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“La Cimice asiatica è una piaga, va fermata”, allarme dopo la distruzione di interi frutteti

Gi esperti a confronto per trovare soluzioni adatte ad affrontare la prossima stagione estiva contro la terribile minaccia che ha distrutto intere colture.
A cura di A. P.
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"La cimice asiatica è un vero e proprio flagello per le colture e le coltivazioni di tutti i tipi per questo va  fermata al più presto", è l'allarme lanciato oggi da entomologi ed esperti del settore in un convegno in Camera di Commercio a Verona per discutere dell'annosa questione e fare il punto della situazione dopo la distruzione di interi frutteti. Quella scaligera, che rappresenta oltre il 60% della produzione ortofrutticola regionale, è stata pesantemente colpita e fino ad ora solo le reti anti-grandine e anti-insetto oltre ad una strategia integrata son riuscite a limitare i danni della cimice asiatica.

La cimice asiatica in effetti da tempo ormai è diventata un grosso problema anche in Italia visto che è ghiotta di frutta, sverna al caldo infestando abitazioni e macchinari e dalla schiusa delle uova, ad aprile-maggio, colpisce le produzioni agricole fino all'arrivo del freddo. "La cimice ha invaso Asia, Stati Uniti, Canada e ora è arrivata in Europa, l’unico sistema per fermarla è la prevenzione" ha spiegato Lara Maistrello, docente del dipartimento scienze e vita dell’Università di Modena e Reggio Emilia. GLi esperti consigliano di intervenire su più fronti, preparando difese attive e passive prima che la cimice schiuda le uova ma dopo l’impollinazione

"Mai come ora è necessario un centro regionale di studi e sperimentazione per l'ortofrutta. Non si può aspettare oltre" ha sottolineato invece Claudio Valente, componete di giunta dell'ente camerale, spiegando che l’incontro è stato realizzato con l’obiettivo di informare i coltivatori in modo che siano pronti ad affrontare il temibile insetto dalla prossima stagione. “È necessario continuare con le tecniche alternative della confusione sessuale e virus della granulosi, ad esempio. Tecniche già utilizzate per le principali avversità. Occorre usare gli fitofarmaci in modo selettivo, altrimenti si rischia di sviluppare psilla o la nascita di acari. Già isolando il frutteto con le reti antigrandine con protezioni laterali, la presenza di frutti deformi cala drasticamente”, ha spiegato Massimiliano Pasini del Centro Studi Agrea di Verona.

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