Perché il Ceo di Astronomer si è dimesso dopo la kiss cam al concerto dei Coldplay: quanto gli costa davvero?

L'effetto domino innescato dal video virale della coppia inquadrata dalla kiss cam durante il concerto dei Coldplay al Gillette Stadium di Boston, Massachusetts, e il loro evidente tentativo di nascondersi non poteva non avere conseguenze. Dopo che i media americani hanno rivelato la loro identità e quindi anche la natura extraconiugale della loro relazione, Andy Byron e Kristin Cabot sono finiti nell'occhio di una tempesta mediatica che probabilmente ha segnato per sempre le loro vite.
Non parliamo soltanto delle conseguenze emotive e psicologiche, ma anche di quelle lavorative ed economiche. I due infatti lavoravano per la stessa compagnia, l'azienda di gestione e automatizzazione di flussi di dati Astronomer, e non in due posizioni di basso profilo. Lei era da poco diventata direttrice delle risorse umane e lui era niente di meno che il Ceo dell'azienda. Il tempo al passato, almeno per Byron, è d'obbligo perché proprio ieri, sabato 19 luglio, l'azienda Astronomer ha annunciato che l'uomo, dopo essere stato sospeso, ha deciso di dare le dimissioni e il consiglio direttivo da parte sua le ha accettate, spiegando le ragioni della scelta in un comunicato diffuso anche su X.
Quanto è costato il video dell'abbraccio
Ora stabilire quanto questo abbia significato da un punto di vista puramente lavorativo ed economico per Byron non è affatto semplice, ma da quanto è noto dell'azienda e del suo ruolo al suo interno è possibile fare qualche ipotesi. Per prima cosa, leggendo anche la posizione che ha preso il consiglio direttivo è chiaro che la reazione dei suoi colleghi è stata piuttosto dura: "Astronomer si impegna – scrivono – a rispettare i valori e la cultura che ci hanno guidato fin dalla nostra fondazione. I nostri leader sono tenuti a definire gli standard di comportamento e di responsabilità e recentemente questi standard non sono stati rispettati".
Inoltre, dalle loro parole traspare quanto l'azienda voglia ormai separare la propria immagine da quella di Byron, probabilmente per paura di ripercussioni negati negli affari: "Sebbene la conoscenza della nostra azienda sia cambiata da un giorno all'altro, il nostro prodotto e il nostro lavoro per i clienti non sono cambiati", ci tengono a ribadire.
Quanto potrebbe aver perso Byron
Ora fare un conto matematico non è affatto semplice perché Astronomer non è un'azienda quotata in borsa, quindi non è possibile stimare quanto il caso del video virale abbia impattato sulla suo valore. Tuttavia sappiamo qualcosa su come stavano andando gli affari negli ultimi tempi. Da quanto si apprende da alcune fonti online, come questo articolo di Economic Times, l'azienda avrebbe ricevuto recentemente 93 milioni di dollari in finanziamenti di serie D. A maggio è stata valutata tra 1,2 e 1,3 miliardi di dollari.
Dato che gli stipendi dei suoi dipendenti non sono noti, non sappiamo esattamente a cosa abbia rinunciato Byron dando le dimensioni, fatto è che potrebbe non aver perso tutto. Difatti, in quanto Ceo, "è verosimile – ricostruisce l'Economic Times – che l'uomo sia proprietario di una quota delle azioni". Certo, anche se così fosse, non sappiamo esattamente quante azioni possieda, ma soltanto supporlo: "In base agli standard dei Ceo per le startup private, potrebbe possedere tra l'1% e il 5% della società", prosegue il giornale.
Se Byron rientra nella media dei Ceo, potrebbe quindi possedere allora tra i 12 milioni e i 65 milioni di dollari in azioni, esclusi lo stipendio e qualsiasi benefit aziendale derivato dalla sua posizione di Ceo. E qui invece è il tempo presente a essere obbligatorio: sempre qualora infatti Byron fosse proprietario davvero di una percentuale delle azioni dell'azienda, queste dovrebbero rimanere sue, a prescindere dal fatto che sia o meno un dipendente dall'azienda (a meno che il suo contratto non includesse clausole che gli impongano il contrario). L'unico modo in cui potrebbe perderle è se lui decide di venderle, ma questo, almeno, dipende soltanto dalla sua volontà.