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Qual è il sistema di riscaldamento più economico per il 2025 e come risparmiare sulla bolletta

Con l’arrivo del freddo cresce l’attenzione ai costi del riscaldamento domestico. Dalla caldaia a condensazione alle pompe di calore, fino ai pannelli solari e agli impianti a pavimento o a infrarossi, scegliere il sistema più efficiente significa valutare consumi, manutenzione, comfort e sostenibilità ambientale per un calore davvero conveniente.
A cura di Niccolò De Rosa
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Con l'arrivo dei mesi freddi, il tema del riscaldamento domestico torna a pesare sulle bollette e sulle scelte familiari. In molte zone d'Italia i termosifoni sono attivi dal 15 ottobre e dal primo novembre, anche se nelle zone più meridionali del Paese si dovrà attendere fino al primo dicembre. È tempo insomma di fare qualche considerazione sui costi benefici del proprio impianto. magari con un occhio già all'anno prossimo.

Secondo l'analisi di Facile.it, i consumi energetici domestici variano sensibilmente in base al numero dei componenti e agli elettrodomestici presenti. Una famiglia di due persone spende in media tra 370 e 484 euro lìanno, con un consumo tra 2000 e 2700 kWh. Per un nucleo di tre persone la spesa sale tra 463 e 536 euro, mentre una famiglia di quattro persone arriva a spendere tra 582 e 630 euro, con consumi fino a 3600 kWh, soprattutto in presenza di più condizionatori e di scaldabagno elettrico. Individuare il sistema di riscaldamento più economico non significa dunque solo guardare al prezzo iniziale di installazione, ma valutare consumi, efficienza energetica, costi di manutenzione e sostenibilità ambientale. Dai tradizionali termosifoni alle pompe di calore, fino ai più innovativi impianti a pavimento o a infrarossi, ogni tecnologia presenta infatti vantaggi e limiti specifici.

Scegliere il sistema di riscaldamento: a cosa fare attenzione

La scelta del sistema di riscaldamento più adatto alle proprie esigenze dipende da diversi fattori.

  • Il tipo di abitazione: in una casa indipendente si può intervenire più liberamente sull'impianto, mentre in un appartamento i margini d'azione sono molto più ridotti. Anche grandezza dell'immobile e l'eventuale presenza di più piani sono poi aspetti importanti da tenere sempre presenti, poiché una maggiore superficie da riscaldare richiede naturalmente più energia (e quindi più spesa)
  • La classe energetica e l'isolamento termico garantito da mura e serramenti. Una casa ben coibentata permette di infatti sfruttare soluzioni a basso consumo come pompe di calore o pannelli radianti. In un'abitazione piena di spifferi o che non gode di sistemi di riscaldamento efficienti, il calore si disperde più facilmente e serve più dispendio energetico per mantenere una temperatura accettabile al suo interno.
  • Infine bisogna ovviamente considerare la zona climatica nella quale si vive. Abitare in una zona più calda o più fredda influisce significativamente sulla potenza necessaria e sull'efficienza del sistema.

Caldaia a condensazione: pro e contro

È ancora oggi uno dei sistemi più diffusi in Italia, soprattutto per chi vive in appartamento. La caldaia a condensazione sfrutta il calore dei fumi di scarico per preriscaldare l'acqua dei termosifoni, riducendo così i consumi. Come illustrato sul materiale informativo distribuito da HARPprogetto europeo attivo dal 2020 al 2022 per aiutare e motivare le persone a riqualificare il proprio apparecchio per il riscaldamento – questo sistema offre una maggiore efficienza energetica rispetto ai vecchi impianti e può essere facilmente combinata con fonti rinnovabili, come un sistema solare termico (lo vedremo più avanti).

Tra i vantaggi ci sono l'affidabilità, la facilità di installazione e la possibilità di accedere ad alcuni incentivi statali. Tuttavia, resta legata all'andamento del prezzo del gas e richiede un sistema fumario idoneo. Secondo le stime di Altroconsumo, che nel 2023 compì uno studio ad hoc, il costo medio annuo di gestione si aggira intorno ai 2.500 euro.

Quando conviene la caldaia a biomassa

Le caldaie a biomassa utilizzano legna, pellet o cippato come combustibile, rappresentando una soluzione rinnovabile e spesso economica. Sono particolarmente convenienti per le abitazioni indipendenti, dove lo spazio per lo stoccaggio non è un problema. Hanno costi di esercizio inferiori al gas – sempre Altroconsumo calcola un costo annuo per casa intorno ai 2.100 euro – e possono essere integrate con un sistema termico a energia solare.
Di contro, queste caldaie richiedono però una manutenzione costante e un locale adeguato per il deposito del combustibile. Inoltre, pur essendo a basso impatto economico, producono emissioni di particolato che possono incidere sulla qualità dell'aria.

