApp per contattare i propri cari per la prima volta da giorni. All’inizio della settimana, le autorità avevano bloccato servizi telefonici e internet per oltre 90 milioni di persone, motivando la misura con presunte minacce di attacchi informatici provenienti da Israele.
Questa sospensione ha lasciato la popolazione civile senza informazioni sulle eventuali nuove offensive missilistiche israeliane, nonostante gli avvertimenti diffusi tramite canali online in lingua persiana. Quando sono stati lanciati i missili, l’assenza di comunicazioni ha impedito per ore o giorni di sapere se familiari o amici fossero stati colpiti. L’agenzia Tasnim, vicina al governo, ha riportato che il ministro dell’Informazione ha assicurato il completo ripristino della rete entro le 20:00.
Khamenei teme per la sua vita e designa i successori: fuori il figlio Mojtaba
Dal bunker in cui si trova rifugiato dall’inizio del conflitto, la Guida Suprema iraniana Ali Khamenei avrebbe nominato tre potenziali successori. Lo riporta il New York Times, sottolineando che dalla rosa ristretta sarebbe rimasto escluso il figlio Mojtaba, considerato fino a pochi giorni fa uno dei favoriti per la successione. Secondo le fonti citate dal quotidiano, Khamenei – temendo di essere nel mirino e di poter essere ucciso – avrebbe deciso di accelerare i tempi e predisporre in anticipo il passaggio di potere. I nomi degli aspiranti successori non sono stati resi noti, ma la Guida avrebbe designato anche nuovi vertici militari, da attivare nel caso in cui gli attuali comandanti fossero colpiti da un’azione israeliana.
Macron sente Pezeshkian: "L'Iran non dovrà mai dotarsi di armi nucleari"
Il presidente francese Emmanuel Macron ha comunicato di aver ricevuto una telefonata dal suo omologo iraniano Masoud Pezeshkian. Nel corso del colloquio, Macron ha confermato l’impegno a velocizzare i negoziati tra le potenze europee e l’Iran sul controverso programma nucleare di Teheran.
In un post su X, il leader francese ha ribadito la sua posizione: “L’Iran non deve mai dotarsi di armi nucleari, e spetta a lui fornire tutte le garanzie necessarie che le sue intenzioni siano pacifiche”. Macron si è detto inoltre “convinto che esista una via d’uscita dalla guerra e di evitare pericoli maggiori”.
Per questo motivo, ha annunciato che la Francia e i partner europei intensificheranno gli sforzi diplomatici per raggiungere un accordo che scongiuri l’escalation nel Medio Oriente.
Drone iraniano colpisce un edificio in Israele: è il primo impatto confermato dall’inizio dell’escalation
Un drone lanciato dall’Iran ha colpito questa mattina un edificio residenziale a Beit She’an, nel nord di Israele. Lo riportano i media israeliani, precisando che non si registrano vittime. Si tratta del primo impatto confermato dall’inizio dell’escalation militare tra Israele e Iran, scoppiata il 13 giugno scorso.
Un secondo drone è precipitato in un campo nel deserto del Negev, senza provocare danni. Dall’inizio delle ostilità, Teheran è accusata di aver lanciato oltre mille droni contro Israele. Solo nella notte scorsa, secondo fonti israeliane, ne sono stati intercettati 40.
Tajani: "La priorità è la sicurezza degli italiani in Medio Oriente"
"La nostra priorità in queste ore è garantire la sicurezza dei nostri connazionali". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo a Gubbio all’evento dei giovani di Forza Italia "L’accademia della libertà", riferendosi alla crescente tensione in Medio Oriente.
Tajani ha confermato l’impegno della Farnesina nel fronteggiare la crisi tra Israele e Iran: "Stiamo lavorando per favorire un incontro tra Iran e Stati Uniti, con l’obiettivo di fermare la produzione di armi nucleari e arrivare a un cessate il fuoco duraturo, anche affrontando la questione di Gaza".
Il ministro ha fornito aggiornamenti sui cittadini italiani nell’area: "Un convoglio è arrivato in Azerbaijan, stiamo organizzando la partenza di altri gruppi. Domani un aereo partirà da Sharm El Sheikh, dopo il passaggio dei connazionali attraverso l’ambasciata di Tel Aviv". Tajani ha inoltre annunciato il trasferimento di un reparto di carabinieri da Baghdad al Kuwait per motivi di sicurezza.
"La nostra azione è intensa – ha concluso – vogliamo proteggere i nostri cittadini e contribuire alla costruzione della pace".
Iran: "La polizia ha neutralizzato una bomba piazzata da Israele a Teheran"
“La polizia iraniana ha fatto esplodere una bomba del peso di duecento grammi, piazzata da elementi israeliani nella zona-ovest di Teheran” ha detto il portavoce della polizia, Saeed Montazeralmahdi, citato dall'agenzia di stampa Tasnim.
Erdogan: "Israele è il principale ostacolo alla pace in Medio Oriente"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha duramente criticato Israele, accusandolo di voler sabotare i negoziati sul nucleare tra Teheran e Washington. Intervenendo a una conferenza diplomatica a Istanbul, alla presenza del ministro degli Esteri iraniano, Erdogan ha definito gli attacchi israeliani contro l’Iran del 13 giugno come “un tentativo deliberato di destabilizzare il Medio Oriente”.
