
Le notizie di oggi 16 ottobre da Gaza e Israele: dopo l'accordo di cessate il fuoco e la liberazione dei 20 ostaggi israeliani ancora in vita. Il valico di Rafah, tra Gaza e il Sinai, è rimasto chiuso per il secondo giorno consecutivo, nonostante l’accordo di cessate il fuoco. Israele ha deciso la misura accusando Hamas di non aver restituito tutti i corpi degli ostaggi morti: "Sarà riaperto, ma non sappiamo quando. Aiuti non passeranno da lì".
Donald Trump ha dichiarato di poter autorizzare Netanyahu a riprendere le operazioni militari se Hamas non rispetterà l’intesa. Il movimento palestinese sostiene di aver consegnato tutti i corpi disponibili e di cercare gli altri. L’Italia prepara un ospedale da campo e alloggi per famiglie a Gaza. Un consigliere Usa conferma l’impegno di Hamas ma segnala delusione per la restituzione parziale dei corpi. C'è un aggiornamento al piano degli USA per la pace: "I palestinesi resteranno nella Striscia durante la ricostruzione".
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Gruppo israeliano chiede di sospendere fasi del cessate il fuoco se Hamas non restituisce ostaggi e corpi
Un gruppo israeliano che si batte per il ritorno di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza ha chiesto giovedì al governo di posticipare l’attuazione delle fasi successive del cessate il fuoco se Hamas non restituisce i corpi dei restanti prigionieri, riferisce l’Agence France-Presse (AFP).
In un comunicato, il Hostages and Missing Families Forum ha esortato il governo israeliano a "sospendere immediatamente l’attuazione di qualsiasi ulteriore fase dell’accordo finché Hamas continuerà a violare apertamente i suoi obblighi riguardo alla restituzione di tutti gli ostaggi e dei resti delle vittime".
Secondo il quadro delineato dal presidente statunitense Donald Trump, le fasi successive del cessate il fuoco prevedono, tra l’altro, l’offerta di amnistia ai leader di Hamas che disarmano le loro armi.
Direttore ospedale al-Shifa: "Nessun miglioramento nei servizi sanitari a Gaza da inizio cessate il fuoco"
Il direttore dell’ospedale al-Shifa a Gaza ha dichiarato di non aver osservato alcun progresso significativo nella qualità dei servizi sanitari né nella disponibilità di medicinali dall’inizio del cessate il fuoco, riporta Al Jazeera.
Mohammed Abu Salmiya ha spiegato all’emittente che la situazione sanitaria resta tragica e che i prigionieri rilasciati necessitano di cure mediche particolari dopo essere stati detenuti nelle carceri israeliane.
Protesta davanti alla FAO a Roma: manifestanti contestano partecipazione di Israele all'evento
Questa mattina, circa 50 manifestanti si sono radunati davanti alla sede della FAO a Roma, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, per contestare la partecipazione di Israele all’evento. “Israele usa la fame come arma di guerra. È un paradosso che sia qui a parlare di risorse idriche”, ha dichiarato Giorgina Levi, portavoce per il Lazio del Global Movement To Gaza.
Minniti: "Meloni ha costruito con Trump una relazione speciale senza cambiare la linea su Palestina”
"Meloni ha costruito con Trump una relazione speciale" e "un ruolo ha giocato l’approccio italiano al riconoscimento della Palestina". "Nel momento in cui gran parte dei Paesi Ue avevano deciso di riconoscere la Palestina, l’Italia non ha puntato a isolare Trump, pur non avendo mutato la linea storica “due popoli due Stati”. E lui penso abbia apprezzato". Lo dice in un'intervista al ‘Corriere della Sera' Marco Minniti, ex ministro dell’Interno del governo Gentiloni e ora presidente della Med-Or Italian Foundation.
Chi è Bruno Archi, l'inviato speciale per l'Italia nella Striscia di Gaza
L'ambasciatore Bruno Archi è stato nominato inviato speciale della Farnesina per la ricostruzione a Gaza. Diplomatico e politico italiano, dal settembre 2022 è Rappresentante Permanente d'Italia presso le Nazioni Unite a Roma. Nato in Belgio nel 1962 e laureato in Scienze Politiche alla Sapienza nel 1985, entra al ministero degli Esteri nei primi anni ’90, con incarichi ad Ankara e Copenaghen. Dal 2000 collabora con la Presidenza del Consiglio come consigliere diplomatico e coordinatore per la ricostruzione dei Balcani, assumendo incarichi anche per il G8/G20. Nel dicembre 2011 diventa consigliere internazionale del presidente del Senato. Parallelamente, dal 2013 al 2018 è deputato per Il Popolo della Libertà e vice ministro degli Esteri nel governo Letta. Dal 2018 al 2022 ricopre incarichi da inviato speciale per il Sahel e consigliere diplomatico del ministro per gli Affari regionali.
Israele: "Data apertura Rafah più avanti, aiuti non da lì"
Israele precisa che la data per l'apertura del valico di Rafah a Gaza sarà annunciata in un "secondo momento". L'agenzia di aiuti militari israeliana Cogat, scrive il Guardian, ha detto che sono in corso i preparativi con l'Egitto per aprire il valico di Rafah al transito delle persone, ma la data dell'apertura sarà annunciata in un secondo momento. Gli aiuti umanitari non passeranno attraverso il valico di Rafah, ma continueranno a entrare nella Striscia di Gaza attraverso altri valichi, tra cui quello di Kerem Shalom.