Pompa di calore: perché sceglierla

Negli ultimi anni la pompa di calore è diventata sinonimo di riscaldamento sostenibile. Si tratta di un sistema che trasferisce calore dall'ambiente esterno all'interno dell'abitazione, utilizzando energia elettrica e una quota significativa di energia rinnovabile. Soprattutto se combinata con un sistema elettrico alimentato da fonti rinnovabili e un sistema di riscaldamento a pavimento, può diventare una delle soluzioni più efficienti e green.

Gli impianti sono di diverse tipologie: possono essere di aria-aria, aria-acqua (quando l'aria pompata scalda l'acqua che alimenta i radiatori) o geotermica. Tutti questi sistemi hanno poi il vantaggio di non dover sottostare alle limitazioni di legge previste dal DPR 412/1993 che norma l'utilizzo di impianti termici alimentati da combustibili fossili. Ciò significa che le pompe possono essere attive 24 ore su 24 e in qualsiasi stagione. L'unico limite è la minore efficienza alle basse temperature, che può richiedere un generatore di supporto. Non è dunque ideale per case poco isolate, visto che necessita di spazio esterno per l'unità. In compenso, offre un risparmio concreto in bolletta e un certo aumento del valore immobiliare.

Sistema ibrido: caldaia più pompa di calore

Il sistema ibrido combina una caldaia a condensazione con una pompa di calore, sfruttando l'una o l'altra tecnologia in base alle condizioni climatiche e ai costi dell'energia. È una soluzione flessibile, che garantisce continuità e riduce i consumi fino all'80% rispetto alle vecchie caldaie tradizionali. Ideale per abitazioni non perfettamente isolate, consente anche di accedere agli incentivi nazionali. Gli svantaggi riguardano la necessità di uno spazio esterno e il possibile rumore delle unità, oltre alla gestione di due differenti vettori energetici (gas ed elettricità).

Riscaldamento a pavimento: come funziona

Sempre più diffuso nelle nuove costruzioni, il riscaldamento a pavimento elettrico o ad acqua distribuisce il calore dal basso verso l'alto, creando un comfort uniforme e piacevole. È particolarmente efficiente se abbinato a sistemi a bassa temperatura come la pompa di calore. I costi di installazione possono essere considerevoli – oscillano tra i 50 e i 70/80 euro al metro quadro –  ma il vantaggio è un notevole risparmio energetico nel lungo periodo. Inoltre non è obbligatorio coprire tutta la pavimentazione. Il grosso limite è rappresentato dalla difficoltà d'intervento, visto cge per installarlo o ripararlo, spesso è necessario sollevare il pavimento.

Pannelli a infrarossi: cosa sono e quando sceglierli

Innovativo e privo di manutenzione, il riscaldamento a infrarossi si basa su pannelli elettrici che emettono onde che, senza presentare rischi per la salute, scaldano direttamente oggetti e superfici, non l'aria. Il risultato è un comfort immediato e un consumo controllato, ideale per piccoli ambienti o abitazioni ben isolate. Nonostante l'aspetto futuristico, la soluzione potrebbe rivelarsi poco efficiente per le abitazioni ampie, dove il calore tenderebbe a disperdersi.

Riscaldamento solare termico: i benefici

Tra le soluzioni più sostenibili figura il sistema solare termico o impianto a pennelli solari, che utilizza l'energia solare per riscaldare l’acqua sanitaria e integrare il riscaldamento domestico. Ha costi di esercizio minimi e una manutenzione ridotta. Il limite principale è la dipendenza dalle condizioni meteorologiche e la necessità di un tetto ben esposto. Tuttavia, con l'accumulo d'acqua calda e gli incentivi disponibili, resta una scelta virtuosa e a lungo termine.

Riscaldamento a battiscopa e a soffitto: due alternative efficienti

Due sistemi meno diffusi ma interessanti sono il riscaldamento a battiscopa e quello a soffitto. Nel primo caso, il calore si diffonde dai battiscopa attraverso tubi radianti, ideali per spazi contenuti e ambienti arredati con gusto minimalista. È silenzioso e semplice da installare – i prezzi spaziano tra i 100 e 150 euro al metro – ma poco adatto a stanze ampie.
Il riscaldamento a soffitto, invece, emette calore dall'alto e riscalda rapidamente gli ambienti. Ha un costo medio di 100 euro al metro quadro e l'enorme vantaggio di non richiedere lavori invasivi come nel caso del pavimento radiante.

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