
Le ultime notizia in diretta da Gaza: è entrato ufficialmente in vigore il cessate il fuoco tra Hamas e Israele dopo la ratifica nella notte dell'accordo raggiunto in Egitto da parte del governo israeliano. La tregua sarà monitorata da una task force congiunta con 200 soldati Usa e militari da Egitto, Qatar, Turchia e forse Emirati. L'Idf si ritirerà fino alla cosiddetta Linea Gialla indicata nell'accordo entro 24 ore, al termine delle quali Hamas dovrà rilasciare tutti e 20 gli ostaggi vivi entro 72 ore, come ha specificato il presidente USA Trump in cambio di 1.950 prigionieri palestinesi, tra cui però non ci sarà Barghouti.
Tuttavia, attacchi militari israeliani sono stati segnalati a Gaza, aerei a Khan Younis e con elicotteri a Gaza City, nelle ore successive alla ratifica da parte del governo israeliano della prima fase dell'accordo. Lo riferiscono Al Jazeera e l'agenzia palestinese Wafa
Netanyahu: "Dicevano che non saremmo riusciti a riportare vivo nemmeno un ostaggio ma io la pensavo diversamente"
"All'inizio della guerra c'era chi diceva che non saremmo riusciti a riportare indietro vivo nemmeno un ostaggio", ha detto Netanyahu. "Io la pensavo diversamente. Credevo che se avessimo esercitato una forte pressione militare su Hamas, unita a un'intensa pressione diplomatica, avremmo potuto davvero riportare indietro tutti i nostri ostaggi". "Ed è esattamente quello che abbiamo fatto". "Quando il presidente Trump è entrato alla Casa Bianca, avevamo riportato a casa 158 ostaggi, di cui 117 vivi", ha proseguito Netanyahu. "Dopo l'ingresso del presidente Trump alla Casa Bianca, abbiamo riportato a casa altri 49 ostaggi, tra vivi e deceduti", ha aggiunto Netanyahu confermando che a Gaza rimangono 48 ostaggi, 20 vivi e 28 deceduti.
Netanyahu: "Se piano non sarà raggiunto, ci sarà guerra"
"Stiamo stringendo Hamas da ogni lato in vista delle prossime fasi del piano, che prevede il suo disarmo completo e la smilitarizzazione di Gaza. Se ciò sarà raggiunto in modo pacifico, tanto meglio. Se no, sarà raggiunto con la forza" ha affermato Benyamin Netanyahu nella dichiarazione ai media. "Due anni fa ci siamo rialzati dall'orlo dell'abisso, e abbiamo risposto con forza ai nostri nemici. Come ha detto il capo di stato maggiore, la campagna non è ancora finita. Ci attendono ancora grandi sfide, ma anche grandi opportunità. Allargheremo il cerchio della pace intorno a noi" ha aggiunto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, perseguendo: "Questa festività di Simchat Torah diventerà, con l'aiuto di Dio, un giorno di gioia nazionale per il ritorno di tutti i nostri fratelli e sorelle rapiti (il massacro del 7 ottobre era caduto nel giorno della celebrazione).
Qatar: "Successo della prima fase è merito collettivo"
Il successo della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza è un "merito collettivo". Lo ha sottolineato in una dichiarazione su X lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, primo ministro del Qatar e mediatore chiave nel conflitto tra Hamas e Israele, che ha chiesto di "garantire l'attuazione dell'accordo e il raggiungimento della pace e della stabilità".
Netanyahu: "Tutti gli ostaggi torneranno a casa, Hamas ha sentito la spada alla gola"
"Tutti gli ostaggi torneranno a casa nei prossimi giorni", lo dice il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, in una dichiarazione in diretta televisiva i cui esulta per il risultato raggiunto spiegando: "Abbiamo privato Hamas di tutte le sue carte, Hamas a Gaza sarà senza armi e senza potere". "Chiunque dica che l'accordo sugli ostaggi è sempre stato sul tavolo semplicemente non sta dicendo la verità" perché "Hamas ha accettato l'accordo solo dopo aver sentito la spada puntata alla gola e solo dopo che il piano di Trump l'ha isolato a livello internazionale in un modo senza precedenti" ha detto il primo ministro israeliano.
