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TikTok dovrà pagare una multa da 345 milioni di euro per aver violato la privacy dei minori

La piattaforma di Bytedance è accusata di incoraggiare i più giovani ad adottare impostazioni pubbliche predefinite e saltare i passaggi per tutelare il loro account. Il portavoce di TikTok ha però ribattuto dicendo che hanno già apportato le modifiche richieste.
A cura di Elisabetta Rosso
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TikTok non aveva mai ricevuto una multa così alta dalle autorità di regolamentazione (anche se da anni gli occhi sono puntati sulla piattaforma di ByteDance). Dovrà pagare 345 milioni di euro dall’Unione europea perché non ha rispettato le norme sulla tutela dei dati personali degli iscritti, in particolare dei minori con un'età compresa tra i 13 e i 17 anni. 

La DPC, la Commissione per la Protezione dei dati dell'Irlanda, ha svolto un'indagine tra il 2020 e il 2021 per capire come la piattaforma gestisce i dati degli adolescenti iscritti. Il risultato ha mostrato pulsanti ingannevoli e impostazioni predefinite che spingerebbero i minorenni a creare account pubblici ed essere esposti sul social senza tutelare la loro privacy.

Il sito dell’EDPB, l’European Data Protection Board spiega che sono state analizzate sopratutto due notifiche mostrate ai minorenni:il Registration Pop-Up e il Video Posting Pop-Up. Secondo le autorità, TikTok non avrebbe "presentato all'utente le opzioni in modo obiettivo e neutrale”. Infatti al momento della registrazione gli utenti minorenni sarebbero spinti a scegliere un account pubblico. Appare infatti il pulsante Salta che permette di bypassare i passaggi per rendere privato un account e arrivare subito al termine del processo di iscrizione.

Le accuse dell'Unione europea

Le indagini hanno mostrato che i minorenni verrebbero anche invitati a cliccare su Pubblica ora, appare infatti come l'opzione in grassetto contrapposta al pulsante Annulla. Tra i problemi ci sarebbe anche la modalità Collegamento Famigliare, che permette di collegare l'account di un genitore a quello di un adolescente. Sembra infatti che TikTok non abbia un metodo di verifica per capire se l'utente associato al profilo sia davvero la madre, il padre o il tutore del minore. Infine la DPC ha spiegato che sulla piattaforma, riservata a utenti di almeno 13 anni, è ancora troppo semplice creare un profilo nonostante il divieto dell'età e che TikTok non ha tenuto conto dei rischi che possono correre i più giovani.

Un violazione della privacy per i minori

Anu Talus, presidente dell’EDPB, ha spiegato che "le società di social media hanno la responsabilità di evitare di presentare le scelte agli utenti, soprattutto ai bambini, in modo ingiusto, in particolare se tale presentazione può spingere le persone a prendere decisioni che violano i loro interessi sulla privacy. Le opzioni relative alla privacy dovrebbero essere fornite in modo obiettivo e neutrale, evitando qualsiasi tipo di linguaggio o design ingannevole o manipolativo (sono i cosiddetti dark pattern, ndr)"

Ha poi aggiunto: "Con questa decisione, l’EDPB chiarisce ancora una volta che gli operatori digitali devono prestare particolare attenzione e adottare tutte le misure necessarie per salvaguardare i diritti alla protezione dei dati dei bambini”. TikTok ha ora 3 mesi per adeguarsi alle richieste delle autorità.

La risposta di TikTok

Un portavoce dell'azienda ha spiegato che "TikTok non è d'accordo con la decisione, in particolare con l'entità della multa inflitta". Ha poi aggiunto: "Le critiche si concentrano su funzionalità e impostazioni che erano in vigore tre anni fa, noi abbiamo apportato modifiche ben prima ancora che iniziasse l'indagine, per esempio ora tutti gli account sotto i 16 anni saranno privati ​​per impostazione predefinita".

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