Teste che saltano, pugni d’acciaio e messaggi subliminali: cosa sta succendeno alle Olimpiadi dei robot

Teste che si staccano, umani che si commuovono in prima fila, e androidi che tirano calci e pugni sul ring. A Pechino è iniziata la prima edizione dei World Humanoid Robot Games. All’interno del National Speed Skating Oval, struttura con 12.000 posti costruita per le Olimpiadi Invernali del 2022, oltre 500 robot si stanno sfidando in gare di pugilato, calcio, atletica, danza, e ping pong.
Qui non servono muscoli o sudore, ma circuiti, batterie e precisione meccanica. Tra cadute spettacolari e riprese autonome, i robot mostrano non solo i progressi della Cina nella robotica umanoide, ma anche il ruolo strategico della competizione come vetrina scientifica e geopolitica.
Come funzionano le Olimpiadi per robot
I World Humanoid Robot Games di Pechino, sono iniziati venerdì 15 agosto e dureranno tre giorni durante i quali si sfideranno 280 team provenienti da 16 Paesi. Tra i partecipanti ci sono università e imprese private: 192 team rappresentano istituti accademici, mentre 88 provengono da aziende come Unitree e Fourier Intelligence. I robot utilizzati sono in gran parte prodotti da aziende cinesi, come Booster Robotics.
I robot si stanno sfidando in diverse discipline, atletica leggera, calcio a cinque, kickboxing e anche esibizioni di danza. Non sono mancati i momenti curiosi, per esempio, uno dei robot che ha corso i 1.500 metri ha dovuto ritirarsi perché la testa si è staccata durante la corsa.
“Vedere questi robot in azione è più emozionante che guardare gli esseri umani correre o combattere”, ha raccontato al Guardian Hong Yun, ingegnere in pensione seduto in prima fila.
Il mercato degli androidi in Cina
Quelle dei World Humanoid Robot Games non sono semplici gare, fanno parte di una strategia più ampia per integrare i robot nella società. Da anni la Cina punta sugli androidi capaci di interagire con l’ambiente e con le persone. I robot nel Paese potrebbero essere una risposta al calo demografico e alla riduzione della forza lavoro.
Gli organizzatori dei giochi hanno spiegato queste sfide aiutano a raccogliere dati preziosi per lo sviluppo di robot destinati a compiti pratici, come operazioni di assemblaggio in fabbrica, dove la collaborazione tra unità multiple è fondamentale.
Una competizione geopolitica
La competizione è anche geopolitica: se gli Stati Uniti mantengono un vantaggio nella ricerca avanzata grazie alle restrizioni sull’esportazione di chip, la Cina punta sulle applicazioni pratiche. Diverse città, tra cui Pechino e Shanghai, hanno stanziato fondi miliardari per sostenere l’industria della robotica, mentre il governo nazionale prevede investimenti massicci nei prossimi anni.
Nonostante i progressi, la tecnologia umanoide è ancora lontana dall’essere integrata nella vita quotidiana. Eseguire compiti domestici, come piegare vestiti o usare utensili, richiede una destrezza che i robot non hanno ancora raggiunto. “In casa, i robot umanoidi saranno l’ultima frontiera per ragioni di sicurezza”, ha spiegato al Guardian Kyle Chan, esperto di intelligenza artificiale a Princeton.
Nonostante le difficoltà, la Cina ha dimostrato negli ultimi dieci anni come un forte sostegno politico e industriale possa trasformare radicalmente settori tecnologici, dall’automotive alla robotica. I World Humanoid Robot Games quindi non sono solo una competizione sportiva, ma un laboratorio in tempo reale per testare tecnologie che potrebbero trasformare fabbriche, ospedali e case.