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Elezioni regionali Sardegna 2019

Elezioni regionali Sardegna: vince Solinas per il centrodestra, crolla il M5s

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Nonostante lo spoglio delle schede proceda a rilento, sembra ormai certa la vittoria del candidato del centrodestra, Christian Solinas, alle elezioni regionali in Sardegna. Dietro lui il candidato del centrosinistra, Massimo Zedda. Crollo del Movimento 5 Stelle che con Francesco Desogus si attesta ben al di sotto del 15%.

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10:50

Protesta per il prezzo del latte, assalto a un camion nel giorno del voto

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Tensioni nel giorno del voto in Sardegna, con la protesta dei pastori che continua anche oggi con nuove azioni. Un camion cisterna che trasportava latte è stato bloccato, poco dopo le 9.30, a Orune, nel nuorese. Un vero e proprio assalto organizzato dai pastori che protestano per il prezzo del latte. Secondo quanto si apprende dalle prime informazioni, l’autista è stato costretto a scendere dal mezzo e a versare tutto il latte sull’asfalto. L’assalto sarebbe stato portato avanti da quattro persone, incappucciate e probabilmente anche armate di fucili. Sul posto sono intervenuti polizia e carabinieri: quest’ultimi indagano sul caso.

A cura di Stefano Rizzuti
09:36

Seggi aperti in Sardegna, si vota fino alle 22 per eleggere il presidente di Regione

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Seggi aperti in Sardegna dalle 6.30 alle 22 per le elezioni regionali. Sono 1.470.463 i cittadini sardi chiamati a scegliere il successore di Francesco Pigliaru e a sfidarsi ci sono sette candidati e 24 liste. Il centrodestra – composto da Fi, Lega, FdI e Partito sardo d’azione – schiera Christian Solinas. A sfidarlo, per il centrosinistra, Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, in una coalizione di cui fanno parte il Pd, Leu, +Europa e molte liste civiche. Per il Movimento 5 Stelle c’è invece Francesco Desogus. In lizza anche: Vindice Lecis, per Rifondazione comunista; Andrea Murgia, di Autodeterminazione; Mauro Pili, Sardi liberi; Paolo Maninchedda, per il Partito dei sardi.

Si vota con un unico turno, senza ballottaggio. Viene eletto presidente il candidato che prende più voti. Se il candidato più votato raccoglie tra il 25% e il 40% dei voti, avrà un premio di maggioranza grazie al quale le sue liste otterranno il 55% dei seggi. Se supererà il 40%, i seggi saranno il 60%. Se, invece, nessuno supererà il 25%, non ci sarà alcun premio di maggioranza. È possibile ricorrere al voto disgiunto, ovvero scegliere un candidato presidente e una lista non collegata a quel candidato. La soglia di sbarramento è al 10% per le coalizioni e al 5% per le liste. Lo scrutinio inizierà alle 7 della mattina di lunedì 25 febbraio.

A cura di Stefano Rizzuti
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