Il leader turco ha parlato di “vero e proprio banditismo” da parte del governo israeliano, sottolineando come l’esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu rappresenti “il principale ostacolo alla pace nella regione”. Secondo Erdogan, gli attacchi sono stati condotti in un momento strategico per “indebolire il processo negoziale” in vista del nuovo round di colloqui sul nucleare.
Scienziato nucleare iraniano e sua moglie uccisi in un attacco israeliano a Teheran
Uno scienziato nucleare iraniano, Isar Tabatabai-Qamsheh, e sua moglie sono stati uccisi in un attacco israeliano a Teheran, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa semiufficiale Mehr. Lo scienziato è stato ucciso due giorni fa in un attacco con un drone su un appartamento a Teheran.
L'Iran denuncia il direttore Aiea al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite
L'Iran ha presentato una denuncia contro il direttore generale dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea), Rafael Grossi, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per "il suo approccio al programma nucleare iraniano". Lo riporta l'agenzia Irna. In una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e all'Unsc, il rappresentante dell'Iran all'Onu, Saeed Iravani, ha affermato che "le dichiarazioni del capo dell'Aiea contro il programma nucleare iraniano, rilasciate alla vigilia degli attacchi israeliani contro l'Iran, hanno violato palesemente e gravemente il principio di imparzialità". Grossi ha dichiarato al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che, sebbene l'Iran disponga del materiale necessario per costruire una bomba nucleare, non sembra avere intenzione di farlo.
Ministro Esteri iraniano: "Pronto per una soluzione negoziata per il nostro programma nucleare"
Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, si dice "assolutamente pronto per una soluzione negoziata per il nostro programma nucleare". Lo riporta la Bbc al nono giorno di escalation militare tra Israele e Iran. "La diplomazia ha funzionato in passato e può tornare a funzionare in futuro – ha detto con un riferimento all'accordo internazionale sul nucleare iraniano di dieci anni fa – Per noi, per tornare alla diplomazia, bisogna fermare l'aggressione". Araghchi ha poi detto che un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto sarebbe "molto, molto pericoloso". Senza fornire prove, ha anche sostenuto che "gli Stati Uniti sono stati coinvolti nell'aggressione sin dal primo giorno". L'Iran, ha ribadito, "non può negoziare con gli Usa mentre la sua popolazione è sotto le bombe".
Pasdaran annunciano un attacco sull'aeroporto di Tel Aviv
Il Corpo delle Guardie della Rivoluzione islamica (Irgc) ha annunciato di aver lanciato missili verso Tel Aviv per colpire l'aeroporto Ben Gurion e alcuni centri militari. Nel comunicato, rilanciato dall'agenzia iraniana Mehr, i Pasdaran spiegano di aver lanciato la diciottesima fase dell'operazione True Promise III, utilizzando numerosi droni suicidi e da combattimento, come lo Shahed 136, nonchè missili di precisione a combustibile solido e liquido. Secondo la dichiarazione, l'Irgc ha distrutto con successo obiettivi predeterminati presso l'aeroporto Ben Gurion e i centri logistici operativi militari. I sistemi di difesa israeliani, sostengono i Pasdaran, "non sono riusciti a intercettare i droni iraniani, costringendo gli israeliani a rifugiarsi nei rifugi". "I media del regime israeliano hanno riferito che sei missili iraniani su dieci hanno colpito i loro obiettivi durante l'ultima tornata di attacchi", sottolinea l'Irgc.
La Turchia accusa Israele: trascina la regione in un "disastro totale"
La Turchia accusa Israele di trascinare la regione verso un "disastro totale": a dirlo il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan. "Israele sta ora trascinando la regione sull'orlo del disastro totale attaccando l'Iran, il nostro vicino", ha dichiarato il ministro degli Esteri turco in apertura di un vertice dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica (Oci) a Istanbul, nel nono giorno di guerra con l'Iran.
Iran, Unhcr: "Non possiamo permetterci altra crisi di rifugiati, allentare tensioni"
L'Unhcr ha affermato che l'intensità degli attacchi sta già provocando spostamenti di popolazione in Israele e Iran: alcuni residenti di Teheran e di altre zone dell'Iran hanno attraversato il confine con i Paesi vicini, mentre i bombardamenti hanno spinto la popolazione israeliana a cercare rifugio in altre zone del Paese e anche all'estero. L'agenzia ha esortato gli Stati della regione a rispettare il diritto delle persone di cercare riparo dove necessario e a facilitare l'accesso agli aiuti umanitari. "Questa regione ha già subito più della sua parte di guerra, perdite e sfollamenti: non possiamo permettere che si verifichi un'altra crisi dei rifugiati", ha affermato l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Filippo Grandi. "È ora di allentare la tensione. Una volta che le persone sono costrette a fuggire, non c'è modo di tornare indietro rapidamente e, troppo spesso, le conseguenze durano per generazioni", ha aggiunto.