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L’italiana costretta al cesareo in Gran Bretagna: “Sedata e raggirata”

La 35enne racconta di essere stata raggirata e di non aver mai autorizzato l’affido della piccola che ora rivuole indietro.
A cura di Antonio Palma
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Si chiama Alessandra Pacchieri, ha 35 anni e vive a Chiusi, la  donna a cui le autorità inglesi hanno sottratto la figlia dopo averla costretta ad un parto cesareo. La donna, che ha già altre due bambine e fa la badante ad una coppia di anziani, in un’intervista a La Repubblica ribadisce di volere indietro la figlia e che le autorità britanniche l’hanno sedata e raggirata. “Mi hanno costretto a fare il cesareo, senza dirmi niente. Il giorno del parto pensavo che mi stessero solo spostando da una stanza all'altra. Poi sono stata sedata, e quando mi sono svegliata lei non c'era più. Me l'hanno presa” ha dichiarato la 35enne, aggiungendo di non aver mai dato il consenso all’affido. Alessandra, riferisce anche che il padre naturale della piccola, u cittadino senegalese, e una sua parente americana erano disposti a prendere in affidamento la piccola, ma i servizi sociali inglesi li hanno ignorati.

Gli avvocati della donna accusano non solo le autorità britanniche, ma anche quelle italiane di non aver ascoltato le ragioni della propria assistita. “A maggio di quest’anno ho contattato i ministeri degli Esteri e della Giustizia, l’ambasciata, il nostro consolato a Londra, ma non ci hanno aiutato” spiega l’avvocato. A Londra invece sostengono di aver allertato le autorità italiane e il tribunale dei minori per metterli al corrente di quanto stava avvenendo. Inoltre dall’Inghilterra spiegano che Alessandra “non ha mai chiesto tenere la figlia, consapevole di non essere in grado, e non c’erano altri familiari disposti a prenderla in affidamento”. La storia sicuramente rimane molto complessa e ingarbugliata anche perché  gli stessi servizi sociali italiani hanno tolto le altre due figlie “alla potestà genitoriale di Alessandra”. Le due bambine vivono col nonno che difende la donna: “Mia figlia non è pazza, si cura per un disturbo bipolare”.

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