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Paolo VI e Romero santi. Doppio sì del Papa che poi spiega: “La messa non si paga”

“Nessuno è dimenticato durante la Preghiera eucaristica, se vuoi fare un’offerta, falla, ma la Messa non si paga”, ha ammonito Bergoglio nel corso dell’udienza generale. Poco prima ha dato l’ok definitivo alla proclamazione a santi dei due beati.
A cura di Antonio Palma
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"La messa non si paga, la messa è il sacrifico di Cristo che è sempre gratuito", a ribadirlo con forza oggi ancora una volta è stato Papa Francesco, ritornando su uno dei temi più discussi  attorno alle celebrazioni religiose della chiesa cattolica romana: le richieste di denaro da parte dei preti per celebrare messa. "Spesso i fedeli chiedono ‘Padre quanto devo pagare perché il mio nome venga detto li?' La risposta è niente, Capito questo? Niente. La messa non si paga" ha dichiarato infatti il Pontefice, riferendosi soprattutto alle intenzioni che vengono pronunciate nelle messe  richieste per i propri cari, spesso dietro pagamento. "Se tu vuoi fare l'offerta falla, ma la messa non si paga" ha ribadito ancora Bergoglio parlando a braccio nel corso dell'udienza generale del mercoledì  in Vaticano nella quale ha proseguito la catechesi sulla messa.

“La Preghiera eucaristica chiede a Dio di raccogliere tutti i suoi figli nella perfezione dell’amore, in unione con il Papa e il Vescovo, menzionati per nome, segno che celebriamo in comunione con la Chiesa universale e con la Chiesa particolare. La supplica, come l’offerta, è presentata a Dio per tutti i membri della Chiesa, vivi e defunti, in attesa della beata speranza di condividere l’eredità eterna del cielo, con la Vergine Maria e i Santi. Nessuno e niente è dimenticato nella Preghiera eucaristica, ma ogni cosa è ricondotta a Dio, come ricorda la dossologia”, ha proseguito il Papa, aggiungendo: “Nessuno è dimenticato, e se io ho qualche persona – parenti, amici – che sono nel bisogno o sono passati da questo mondo all’altro, posso nominarli in quel momento, interiormente in silenzio o farlo scrivere”.

Tantissimi i fedeli e i pellegrini che lo hanno seguito, tanto che non è stato possibile accogliere tutti  nell’Aula Paolo VI ma molti hanno trovato comunque posto nella Basilica dove il Papa si è recato al termine dell’Udienza, per salutare i presenti. Dopo la catechesi il Papa ha anche lanciato un appello per i prossimi Giochi Paralimpici a PyeongChang affinché siano "Ponte di pace e scuola di inclusione". "Lo sport può tendere ponti tra paesi in conflitto e dare un valido contributo a prospettive di pace tra i popoli. I Giochi Paralimpici, ancora di più, attestano che attraverso lo sport si possono superare le proprie disabilità. Gli atleti e le atlete paralimpici sono per tutti esempio di coraggio, di costanza, di tenacia nel non lasciarsi vincere dai limiti. Lo sport appare così una grande scuola di inclusione, ma anche di ispirazione per la propria vita e di impegno a trasformare la società" ha dichiarato il Pontefice, concludendo:" Assicuro la mia preghiera perché questo evento possa favorire giorni di pace e di gioia per tutti".

Paolo VI e Romero saranno santi

Poco prima lo stesso Pontefice ha dato l'ok definito per la proclamazione a santo di Papa Paolo VI e dell’arcivescovo di San Salvador, Óscar Arnulfo Romero. Bergoglio infatti nelle scorse ore ha firmato l'autorizzazione che concede alla Congregazione delle Cause dei Santi di promulgare i decreti riguardanti i miracoli attribuiti all'intercessione del Beato Paolo VI (Giovanni Battista Montini) e del martire Romero. Lo ha riferito la Santa Sede ufficializzando la prossima canonizzazione dei due prelati

Il miracolo di Papa Montini si riferisce alla nascita, nel 2014, di Amanda, una bimba nata dopo una gravidanza fortemente a rischio e contro ogni pronostico che i medici avevano fatto alla madre. La donna, su consiglio di un'amica, aveva pregato al Santuario delle Grazie di Brescia, luogo speciale per i devoti di Giovanni Battista Montini, diventato Papa Paolo VI e grazie alla sua intercessione, secondo lei, la figlia sarebbe venuta al mondo. Quello del vescovo martire Romero si riferisce alla guarigione miracolosa di una donna in pericolo di morte.  Il 14 dicembre scorso il congresso dei teologi aveva già espresso il voto positivo per entrambi i casi e il 6 febbraio scorso lo stesso responso aveva dato la sessione ordinaria dei cardinali e dei vescovi. Ora di dovrà attendere la prima metà di maggio per sapere la data della canonizzazione.

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