Crosetto: "Ripresa delle attività italiane a Rafah per la riapertura del valico secondo accordi Trump"
"Dopo essermi sentito e confrontato con il Presidente Giorgia Meloni e con il Ministro Tajani, a seguito di una valutazione sulle condizioni di sicurezza operata del Comando Operativo di Vertice Interforze, ho autorizzato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Portolano, a disporre la ripresa delle attività italiane nell’ambito della missione EUBAM Rafah, cui partecipa personale dei Carabinieri, per la riapertura del valico con le medesime modalità del gennaio 25, in coordinamento con la Farnesina. Il valico di Rafah, in data 14.10.2025 nel rispetto dell’accordo Trump, in coordinamento fra Unione Europea e le parti, verrà aperto alternativamente su due direzioni in uscita verso l’Egitto ed in entrata verso Gaza. Domenica 12 ottobre inizieranno le operazioni di rilascio degli ostaggi israeliani ed il rilascio di prigionieri palestinesi. Gli israeliani stanno provvedendo a ripristinare in tempi brevissimi la funzionalità logistica dell’infrastruttura del valico. Affluiranno da altri valichi (non-Rafah) circa 600 autoarticolati di aiuti umanitari al giorno dentro Gaza. Il passaggio di personale non sarà limitato a casi clinici gravi, ma sarà esteso a chiunque lo vorrà (previo concorde parere di Israele ed Egitto)". Così il Ministro della Difesa Guido Crosetto in una nota.
Sette attivisti della nuova flottiglia sono partiti da Israele
L'Ambasciata d'Italia a Tel Aviv conferma che sono stati rilasciati i sette cittadini italiani della Freedom Flotilla detenuti a Ketziot che ieri avevano firmato la dichiarazione di consenso al rimpatrio. I connazionali sono stati trasferiti questa mattina all'aeroporto di Ramon, a 20 chilometri da Eilat, e da lì sono decollati a bordo di un volo della Turkish Airlines diretto ad Istanbul, dove l'atterraggio è previsto alle 14.34 ora di Istanbul (13.34 italiane).
Idf comunica ad abitanti di Gaza i divieti di spostamento
Il portavoce dell'esercito israeliano ha diffuso un post sui social, in arabo e in inglese, con precise indicazioni per gli abitanti di Gaza. "Desideriamo chiarire diversi punti per prevenire attriti e malintesi. In conformità con l'accordo, le truppe dell'Idf continueranno a essere presenti in varie aree della Striscia di Gaza. È necessario evitare di avvicinarsi alle forze militari. Avvicinarsi mette a rischio la vostra vita". Il portavoce quindi indica quali sono gli spostamenti possibili e le strade aperte nella Striscia: "Il movimento da sud a nord nella Striscia di Gaza sarà consentito attraverso le vie Rashid e Salah al-Din. Ai residenti viene segnalato che nel nord della Striscia è estremamente pericoloso avvicinarsi alle aree di Beit Hanoun, Beit Lahiya, Shejaiya, e a qualsiasi zona in cui vi sia una concentrazione di truppe". "Ai residenti viene inoltre segnalato che nel sud della Striscia è estremamente pericoloso avvicinarsi all'area del valico di Rafah, al corridoio Filadelfia, e a qualsiasi concentrazione di truppe nella regione di Khan Yunis". "Nella zona marittima lungo tutta la costa della Striscia, vi è un alto rischio per pescatori, bagnanti e subacquei, ai quali si raccomanda di non entrare in mare nei prossimi giorni – continua il post – non dirigetevi verso il territorio israeliano e non avvicinatevi alla zona di sicurezza. Avvicinarsi alla zona di sicurezza è estremamente pericoloso. Per la vostra sicurezza, non iniziate a spostarvi verso queste aree fino a quando non sarà stata concessa un'autorizzazione ufficiale", conclude il messaggio.
Idf: "Accordo sul cessate il fuoco entrato in vigore alle 12"
Le truppe israeliane (Idf) hanno fatto sapere che "l'accordo sul cessate il fuoco entrato in vigore alle 12".
