Lecce, Salvini sorpreso da nuovo selfie-beffa: “Non siamo più terroni di m…?”

Continua la protesta dei giovani contro il vicepremier leghista Matteo Salvini: sempre più ragazzi, soprattutto minorenni, da Nord a Sud, sono stati contagiati dalla ‘moda' del selfie-trappola con il ministro degli Interni. Un modo per esprimere il proprio dissenso e diffonderlo rapidamente sui social network. Oggi Salvini è stato contestato oggi durante un evento elettorale a Lecce. Questa mattina in piazza Sant'Oronzo un ragazzo gli si è avvicinato e gli ha chiesto un selfie, ma poi ha pronunciato la frase "non siamo più terroni di m…?".
La domanda provocatoria è la stessa che è stata pronunciata da Valentina, la studentessa ventenne di Baronissi, che i primi di maggio, durante un comizio elettorale a Salerno ha rivolto questa domanda a Salvini, citando una frase che lo stesso vicepremier leghista ha scritto sui social in passato. In quel caso alla ragazza è stato sequestrato il telefono che conteneva il filmato.
Nel nuovo video diffuso oggi sui social si vede l'espressione sorpresa e visibilmente infastidito del leader della Lega, davanti all'ennesima ‘trappola'. Durante l'intervento Salvini ha commentato così le proteste: "Mi piacciono quelli che mi attaccano perché di solito hanno il portafogli pieno e sono figli di papà. E dicono ‘fate arrivare gli immigrati perché tanto noi problemi a casa non ne abbiamo, non stiamo nelle case popolari". Alla fine del suo discorso, durato circa dieci minuti, in mezzo alle urla e ai fischi di numerosi contestatori tenuti a distanza dal palco da tanti poliziotti, Salvini ha trascorso quasi un'ora per il consueto rituale dei selfie con i fan.
Ad attendere pazientemente in fila il proprio turno per la foto ci sono uomini e donne di ogni età. "È la terza volta che vengo a vederlo in Salento – racconta una signora cinquantenne – e sono qui nonostante mi sia operata da poco". "Abbiamo fiducia in lui – ci dice un altro signore – perché è il nostro leader e sa come difendere i nostri ideali". In coda c'è anche un giovane migrante senegalese: "Io non ce l'ho con lui – dice – Mi piace quello che dice perché dice delle cose vere. Io sono qui in Italia da 20 anni, lavoro e sono in regola. E dovrebbe fare così chiunque".