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“Le Tesla a guida autonoma arriveranno entro la fine dell’anno”: la promessa di Elon Musk

L’obiettivo dell’azienda è produrre auto che viaggiano senza mai posare la mani sul volante. Il 2023 per Musk sarà l’anno decisivo per testare su strada la nuova tecnologia.
A cura di Elisabetta Rosso
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Non è la prima data di scadenza che Elon Musk annuncia, da anni infatti promette al mondo i veicoli Tesla completamente autonomi, e anche il 2023 entra in lista. Il miliardario infatti durante una conferenza sull'intelligenza artificiale a Shanghai, ha detto che la nuova tecnologia sarà disponibile entro la fine dell'anno. "Penso che siamo molto vicini al raggiungimento della piena guida autonoma senza supervisione umana", ha spiegato in collegamento video alla cerimonia di apertura. "Questa è solo una previsione, ma penso che raggiungeremo la piena guida autonoma di livello 4 o 5 ". L'annuncio arriva nemmeno un mese dopo la pubblicazione di una modalità segreta svelata da un hacker, l'Elon Mode, che permette di viaggiare su una Tesla senza mai posare le mani sul volante, non è chiaro però se il Ceo dell'azienda si riferisca alla funzione pubblicata su Twitter.

Durante il suo discorso Musk ha anche ammesso di essersi sbagliato in passato, ma ha ribadito che questa volta è diverso, "ora sento che siamo più vicini di quanto lo siamo mai stati". L'annuncio non a caso è stato fatto a Shangai, la Cina infatti è il più grande mercato di veicoli elettrici al mondo e Tesla ha inaugurato ad aprile una seconda fabbrica nella metropoli asiatica. È quindi fondamentale per l'azienda mantenere i legami ben saldi con il Paese, anche perché negli ultimi anni la concorrenza è aumentata. In testa c'è BYD, l'azienda in cui ha investito il miliardario Warren Buffet, considerata tra i nemici di Tesla, e tutti guardano alla Cina per lanciare le prime auto a guida completamente autonoma.

Come funziona l'Elon Mode

A fine giugno un hacker di nome Green, @greetheonly è invece il suo nickname sui social, ha svelato una modalità segreta della Tesla che non è ancora stata presentata al pubblico. Si chiama Elon Mode, e non è chiaro se si tratti della "piena guida autonoma di livello 4 o 5" annunciata da Musk.  Non è la prima volta che attacca Tesla, già in passato aveva rilasciato sul web informazioni riservate sui sistemi di guida dell’azienda. L’ultima novità scoperta da Green è una modalità speciale che permetterebbe al guidatore di lasciare il controllo al veicolo completamente autonomo, non come con l’autopilot che chiede al conducente di toccare il volante per accertarsi che sia attento alla strada.

Su Twitter l'hacker ha spiegato di aver testato la nuova funzionalità, ma non ha rivelato come venga attivata. In un video postato ha mostrato l’andatura dell’auto che procede lentamente sulla strada senza fare sorpassi. Green ha anche aggiunto che i miglioramenti dell’auto sono notevoli “e sì, la sicurezza di Tesla ha fatto molta strada da quando ho iniziato nel 2017 ad oggi. Raramente vedi questo livello di assistenza altrove (anche se la mia esperienza è limitata)”.

Problemi di sicurezza per le auto a guida autonoma

Al di là della tecnologia e delle modalità segrete, anche se Tesla riuscisse a lanciare la guida completamente autonoma entro fine anno si troverebbe di fronte agli stop delle autorità. E non sarebbe la prima volta. Lo scorso febbraio la National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA) aveva stimato che dal 2018 erano stati richiamati in tutto 3.400.000 veicoli Tesla, Model S 2016-2023, Model X, Model 3 2017-2023 e Model Y 2020-2023 dotati di software FSD Beta o in attesa di installazione. In realtà l’agenzia della regolamentazione ha un’indagine in corso che è stata aperta nel 2021, su 830.000 veicoli Tesla con il pilota automatico.

L’NHTSA ha spiegato che tra i principali problemi tecnici ci sono le svolte in determinati incroci, i passaggi durante il semaforo giallo, e i cambi corsia. Anche l’Autorità di regolamentazione del mercato cinese a maggio ha chiesto a Tesla di richiamare oltre un milione di veicoli per un problema al sistema di frenata che non è considerato sicuro e sembra aver causato incidenti quando è stato attivato sui veicoli.

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