Israele libererà 11 detenuti di Hamas invece che di Fatah
Il governo israeliano ha votato per approvare modifiche dell'ultimo minuto alla lista dei prigionieri palestinesi che saranno rilasciati in cambio degli ostaggi. Secondo il Times of Israel, la votazione, fatta al telefono, si è tenuta dopo che i mediatori in Egitto hanno concordato di rimuovere 11 prigionieri affiliati a Fatah dalla lista di coloro che saranno rilasciati e di sostituirli con 11 prigionieri affiliati ad Hamas. Tra i prigionieri aggiunti alla lista di coloro che saranno rilasciati c'è Mahmoud Issa, in carcere dal 1993 per il suo ruolo nella morte di Nissim Toledano, poliziotto di frontiera israeliano, sequestrato il 13 dicembre del 1992 mentre usciva di casa per andare al lavoro e ucciso due giorni dopo.
Idf: "Completato il ritiro secondo il piano"
L'Idf annuncia di aver completato il ritiro a Gaza come previsto dall'accordo.
Parroco Gaza: "Sia una pace salda, giusta e permanente"
"Siamo alla fine di questo giorno che tuitti aspettavamo, siamo tutti estenuati, molto,molto stanchi, speriamo che questa prima tappa si porti a compimento per il bene di tutti, per la causa della pace, della giustizia tra palestinesi e israeliani, che sia fatta una pace salda, giusta e permanente". Lo dice padre Gbariel Romanelli in un videomessaggio inviato nella tarda serata di ieri ai membri dell'Associazione L'isola che non c'è che ha proposto la candidatura dei bambini di Gaza al Nobel per la Pace. "Che il Signore ci dia forza – dice Romanelli – per aiutare a ricostruire spiritualmente e materialmente, le persone possano trovare un luogo dignitoso di vita, adesso Gaza è veramente tritata, tutta la Striscia di Gaza. Le persone come sono? Ci sono sentimenti contrastanti – spiega – da una parte c'è gioia serenità, che tutto questo finisca anche se ad ora i bombardamenti continuano, sono le 11 di sera, e dall'altra parte la preoccupazione per che cosa accadrà dopo e come ricominciare, la maggior parte della popolazione ha perso la casa e il lavoro, sono stati persi i documenti, le cliniche sono tutte mal ridotte, quasi nessuna funziona, però in questo momento il fatto che si compirà questa prima tappa è una cosa buona, continuiamo a convincere il mondo che la pace è possibile".
Croce Rossa: "Pronti a aiutare nel ritorno degli ostaggi"
Le squadre del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) in Israele, Gaza e Cisgiordania "sosterranno l'implementazione" dell'accordo raggiunto tra Israele e Hamas "aiutando a restituire gli ostaggi e i detenuti alle loro famiglie", ha affermato oggi la presidente della Croce Rossa Mirjana Spoljaric. "Siamo inoltre pronti a contribuire alla restituzione delle salme affinché le famiglie possano piangere i loro cari con dignità. I nostri team sono pronti a portare ulteriori aiuti salvavita nella Striscia di Gaza e a distribuirli in sicurezza ai più bisognosi", ha aggiunto in una dichiarazione resa nota a Ginevra. Per la presidente del Comitato, "l'accordo di cessate il fuoco raggiunto tra Israele e Hamas deve segnare una svolta in due anni di orrore inimmaginabile. Offre un'opportunità vitale per salvare vite umane e alleviare le sofferenze" ed i prossimi giorni saranno cruciali. "Esorto le parti a rispettare i propri impegni. Le operazioni di rilascio devono svolgersi in sicurezza e con dignità. L'assistenza umanitaria deve riprendere urgentemente a piena capacità e raggiungere le persone" . Il cessate il fuoco "deve reggere. Da questo dipendono vite umane", ha dichiarato Mirjana Spoljaric.
Il testo integrale dell'accordo Hamas-Israele con le richieste di Trump

Ecco il testo dell'accordo tra Hamas e Israele per il cessate il fuoco a Gaza. I passi della proposta del presidente Trump sulla “Fine globale della guerra di Gaza” – si legge all'inizio. Poi si prosegue con: "Il presidente Trump annuncia la fine della guerra nella Striscia di Gaza, e le parti concordano di attuare i passi necessari a tale fine. La guerra terminerà immediatamente con l’approvazione del governo israeliano. Tutte le operazioni militari, compresi i bombardamenti aerei e di artiglieria e le operazioni di targeting, saranno sospese. Durante il periodo di 72 ore, la sorveglianza aerea sarà sospesa sulle aree dalle quali le forze dell’Idf si saranno ritirate".
