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Elezioni politiche 2018

L’avvocato che difende le donne sta con Salvini, che le chiama “bambole gonfiabili”

L’avvocato Giulia Bongiorno, candidata capolista in vari territori con Lega, ha manifestato pubblicamente la sua stima nei confronti di Matteo Salvini, lo stesso che nel 2016 ha dato della bambola gonfiabile alla Boldrini.
A cura di Annalisa Cangemi
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Ieri l'avvocato Bongiorno ha annunciato con entusiasmo la sua candidatura come capolista con la Lega Nord. E in particolare ha spiegato di essersi avvicinata con gli anni alle posizioni di Salvini.

Lei, che è sempre stata un avvocato schierato in difesa dei diritti delle donne, in prima linea contro il femminicidio, per la parità dei sessi, è proprio sicura di aver fatto la scelta giusta? Analizziamo i fatti. Nel 2016 Salvini, riferendosi alla presidente della Camera Laura Boldrini, l'ha paragonata ad una "bambola gonfiabile". L'occasione gli si è offerta mentre da un palco, durante un comizio a Soncino, vicino Cremona, è stata esibita proprio una bambola gonfiabile, e per ingraziarsi il pubblico Salvini ha esclamato: "C'è la sosia di Boldrini qui". Una battutaccia che ha sollevato non poche polemiche. E come se non bastasse il leader della Lega ha dichiarato di non volersi scusare.

Come si concilia la violenza del linguaggio di Matteo Salvini con la battaglia per affermare i diritti delle donne portata avanti dalla Bongiorno? Di Salvini la penalista apprezza proprio "la nitidezza di idee in tema di sanzioni e di regole". E ha anche raccontato che, nonostante non avesse mai pensato di poter correre con Salvini, col tempo le sue opinioni si sono avvicinate a quelle del leader leghista: "Negli anni mi esprimevo e mi si diceva che la mia posizione era interessante, "ma dovevo stare attenta, perché quello che dicevo io lo diceva anche Salvini"".

Peccato che l'insulto alla presidente della Camera dal palco di Soncino non sia stato l'unico episodio in cui Salvini ha attaccato la Bodrini, usando parole sessiste. Ai microfoni di Radio Padana nel 2015 aveva detto: "È la peggiore presidente della Camera della storia. È l'ipocrisia, il nulla fatto donna, così lei almeno è contenta perché bisogna parlare di uomini e donne". 

E andando indietro nel tempo, Salvini era scivolato anche sulla gravidanza di Marianna Madia, da poco diventata ministro, nel febbraio 2014: "Visto che tra tre mesi partorirà mi domando quando farà il ministro", dichiarò il segretario della Lega. Salvo poi, con un piccolo corto circuito, sostenere la candidatura della Meloni incinta a sindaco di Roma. "Ci sono mamme che fanno il medico o l'operaio, possono fare anche il sindaco!", twittava nel marzo 2016. Maschilista a giorni alterni.

Ma nel corso della conferenza stampa di ieri l'avvocato Bongiorno ha assicurato di volersi occupare di donne e di immigrazione, non più dalla scrivania del suo ufficio, ma attivamente, in Parlamento. La deputata del Pd Alessia Morani, indignata, ha scritto una nota: "Vorrei sapere come può l'avvocato paladino dei diritti delle donne ignorare le esternazioni pubbliche del partito con cui si sta candidando. Spieghi agli italiani che cosa hanno a che fare i valori che sono alla base della sua battaglia per il rispetto delle donne con i comportamenti di Salvini, che certo non sono da derubricare come ragazzate". Ecco, ce lo chiediamo anche noi.

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Giornalista professionista dal 2014, a Fanpage.it mi occupo soprattutto di politica e dintorni. Sicula doc, ho lasciato Palermo per studiare a Roma. Poi la Capitale mi ha fagocitata. Dopo una laurea in Lettere Moderne e in Editoria e giornalismo ho frequentato il master in giornalismo dell'Università Lumsa. I primi articoli li ho scritti per la rivista della casa editrice 'il Palindromo'. Ho fatto stage a Repubblica.it e alla cronaca nazionale del TG3. Ho vinto il primo premio al concorso giornalistico nazionale 'Ilaria Rambaldi' con l'inchiesta 'Viaggio nell'isola dei petrolchimici', un lavoro sugli impianti industriali siciliani situati in zone ad alto rischio sismico, pubblicato da RE Le Inchieste di Repubblica.it. Come videomaker ho lavorato a La7, nel programma televisivo Tagadà.
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