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Intelligenza artificiale (IA)

Siamo stati un’ora dentro Vibes, il primo social dove tutto è fatto con l’IA

Con Vibes, Meta punta su un social interamente generato dall’intelligenza artificiale: tra video surreali, feed infiniti e reazioni contrastanti, Zuckerberg scommette sul futuro dell’intrattenimento algoritmico.
A cura di Elisabetta Rosso
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Sembra che, agli inizi, Mark Zuckerberg non volesse creare una semplice piattaforma social, piuttosto una nuova MTV — più veloce, più immersiva, pensata per uno scrolling infinito. Oggi, la nuova app Vibes di Meta AI è la cosa più simile all'idea iniziale di Zuckerberg. Il nuovo social è stato lanciato oggi in Europa, al momento è disponibile solo sull'App store di Apple, e abbiamo deciso di provarlo. Il principio è semplice: unisce il modello TikTok ai generatori di immagini e video. Il social è fatto unicamente di contenuti creati con l‘intelligenza artificiale. Il risultato è un feed ipertrofico e coloratissimo.

Ora non è chiaro se gli utenti vogliano davvero trasformasi in scroller passivi inondati da contenuti di intelligenza artificiale. Onestamente non c'è nulla nel feed che mi faccia venire voglia di scorrere all'infinito, ma questa è la mia visione personale. Magari c'è davvero chi trova interessante un coniglio che spinge il passeggino sotto le canzoni di Lady Gaga o elefanti di caramelle che si sciolgono al sole.

Forse Vibes rappresenta il prossimo passo nell’evoluzione del linguaggio digitale — o forse solo un riflesso del nostro desiderio di restare incantati dallo schermo, anche quando dall’altra parte non c’è più nessuno.

Cosa abbiamo scoperto provando Vibes

Con Vibes, gli utenti possono creare video da zero o “remixare” quelli già presenti nel feed, combinando immagini generate, musica, stili visivi e filtri. Meta descrive l’esperienza come “sociale e collaborativa”: un ambiente dove si può co-creare e raccontare storie insieme ad amici o altri utenti. Una volta realizzato, il video può essere pubblicato nel feed principale, inviato in chat private o condiviso anche su Instagram e Facebook tramite Stories e Reels.

Noi per esempio abbiamo creato il video di un Golden Retriever che suona il sassofono, sfruttando uno dei prompt suggeriti dalla piattaforma. Anche su Vibes l’algoritmo apprende i gusti dell’utente e propone contenuti sempre più personalizzati.

La spirale dei contenuti generati dall’IA

La reazione del pubblico è stata tutt’altro che positiva. Quando Zuckerberg ha presentato Vibes negli Stati Uniti, i commenti sui social non si sono fatti attendere: molti utenti hanno criticato l’iniziativa definendola inutile o addirittura fastidiosa. “Sta pubblicando AI Slop sulla sua stessa app”.

Gli “AI slop”, sono video prodotti in serie di qualità discutibile, spesso grotteschi e che ripropongono lo stesso schema narrativo. L’aumento di questi video segna l’inizio di una nuova fase di degrado dei contenuti online, definita “enshittification”, termine coniato dallo scrittore Cory Doctorow. 

Sono contenuti progettati per attivare continuamente il circuito del piacere nel cervello, e spingerci a scorrere ancora, e ancora, e ancora. L’esposizione continua a video rapidi e ripetitivi sta rieducando il nostro cervello a funzionare su automatismi dopaminici. Ci abituiamo a reagire in modo immediato e superficiale agli stimoli, sacrificando l’attenzione prolungata e il pensiero riflessivo. Questo meccanismo, ripetuto per ore ogni giorno, porta a una stagnazione intellettuale.

La nuova scommessa di Meta sull’intelligenza artificiale

Negli ultimi mesi, Meta ha investito nel settore: a giugno 2025 ha istituito una nuova divisione chiamata Meta Superintelligence Labs, con l’obiettivo di coordinare ricerca, modelli fondativi, infrastrutture e integrazione dei prodotti. La mossa è arrivata in risposta alla concorrenza sempre più agguerrita di OpenAI, Anthropic e Google DeepMind.

Meta, sta cercando di ridefinire la propria identità nell’era dell’intelligenza artificiale. Secondo l’azienda, l’uso di strumenti di generazione media nella Meta AI app è aumentato di oltre dieci volte dall’inizio del 2025. Non è un caso che l’introduzione del feed europeo avvenga poche settimane dopo l’arrivo di Sora, la piattaforma di OpenAI per la creazione e condivisione di video generati da AI. La competizione si fa dunque sempre più serrata, e Meta sembra determinata a occupare un posto di rilievo in questo nuovo ecosistema digitale. Resta da vedere se gli utenti accoglieranno Vibes come un’evoluzione creativa del linguaggio social o come l’ennesima ondata di contenuti artificiali che rischia di soffocare l’autenticità della rete.

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