Gb: "In monitoraggio tregua non previste truppe nostre e Ue"
"Non è prevista la presenza di truppe britanniche o europee a Gaza dopo l'accordo di cessate il fuoco": lo ha dichiarato il ministro degli Esteri britannico Yvette Cooper, come riportano i media inglese. "Non è nei nostri piani, non abbiamo intenzione di farlo", ha dichiarato a BBC Breakfast. "Ma c'è una proposta immediata – ha affermato – affinché gli Usa guidino quello che è effettivamente un processo di monitoraggio per assicurarsi che ciò avvenga sul campo. Ma hanno anche chiarito che si aspettano che le truppe sul campo siano fornite dagli stati vicini, e questo è qualcosa che ci aspettiamo che accada".
Dalle 11 di oggi scattano le 72 ore per il rilascio degli ostaggi israeliani
Le forze israeliane puntano a completare il ritiro parziale da Gaza entro le 12:00 ora locale, le 11:00 in Italia. Lo riferisce il Times of Israele. L'Idf manterrà comunque il controllo del 53 per cento della Striscia. Da mezzogiorno scatterà il conto alla rovescia di 72 ore per la restituzione dei 48 ostaggi, 20 dei quali presumibilmente ancora in vita.
Tajani: "Meloni invitata in Egitto a cerimonia firma accordo"
"Lunedì c'è la grande cerimonia di firma ufficiale dell'accordo e credo che sarà invitata anche il nostro presidente del consiglio, così mi ha detto ieri il ministro degli esteri egiziano". L'ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando a Restart su Rai Tre.
Media: "Trump atterrerà lunedì alle 9 in Israele"
Donald Trump atterrerà all'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv poco dopo le 9 di lunedì mattina, e sarà accolto con una cerimonia ufficiale: a rendere noti i nuovi dettagli sulla prossima visita del presidente degli Stati Uniti in Israele è l'emittente televisiva israeliana Canale 12. Da lì, Trump si recherà direttamente alla Knesset a Gerusalemme per tenere un discorso prima dell'inizio della festività di Simchat Torah, che inizia lunedì sera. A riferirne è il Times of Israel.
La visita, organizzata dopo la firma dell'accordo di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi tra Israele e Hamas, sarà breve, secondo quanto riferisce l'emittente. Dopo il discorso al parlamento israeliano, il presidente degli Stati Uniti tornerà all'aeroporto per la partenza.
Idf prevede di completare ritiro truppe da Gaza entro le 12
Le Forze di difesa israeliane prevedono di completare intorno a mezzogiorno il ritiro delle truppe verso le linee di schieramento concordate a Gaza, come parte dell'accordo con Hamas per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi. Lo riferisce Times of Israel. Entro 72 ore dal completamento del ritiro da parte dell'Idf, Hamas è pronta a rilasciare i 48 ostaggi in suo possesso, a partire dai 20 che si ritiene siano ancora vivi.
La testimonianza da Gaza dopo il cessate il fuoco: "Bombardamenti continuano, situazione grave"
La testimonianza da Khan Younis di Sami Abu Omar a poche ore dall’entrata in vigore del cessate il fuoco previsto dall’accordo Hamas-Israele: “I bombardamenti non si sono fermati, la situazione è gravissima. Sparano alle persone”.
Turchia: "Gaza? Nostre forze armate pronte a qualsiasi missione"
"Le nostre forze armate, esperte nel stabilire e mantenere la pace, sono pronte per qualsiasi missione loro affidata". Lo hanno affermato fonti nel ministero della Difesa turca, come riporta la televisione di Stato Trt, in riferimento all'ambizione della Turchia per partecipare a una task force per Gaza, come ha affermato il presidente Recep Tayyip Erdogan. "Le Forze Armate turche hanno prestato servizio in numerose missioni istituite da varie organizzazioni in diverse regioni allo scopo di mantenere la pace e la sicurezza internazionale, e si sono guadagnate l'apprezzamento di tutte le parti per la loro professionalità e il loro approccio equo", hanno sottolineato le fonti in una dichiarazione.
