6 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Lecce, rapinavano supermercati e distributori: ladri incastrati dai selfie su Facebook

Nell’arco di 25 giorni hanno seminato il terrore in diversi comuni della provincia di Lecce compiendo efferate rapine anche con l’utilizzo di un fucile a canne mozze. I due arrestati sono ritenuti gli elementi di spicco di una banda di cui farebbero parte anche altre tre persone indagate a piede libero.
A cura di Susanna Picone
6 CONDIVISIONI
Immagine

Dopo una delle tante rapine compiute nelle ultime settimane hanno scattato un selfie nella macchina utilizzata per il colpo e l'hanno postato su Facebook: una leggerezza che avrebbe aiutato le forze dell’ordine a identificare due rapinatori – A. V., ventitreenne di Galatina, e L. A. A., quarantunenne di Cutrofiano – accusati di rapina aggravata in concorso. Secondo gli investigatori sono loro i responsabili di sei rapine commesse in meno di un mese in supermercati e distributori di carburanti nel Leccese, tra Galatina, Muro Leccese, Soleto e altri paesi limitrofi. Un breve periodo dunque il quale gli arrestati e i loro complici hanno creato allarme tra gli operatori del commercio e nella cittadinanza: dal 31 maggio scorso in poi la banda ha infatti messo a segno una serie di rapine con una cadenza media di un colpo ogni tre giorni, racimolando ingenti somme di denaro, gratta e vinci e seminando il panico con l’uso di armi e anche ricorrendo alla violenza.

Durante le rapine si presentavano armati di pistole e fucili – I due uomini finiti in manette avrebbero fatto parte di una banda (altri tre uomini sono stati denunciati) che programmava con precisione i loro colpi, in un caso ad esempio avrebbero finto di giocare alle slot machine in un locale probabilmente per capire come muoversi e per poi passare all’azione. Durante tutti gli assalti i ladri si sono presentati armati di pistole e fucili a canne mozze e, nel caso di un bar di Soleto, si sono anche scagliati contro la barista, che è però riuscita a sfilare il passamontagna a uno dei rapinatori. Così il suo volto – insieme ai vistosi tatuaggi che entrambi i rapinatori avevano sulle braccia – è stato immortalato dalle videocamere di sorveglianza. Particolari che sono stati utili per ricostruire l'identità dei responsabili, avvistati tra l’altro anche sui luoghi delle rapine per tentare di riscuotere vincite in denaro fate con i gratta e vinci rubati.

6 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views