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Perché Xbox è accusata di aver raccolto senza permesso i dati personali dei giocatori più piccoli

Secondo le accuse della Federal Trade Commission (FTC), Xbox conservava i dati personali dei minori anche se i genitori non fornivano alcun tipo di contesto. Per questi comportamenti Microsoft dovrà pagare una multa da 20 milioni di euro.
A cura di Lorena Rao
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Il 6 giugno la Federal Trade Commission (FTC) degli Stati Uniti ha comunicato che Microsoft deve pagare 20 milioni di dollari di multa. Tali accuse si riferiscono ai dati di minori raccolti via Xbox dal colosso tecnologico di Redmond tra il 2015 e il 2020. Il tutto senza il consenso dei genitori. Secondo la FTC la pratica di Microsoft va contro il Children's Online Privacy Protection Act, legge per la tutela della privacy dei minori, la quale prevede il coinvolgimento delle figure genitoriali. "Il nostro ordine proposto rende più facile per i genitori proteggere la privacy dei propri figli su Xbox e limita le informazioni che Microsoft può raccogliere e conservare sui bambini", ha affermato Samuel Levine, capo del Bureau of Consumer Protection della FTC.

Come funziona la raccolta dei dati personali su Xbox

Per poter usufruire dei servizi della console – connettività, configurazione e prestazioni dei prodotti – occorre creare un profilo con nome e cognome, indirizzo email e data di nascita. Questi dati entrano quindi in possesso di Microsoft, che può condividerli con studi di sviluppo di terze parti. Non solo, fino al 2019, la creazione di un profilo per Xbox implicava una piccola casella preselezionata con cui si accettava di ricevere materiale promozionale, oltre a dare il consenso a Microsoft di inviare i dati degli utenti ad aziende inserzioniste. Una clausola che richiedeva l'intervento di un genitore per essere ultimata, tuttavia anche senza questa conferma, i dati venivano comunque conservati dall'azienda.

La risposta di Microsoft

Microsoft ha risposto attraverso il CVP di Xbox Player Services, Dave McCarthy. "Purtroppo non abbiamo soddisfatto le aspettative dei clienti e ci impegniamo a rispettare l'ordine per continuare a migliorare le nostre misure di sicurezza", ha affermato McCarthy tramite un post sul blog ufficiale di Xbox. "Durante l'indagine, abbiamo identificato un problema tecnico in cui i nostri sistemi non hanno eliminato i dati di creazione per gli account dei bambini. Il processo era stato avviato ma non completato".

Il CVP spiega dunque che si è trattato di un errore tecnico, un "glitch della conservazione" per usare le sue parole. "Ciò non è coerente con la nostra policy di salvare tali informazioni per soli 14 giorni per rendere più facile per i giocatori riprendere da dove avevano interrotto per completare il processo", ha poi aggiunto McCarthy. "Il nostro team di ingegneri è intervenuto immediatamente: abbiamo risolto il problema tecnico, eliminato i dati e implementato pratiche per evitare che l'errore si ripresentasse. I dati non sono mai stati utilizzati, condivisi o monetizzati". Nonostante il problema sembri risolto, Microsoft dovrà comunque pagare la multa di 20 milioni di dollari.

Una precisazione. Xbox consente di creare un gruppo di famiglia attraverso cui genitori (e tutori) possono mantenere un'esperienza di gioco sicura per tutti i familiari, oltre a gestire le impostazioni di privacy e sicurezza online per i membri del gruppo. Questo servizio è disponibile su console ma anche PC e dispositivi mobile.

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