Corrado (Pd): "C’è stato un prima e un dopo la Flotilla, non abbassiamo la guardia su Gaza"
L’eurodeputata del Pd Annalisa Corrado, una delle politiche che hanno preso parte alla Global Sumud Flotilla, ha parlato a Fanpage.it di cosa resta della missione: una mobilitazione che non deve fermarsi. Soprattutto ora che l’accordo di pace tra Israele e Hamas – che va accolto – rischia di permettere al governo Netanyahu di “riscrivere la storia”.
A Gaza avviato il ritiro dell'Idf lungo le linee concordate
Tra la notte scorsa e questa mattina, l'esercito israeliano (Idf) ha iniziato a ritirare le truppe nella Striscia di Gaza secondo le linee di schieramento concordate, come parte dell'accordo con Hamas per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi tenuti prigionieri dal gruppo palestinese. Alcune forze sono state completamente ritirate da Gaza, mentre altre rimarranno nelle posizioni lungo le linee di schieramento. Si prevede che le Idf completeranno il ritiro entro stasera, vale a dire entro 24 ore dalla ratifica ufficiale dell'accordo con Hamas da parte del governo israeliano. Una volta completato il ritiro, l'esercito manterrà il controllo di poco più della metà del territorio della Striscia, ovvero il 53%, la maggior parte del quale si trova al di fuori delle aree urbane. Ciò include una zona cuscinetto lungo l'intero confine di Gaza, compreso il corridoio di Philadelphi (l'area di confine tra Egitto e Gaza), insieme a Beit Hanoun e Beit Lahiya nell'estremo nord della Striscia, un piccolo promontorio nella periferia orientale di Gaza City e ampie porzioni di Rafah e Khan Younis nella Striscia meridionale
Tajani: "Sui militari a Gaza credo che maggioranza sarà compatta"
"Qui si tratta di missioni di pace, non credo ci siano problemi anche in considerazione dei rapporti forti che abbiamo con gli Stati Uniti. Noi abbiamo fin dall'inizio sostenuto il piano di pace americano, che adesso si sta applicando. Quindi credo che, in sintonia con gli americani, tutta la maggioranza sarà favorevole". È la risposta del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani intervenendo come ospite a Mattino Cinque, alla domanda se la maggioranza, in particolare la Lega, sia favorevole all'invio di militari italiani a Gaza.
Ynet: Trump arriverà lunedì in Israele per "visita breve"
Il presidente americano Donald Trump dovrebbe arrivare lunedì prossimo in Israele "per una breve visita". Lo scrive oggi il quotidiano israeliano Ynet, secondo cui Trump atterrerà alle 9 del mattino (8 italiane) e raggiungerà subito la Knesset dove terrà il suo intervento. "Il presidente non pernotterà in Israele e ripartirà immediatamente", ha aggiunto il quotidiano.
Cardinale Zuppi (Cei): "Si è aperto aperto varco pace non lasciarlo richiudere"
"Si è aperto un varco verso la pace ed è responsabilità di tutti non lasciarlo richiudere ma sostenerlo". Lo dice il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Matteo Maria Zuppi, intervistato da La Stampa. "Il piano Trump è una base importante su cui finalmente si può avviare una soluzione basata sul dialogo e non sulle armi. E questo arriva sempre drammaticamente tardi. Era l'auspicio da sempre indicato da Papa Francesco e dopo da Papa Leone. E proprio questa la richiesta: fermarsi e cercare la soluzione", aggiunge il porporato sottolineando: "Il fallimento del negoziato avrebbe conseguenze difficili persino da immaginare. Mai deludere le attese di pace".
Inviato Usa Witkoff: "Accordo non possibile senza Netanyahu"
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ritiene che il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, "abbia preso decisioni molto, molto difficili, che persone meno capaci non avrebbero saputo prendere" nel corso della guerra degli ultimi due anni nella Striscia di Gaza. Lo ha affermato l'inviato speciale statunitense, Steve Witkoff, durante la riunione del governo israeliano a Gerusalemme la scorsa notte, secondo quanto riferito dal quotidiano The Times of Israel. "Il compito più difficile spettava al primo ministro", ha affermato Witkoff, parlando di fianco allo stesso Netanyahu dopo che il governo israeliano ha votato a favore dell'accordo con il gruppo islamista palestinese per la tregua a Gaza. Il premier israeliano "aveva il compito di proteggere questo Paese. Aveva il compito di prendere decisioni difficili su quanto essere severi con Hamas, quando essere flessibili e quando non esserlo", ha aggiunto l'inviato Usa. Witkoff ha spiegato di aver pensato in alcuni momenti che Israele avrebbe dovuto essere più flessibile. "Ma la verità è che, ripensandoci, non credo che saremmo arrivati a questo punto senza il primo ministro Netanyahu", ha concluso.
