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Lega vota contro emendamento M5S su libertà sindacale delle Forze armate: maggioranza va sotto

“La maggioranza si spacca come una mela sulla legge per la libertà sindacale delle Forze Armate”, denunciano dal Pd. La Lega ha infatti votato contro il M5S in commissione di Difesa, impedendo l’emendamento dell’alleato di governo che concedeva ai militari la facoltà di aderire ad associazioni sindacali.
A cura di Annalisa Girardi
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In foto: Luigi Di Maio e Matteo Salvini.
In foto: Luigi Di Maio e Matteo Salvini.

Continuano le tensioni fra Lega e Movimento Cinque Stelle. Ieri sera la maggioranza è stata battuta in commissione Difesa alla Camera: il M5S aveva proposto l'accantonamento dell'articolo 10 contenuto nel provvedimento che regola l'esercizio della libertà sindacale per le Forze armate e i corpi di polizia a ordinamento militare, ma è stato messo in minoranza. La Lega ha infatti votato, insieme a Pd e al centrodestra, un contro-emendamento presentato da Forza Italia.

La relatrice pentastellata Emanuela Corda aveva presentato una modifica alla legge sulla rappresentanza sindacale dei militari, dichiarando illegittima la parte per cui "i  militari non possono costituire associazioni professionali a carattere sindacale o aderire ad altre associazioni sindacali". La riforma prevedeva la facoltà di poter partecipare alle attività sindacali citate, nei limiti fissati dalla legge. Fonti del M5S hanno dichiarato in una nota: "Quanto è accaduto in commissione Difesa alla Camera è un fatto molto grave perché si è deciso di negare al personale militare una tutela garantita a tutti i lavoratori. In nessun modo questa norma per la tutela dei diritti sindacali avrebbe pregiudicato l’efficienza dello strumento militare."

Il voto andrà a danneggiare i militari e le loro famiglie, denunciano i deputati Cinque Stelle, affermando l'intenzione di tutelarne i diritti con l'emendamento. "Eppure da parte di tutti i partiti abbiamo trovato un muro nei confronti della nostra proposta. Ci auguravamo davvero di trovare l’appoggio dei nostri colleghi in commissione per approvare l’emendamento che voleva affidare alla giurisdizione del giudice ordinario tutte le controversie promosse dalle associazioni sindacali ex articolo 28 Statuto lavoratori nel rapporto di impiego del militare, in quanto dipendente pubblico non contrattualizzato, quando siano, al contempo, lesi i diritti del sindacato. L’unica soluzione giuridica accettabile per assicurare piena tutela", hanno concluso.

Per il Partito democratico "le frizioni tra Salvini e il ministro Trenta cominciano ad avere concrete ripercussioni parlamentari. La crisi di governo è sempre più profonda". Il deputato dem Enrico Borghi ha commentato il voto, sottolineando la divisione interna all'esecutivo: "La maggioranza si spacca come una mela sulla legge per la libertà sindacale delle Forze Armate. Messa in minoranza (25 voti a 13) la relatrice del Movimento 5 Stelle. La Lega ha votato con tutte le opposizioni un emendamento FI".

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