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“La dignità vale più della vita”, pensionato si spara in testa a Napoli

Il 72enne di Pozzuoli pensava di essere riuscito ad estinguere i suoi debiti, dovuti ad un errore burocratico. Poi ha ricevuto una cartella esattoriale di 15 mila euro. Un peso troppo grande da sopportare. Ora è in condizioni disperate all’ospedale Loreto Mare.
A cura di Biagio Chiariello
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Debito col fisco da 30 mila euro pensionato si spara in testa a Napoli

Qualche mese fa aveva ricevuto una cartella esattoriale da 15 mila euro, un peso troppo grande da sopportare sia dal punto di vista economico che psicologico per P. P., pensionato 72 anni di provincia di Napoli. L'uomo, che riparava barche nel porto di Pozzuoli, ha deciso di farla finita nella sua officina navale, lasciando alla sua famiglia un biglietto a motivare il folle gesto: “La dignità vale più della vita”. Poi ha impugnato una pistola calibro 38 Smith & Wesson, se l'è puntata alla testa e ha fatto fuoco. A dare l'allarme sono stati i figli dell'artigiano, insospettiti dal fatto che le chiavi dell'imbarcazione che il padre prendeva ogni sabato fossero ancora al proprio posto. Il telefono suonava a vuoto, così uno dei congiunti si è recato nell'officina dove ha fatto la drammatica scoperta. L'uomo è stato immediatamente trasportato all'Ospedale Loreto Mare. «E' in stato di coma grave», ma le sue condizioni sono «assolutamente disperate e senza possibilità di recupero» secondo Maurizio Postiglione, responsabile della struttura ospedaliera partenopea Loreto Mare, il paziente, «che si è sparato alla tempia, non ce la può fare».

Nel frattempo all'ospedale arrivano i parenti del pensionato. Silenzio, apprensione ma soprattutto incredulità per quanto è successo. Il fratello, Umberto, conferma ad Ansa.it la grave situazione economica nella quale versava l'uomo, attanagliato da «debiti per 30 mila euro». La sorella, Paola, chiarisce invece da cosa fossero determinati i problemi dell'anziano fratello: «Mesi fa ha ricevuto la prima cartella, esorbitante. Era stata determinata da un errore fatto, non da mio fratello, nella procedura di cessazione dell'attività». Ma poi le cose sono migliorate, «l'importo iniziale, in seguito ad un ricorso, era diminuito – ha aggiunto Paola – poi, però, sono arrivare altre cartelle».

Negli ultimi mesi l'escalation di suicidi legati alla crisi economica sta assumendo proporzioni davvero sconvolgenti. 23 sono solo gli imprenditori che hanno deciso di togliersi la vita dall'inizio dell'anno, secondo la Cgia di Mestre. Un numero che non prende in considerazione disoccupati, precari, cassintegrati o chi un lavoro non ce l'ha mai avuto. Solo ieri a Bologna è andata di scena la marcia delle vedove bianche, il raduno dedicato alla donne vittime della tragica situazione che sta vivendo il nostro Paese. E' sempre ieri il caso dell'uomo barricatosi con degli ostaggi nell'agenzia dell'entrate bolognese, solo l'ultimo gesto figlio di una disperazione ormai imperante.

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