Tajani: "Sempre sostenuto azione Usa per la pace"
L'Italia ha sempre "sostenuto sottobanco e ufficialmente l'azione del governo" degli Stati Uniti per arrivare alla pace in Medio Oriente. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Mattino cinque su Canale 5. "Siamo sempre stati in contatto, il presidente del Consiglio (Giorgia Meloni) e io, con i governanti di Egitto, Qatar e Arabia Saudita. Tant'è che io in Parlamento dissi che Hamas stava per accettare l'accordo dopo un lungo colloquio con il ministro degli Esteri turco (Hakan) Fidan", ha detto il ministro. "Ricordo che il Parlamento italiano ha approvato senza un voto contrario" il "sostegno al piano di pace americano", ha ricordato Tajani.
Protezione civile Gaza invita palestinesi a non avvicinare truppe Idf
La Protezione Civile di Gaza ha avvertito col suo canale Telegram i palestinesi di non avvicinarsi alle aree in cui sono presenti le forze israeliane. Lo riporta Al Jazeera. Il servizio di soccorso ha esortato in particolare a non avvicinarsi alle zone di confine di Gaza City fino a quando non sarà stato annunciato ufficialmente il ritiro delle forze israeliane e non sarà confermato dalle autorità. "Violare questo avvertimento mette a rischio la vostra vita", si legge nella dichiarazione. "Esortiamo tutti a rispettarlo per la vostra sicurezza e per facilitare il lavoro delle squadre di emergenza e delle autorità sul campo", ha aggiunto.
Media: "Sul nome di Barghouti c'era ok di Witkoff e mediatori"
L'ufficio del premier israeliano ha cancellato all'ultimo minuto, in modo unilaterale, il nome di Marwan Barghouti dalla lista dei prigionieri palestinesi da scambiare con gli ostaggi israeliani. Lo ha detto a Middle East Eye una fonte vicina al leader di Fatah che dal 2002 sta scontando l'ergastolo nelle carceri israeliane, sostenendo che il nome di Barghouti era presente nella lista dei prigionieri palestinesi firmata dai mediatori, tra cui l'inviato Usa Steve Witkoff, nei colloqui tenuti in Egitto che hanno portato all'intesa tra Hamas e Israele sulla prima fase del piano di pace per la Striscia di Gaza. Ieri un portavoce del governo israeliano ha fatto sapere che Barghouti "non farà parte di questo rilascio". S
econdo quanto appreso dal Middle East Eye, anche i nomi di Ahmed Saadat, un leader del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, di Hassan Salama, alto funzionario di Hamas, e di Abdullah Barghouti, leader di Hamas non imparentato con Marwan, sono stati rimossi dalla lista. Secondo il quotidiano, la moglie di Barghouti, Fadwa, è rimasta al Cairo dove sta continuando a premere sui negoziatori perchè il marito venga incluso nello scambio di prigionieri.
Tajani: "Ora pace vera, Italia aiuterà nella ricostruzione"
"Bisogna passare dal cessate il fuoco a una pace vera. Sarà un processo lungo e complicato, potrebbero esserci delle incertezze, ma gli obiettivi sono chiari: mantenimento della stabilità, governance e ricostruzione della Palestina". Lo ha dichiarato il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un'intervista a Quotidiano Nazionale, a margine del vertice sulla Palestina in corso a Parigi tra Europa e mondo arabo. Il ministro ha espresso ottimismo, parlando di una "svolta storica" che potrebbe porre le basi per "un nuovo Medio Oriente, dalle straordinarie possibilità". L'Italia, ha affermato Tajani, ha sostenuto sin dall'inizio il progetto di pace promosso dagli Stati Uniti, approvando in Parlamento una mozione di sostegno. "La soluzione rimane quella dei due Stati. Non sara' facile, ma non ci deve essere nessuno che pensi di cancellare l'altro dalla carta geografica".