La Polizia in piazza contro la manovra: contestato il Ministro La Russa (VIDEO)

Nuova giornata di contestazioni a Piazza Montecitorio. Contestazione tutt’altro che anomala visto che la causa scatenante continua ad essere la problematica manovra finanziaria, discorso diverso per i protagonisti della protesta che invece fanno “più notizia” rispetto ai soliti. In piazza infatti sono scesi i poliziotti di diverse etichette sindacali (Siap, Silp-Cgil, Coisp e Anfp) e non i vari studenti o precari arrabbiati e il primo destinatario dei forti slogan (rivolti sempre al Governo e contro la manovra) è stato il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, beccato dai manifestanti mentre giungeva all’ingresso principale del palazzo della Camera.

La Polizia intende manifestare il proprio dissenso nei riguardi di un Governo che ha saputo prevedere, con quest’ultima manovra appunto, ulteriori tagli alle risorse destinate alla sicurezza del Paese piuttosto che investimenti e che ha offeso la specificità del loro lavoro non prevedendo alcun sostegno economico. Secondo i sindacati questi tagli, che si vanno ad aggiungere a quelli precedenti, sono sempre più insostenibili.

I rappresentanti delle Forze dell’Ordine hanno portato in piazza delle sagome di cartone sulle quali era riportata la frase “Ci avete pugnalato alle spalle”: denunciando i tagli effettuati si arriva ad una situazione, lo dice un manifestante, che costringe le “macchine ferme a Roma”. La Russa, da parte sua, si è mostrato disponibile a parlare con la piazza nonostante l’accoglienza non tra le migliori. Il Ministro della Difesa si è fermato con diversi manifestanti e si è dichiarato vicino alla Polizia ripetendo più volte di non aver paura di metterci la faccia quando si toccano i diritti di questa categoria e promettendo che non c’è e non ci sarà un atteggiamento di indifferenza ma che tutto quello che si può fare verrà fatto.

La polizia-manifestante però non si è placata alle “rassicurazioni” di La Russa e al grido di “Parassiti” e “Buffone” ha accompagnato il Ministro che allontanandosi ha riconosciuto i problemi della categoria ma,  contestualmente, ha insinuato un dubbio: “Secondo me questi non erano poliziotti ma tanto i giornali non lo diranno”.