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Pontificato di Papa Leone XIV

“Papa Leone XIV promette 5.000 euro al mese ai cittadini”: cosa c’è dietro il finto annuncio social

Le truffe online stanno diventando sempre più sofisticate, eppure è possibile riconoscerle e tutelarsi. La regola d’oro è sempre la stessa: mai condividere informazioni personali o dati sensibili su internet.
A cura di Elisabetta Rosso
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Sulla bacheca di Facebook è comparso un post: la foto è di Papa Leone XIV, nel titolo c'è scritto: "Lui ha raccontato a tutti la verità, ora vivrete in un modo nuovo". Clicco sul post e si apre un articolo, o almeno, l'impostazione grafica ricalca l'impaginazione di una testata. Leggo: "Il mondo è rimasto sbalordito dopo l’inattesa dichiarazione del nuovo Papa — Robert Francis Prevost. Nel suo primo discorso ufficiale dopo l’elezione, ha presentato un’iniziativa scioccante destinata a cambiare la situazione socioeconomica dell’Italia. Si tratta di un nuovo progetto sviluppato dal Vaticano, chiamato Fondo Nazionale."

Il fondo nazionale, spiegano, è un'iniziativa finanziaria in grado di garantire un guadagno stabile "a partire da 5.000 euro al mese o più, a seconda del livello di partecipazione ai progetti". In fondo c'è un form da compilare per ottenere"guadagni facili e veloci", chi clicca però cade nella trappola.

La truffa replica uno schema già visto che Fanpage.it racconta da mesi. I criminali sfruttano il volto di personaggi famosi per campagne lampo che durano pochi giorni. Dopo la morte di Papa Francesco erano comparsi sempre su Facebook post che promuovevano Evolution Zenith, un progetto simile a Fondo Nazionale che prometteva ai cittadini un reddito passivo. 

FACEBOOK | Il post che promuove la truffa del Fondo Nazionale
FACEBOOK | Il post che promuove la truffa del Fondo Nazionale

La truffa del Fondo Nazionale

Le truffe si basano tutte sullo stesso schema e spingono gli utenti a investire i loro risparmi su piattaforma sponsorizzate facendo leva sulle promesse di guadagni facili e veloci. Spesso le truffe iniziano sui social, come in questo caso. Profili fake condividono post con titoli sensazionalistici, per spingere gli utenti ad aprire il link. Per rendere la truffa più credibile il progetto viene spiegato nel dettaglio. Nell'articolo fake infatti si legge:

"Il Fondo Nazionale è più di un semplice fondo d'investimento statale. È un programma finanziario reale che permette a ogni cittadino italiano di ricevere un reddito passivo. Investendo attraverso il Fondo Nazionale, ogni persona può contribuire allo sviluppo dei settori chiave dello Stato e ricevere un profitto mensile che può arrivare fino al 700% della somma iniziale. Investire nel Fondo Nazionale è molto semplice — tutto è stato pensato affinché ogni cittadino italiano possa guadagnare. Non sono necessarie conoscenze o esperienze in borsa: il reddito è garantito a chiunque presenti una richiesta e faccia il primo investimento. Il Fondo Nazionale è pensato per la gente comune — pensionati, lavoratori ordinari e tutti coloro che cercano un modo sicuro per investire con un guadagno garantito."

In fondo all'articolo compare un modulo da compilare. Chi vuole partecipare al progetto Fondo Nazionale deve inserire nome, cognome, email e numero di telefono. Una volta inviati i dati arriva la chiamata di un falso broker. Di solito il consulente all'inizio consiglia piccoli investimenti per dimostrare ai clienti quanto è facile guadagnare, poi rilanciano, e quando viene "investita" una cifra importante spariscono con i soldi della vittima.

Come difendersi dalle truffe sui social

Le truffe online stanno diventando sempre più sofisticate, eppure è possibile riconoscerle e tutelarsi. La regola d’oro è sempre la stessa: mai condividere informazioni personali o dati sensibili su internet. Non solo, è bene anche verificare i requisiti di una società per capire se è realmente autorizzata prima di fare qualsiasi investimento. Basta consultare i registri pubblici della Consob (Commissione Nazionale per le Società e la Borsa) disponibili online.

Se invece si cade nella trappola, è fondamentale denunciare il prima possibile e fornire tutti i dettagli utili – ricevute di pagamento, numeri di telefono, bonifici – per aiutare le autorità a risalire ai responsabili. Recuperare i soldi però è molto difficile.

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