Turchia: "Forze armate turche pronte per la task force a Gaza"
"Le forze armate turche sono pronte a prendere parte alla task force multinazionale che sarà istituita a Gaza". Lo ha affermato il ministro della Difesa di Ankara, Yasar Guler, come riferisce Hurriyet. L'annuncio arriva dopo che Yasar ha incontrato ieri a Bruxelles il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, in occasione della riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza atlantica nella capitale belga, dove ha avuto anche un colloquio bilaterale con il Segretario alla Difesa britannico John Healey e un incontro trilaterale con gli omologhi di Romania e Bulgaria.
Hamas uccide moglie e figli di ex agente dell’Autorità Palestinese a Shejaiya
Hamas ha ucciso la moglie e i due figli di un uomo sospettato di aver creato a Gaza gruppi armati legati all’Autorità Nazionale Palestinese. L’uomo, il cui nome non è stato reso noto, era un ex agente dei servizi segreti dell’Autorità prima della presa di controllo della Striscia da parte di Hamas nel 2007. Secondo fonti dei media palestinesi, miliziani del gruppo avrebbero colpito la sua abitazione nel quartiere di Shejaiya, a est di Gaza City, con un razzo, causando la morte della moglie e dei due figli minorenni.
Usa: "Ritardo di Hamas nella restituzione dei corpi non viola ancora l’accordo, ma resta monitorato”
Nella notte, un alto consigliere statunitense ha commentato il ritardo nella restituzione dei corpi degli ostaggi deceduti da parte di Hamas, sottolineando che "non siamo ancora al punto di ritenere che l'accordo sia stato violato". In un briefing con i giornalisti, riportato da Haaretz, ha precisato che, se la questione non dovesse risolversi, si configurerebbe come una violazione del cessate il fuoco.
Un altro alto funzionario Usa ha aggiunto che "Hamas ha fatto la cosa giusta restituendo vivi tutti e 20 gli ostaggi in un colpo solo" e ha spiegato che gli Stati Uniti intendono chiedere ai civili di Gaza di collaborare nella localizzazione dei corpi, offrendo un risarcimento economico come incentivo.
Ministro Tajani: "Lavoriamo per una pace più solida a Gaza"
"Il successo dell'iniziativa di pace avviata dal presidente degli Stati Uniti potrebbe davvero costituire una svolta storica, capace di cambiare il volto del Medioriente e quindi del Mediterraneo, con profonde ripercussioni anche sulla sicurezza e sugli interessi nazionali". Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una intervista rilasciata al Mattino, spiegando che "adesso vogliamo continuare a lavorare per costruire e rafforzare questa tregua, per trasformarla in una pace più solida".
Hamas restituisce nove corpi a Israele: quasi due terzi degli ostaggi morti restano a Gaza
Hamas ha consegnato otto corpi a Israele, ma secondo i test del DNA uno di essi non apparteneva a un ostaggio. Con i due restituiti questa sera, il totale sale a nove, mentre diciannove restano ancora a Gaza. Ciò significa che Hamas non è riuscita a recuperare quasi due terzi dei corpi degli ostaggi deceduti.
Trump rivede il piano su Gaza: "I palestinesi resteranno nella Striscia durante la ricostruzione"
Gli abitanti di Gaza non saranno costretti a lasciare la Striscia durante la fase di ricostruzione. Lo ha affermato un alto consigliere del presidente americano Donald Trump, citato dal Times of Israel. Il nuovo piano per la fine della guerra prevede infatti che i palestinesi restino nella Striscia e contribuiscano alla ripresa dell’area. A febbraio, Trump aveva ipotizzato che gli Stati Uniti potessero assumere il controllo di Gaza e trasferirne la popolazione altrove, proposta accolta favorevolmente da parte israeliana ma respinta dalla maggioranza della comunità internazionale. Lo stesso Trump, in seguito, ha preso le distanze da quell’idea.
Identificati corpi degli ultimi due ostaggi restituiti a Israele: tra loro la 27enne uccisa al festival Nova
L’esercito israeliano ha comunicato alle famiglie di Inbar Haiman, 27 anni, e del sergente maggiore Muhammad el-Atrash, 39 anni, che i loro corpi sono stati restituiti da Hamas e identificati dai forensi, riferisce il Times of Israel. Haiman, uccisa al festival Nova il 7 ottobre 2023 e portata a Gaza, era stata dichiarata morta nel dicembre dello stesso anno. El-Atrash, padre di 13 figli e tracciatore nella Brigata Nord, è caduto combattendo a Nahal Oz durante l’attacco, e la sua morte era stata ufficializzata nel giugno 2024.
Usa: "Hamas intende restituire tutti i corpi degli ostaggi"
Un alto consigliere americano ha riferito che Hamas ha ribadito la volontà di consegnare a Israele i corpi degli ostaggi deceduti, come previsto dagli accordi su Gaza. "Continuano ad assicurarci di voler rispettare l’intesa", ha spiegato la fonte, sottolineando però la "forte delusione e indignazione" dopo la restituzione di soli quattro corpi, quando avrebbero potuto limitarsi a comunicare che il processo era ancora in corso.