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Legata a faccia giù e lasciata morire in un letto-gabbia: il dramma della piccola Ellie

La bimba inglese era stata legata al letto, ricoperto di cuscini e lenzuola, con dei lacci che ne impedivano ogni movimento. Per questo motivo, la madre Lauren Coyle e il suo ex partner Reece Hitchcott – l’uomo che ha costruito quella “gabbia mortale” – sono stati condannati a dieci anni di carcere.
A cura di Biagio Chiariello
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L’hanno legata a faccia in giù e lasciata morire. A distanza di quasi 2 anni dal fatto che ha sconvolto il Regno Unito, sono state diffuse le foto della "gabbia" in cui la piccola Ellie-May Minshull, una bimba di 19 mesi, è stata trovata morta a marzo dell'anno scorso. Sua madre Lauren Coyle e il suo ex partner Reece Hitchcott, entrambi di 20 anni e di Preston, sono stati condannati a dieci anni essendo stati ritenuti responsabili della sua morte. Ellie-May era stata legata al suo letto, descritto in tribunale come una "gabbia" – collocato nell'appartamento della coppia – e costretta a dormire con dei lacci sul petto e sul gambe ad impedirle i movimenti. Le orribili immagini pubblicate oggi mostrano la gabbia che Hitchcott aveva creato, posizionando lenzuola e coperte sui lati per evitare che la bambina potesse anche solo vedere fuori.

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In una dichiarazione che è stata letta in tribunale a Liverpool, il padre di Ellie-May, John Minshull, ha dichiarato: "Ogni giorno io e mia madre pensiamo a Ellie e ci manca davvero, vorremmo solo abbracciarla e  questo ci distrugge. Non potrò più essere un padre per lei”. Parlando dopo la sentenza, la nonna di Ellie-May, Sharon Porter, l’ha descritta come "una bimba perfetta". “Era così speciale per tutti quelli che la circondavano” ha aggiunto. Un portavoce della National Society for the Prevention of Cruelty to Children ha detto: "Invece di fornire conforto e protezione a Ellie-May, le azioni di Coyle e Hitchcott hanno provocato l'inimmaginabile angoscia che alla fine ha portato alla sua morte. Era sempre felice. Era la figlia perfetta e una perfetta nipotina. Resterà sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti”.

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