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Kabul, commando armato fa fuoco in studi tv: almeno 2 morti, l’Isis rivendica

Tre persone sono entrate negli studi dell’emittente Shamshad dopo che un kamikaze si è fatto esplodere all’ingresso. La sparatoria ha fatto almeno due morti e una ventina di feriti, tra staff e giornalisti. Lo Stato Islamico ha rivendicato l’attacco su Twitter, parlando di 20 persone uccise.
A cura di Ida Artiaco
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Fuga degli ostaggi a Kabul (Twitter).
Fuga degli ostaggi a Kabul (Twitter).

Un commando armato composto da 3 persone è entrato questa mattina, martedì 7 novembre, negli studi dell'emittente televisiva Shamshad a Kabul, in Afghanistan, seminando il panico tra i circa 100 dipendenti presenti e uccidendo un numero ancora imprecisato di persone. Gli aggressori, che indossavano tute militari, sono riusciti ad entrare nella struttura dopo che un kamikaze si è fatto esplodere all'ingresso, e hanno dato inizio ad una sparatoria, come riferiscono i media locali. Un portavoce del Comitato olimpico locale, con sede adiacente alla tv, ha detto che almeno 25 dipendenti sono riusciti a fuggire mentre l'attacco era ancora in corso. Ci sarebbero anche almeno una ventina di feriti, tra cui giornalisti e altri dipendenti. Tra di loro, anche il direttore, Abed Ehasas.

Uno dei tre killer sarebbe stato ucciso dalla polizia, riuscita a intervenire poco dopo l'inizio della sparatoria. Dopo che in un tweet il portavoce dei talebani, Zabihullah Mujahid, ha negato qualsiasi coinvolgimento dell'Emirato islamico dell'Afghanistan nell'attacco, è arrivata la rivendicazione dell'Isis sempre sul social network dei cinguettii, tramite la sua agenzia Amaq, che sostiene che nell'operazione siano state uccise venti persone. Al momento, tuttavia, non esiste un bilancio definitivo di vittime, ma solo la conferma da parte del ministero dell'Interno della morte di uno degli attaccanti e di una giornalista, oltre alle cifre riferite dallo Stato Islamico. Secondo il portavoce dell'emittente, Najib Danish, la reporter sarebbe morta mentre cercava di mettersi in salvo. La Bbc ha riportato anche la testimonianza di un altro dipendente riuscito a fuggire e secondo cui alcuni dei suoi colleghi "sono stati uccisi".

Intanto, sempre su Twitter, la stessa emittente, che trasmette in lingua pashto ed è partner dell'inglese Bbc, colpita nel corso dell'attacco terroristico ha fatto sapere di aver ripreso le trasmissioni regolarmente, anche se spesso interrotte da flash riguardanti i particolari dell’attacco. Si ricorda che l'Afghanistan è uno dei Paesi al mondo più pericolosi per i giornalisti, assieme alla Siria e all'Iraq. Nei primi sei mesi del 2017 gli attacchi contro i reporter sono aumentai del 73 per cento, secondo il centro studi Afghan Journalists Safety Committee.

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