La storia dietro ai disegni erotici di Donald Trump che hanno invaso i social

Sui social sono comparsi disegni stilizzati di donne nude firmati Donald Trump. Il presidente degli Stati Uniti non ha iniziato una carriera da disegnatore: tutte le illustrazioni sono dei falsi diventati virali su X, Facebook e TikTok. Tutte prendono però spunto dalla lettera fantasma che Trump avrebbe inviato a Jeffrey Epstein – il finanziere poi condannato per abusi sessuali e morto in carcere nel 2019 – per i suoi cinquant'anni.
Un’inchiesta del Wall Street Journal ha riacceso i riflettori sul rapporto tra Trump ed Epstein. Secondo il quotidiano, nel 2003 Trump avrebbe infatti firmato un messaggio per un album di auguri allestito da Ghislaine Maxwell per il compleanno di Epstein. Il presunto documento, mai reso pubblico, conterrebbe un breve testo dattiloscritto incorniciato dal disegno di una figura femminile nuda, probabilmente tracciata a mano, e frasi che alludono a “enigmi che non invecchiano mai” e a “giorni pieni di segreti”.
Il Journal non ha pubblicato le immagini della lettera, e questo ha alimentato una corsa alle ricostruzioni online. Su X, Facebook e altri social network circolano ormai decine di versioni apocrife che alimentano curiosità e confusione.

Le lettere false diventate virali sui social
In una delle versioni più diffuse su X, un utente condivide un’immagine “ricostruita”, invitando ironicamente a diffonderla con l’avvertimento: “Non condividete, Trump lo odierebbe.” Questa versione, poi attribuita a un account di Anonymous, è dichiaratamente una ricreazione artistica, non un documento autentico. Un’altra versione, circolata come foto di una lettera fisica su un tavolo, riporta la firma completa “Donald J. Trump”, diversa dalla semplice “Donald” menzionata nell’articolo del Journal. Analisi successive hanno dimostrato che la firma è stata copiata da Wikipedia, rendendo il falso facilmente riconoscibile.
Sul web sta circolando anche una terza immagine, che mostra il corpo di una donna visto di profilo su carta intestata di Trump. Il testo però è diverso da quello riportato dal Wall Street Journal, anche in questo caso siamo di fronte a una copia imprecisa.
Altri falsi, più rudimentali, mostrano figure stilizzate su fogli bucati da raccoglitore o disegni di qualità scadente, spesso realizzati con software di generazione AI. Nonostante l’aspetto amatoriale, anche queste copie stanno raccogliendo migliaia di condivisioni.
La lettera mai vista: tra accuse, disegni osé e una causa miliardaria
Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, la presunta lettera di Donald Trump per Jeffrey Epstein non sarebbe un semplice biglietto di auguri. Si tratterebbe di un testo dattiloscritto racchiuso all’interno del profilo di una donna nuda, tracciato a mano con un pennarello spesso e caratterizzato da linee stilizzate per evidenziare alcune parti anatomiche. La firma “Donald” comparirebbe proprio sotto l’area pelvica della figura.
Il contenuto del messaggio, scritto in terza persona, prende la forma di un dialogo immaginario tra Trump ed Epstein. Le battute, dal tono volutamente enigmatico, recitano:
Donald: Abbiamo alcune cose in comune, Jeffrey.
Jeffrey: A pensarci bene, sì.
Donald: Gli enigmi non invecchiano mai, l’hai notato?
Jeffrey: In effetti, era così chiaro per me l’ultima volta che ti ho visto.
Trump: Avere un amico è una cosa meravigliosa. Buon compleanno e che ogni giorno possa essere un altro meraviglioso segreto.
Il Journal ha spiegato che la lettera è stata già visionata dai funzionari del Dipartimento di Giustizia, ma fino ad oggi non è mai stata resa pubblica.
Trump ha reagito con una causa da 10 miliardi di dollari contro il Wall Street Journal, la società editrice News Corp e il suo proprietario Rupert Murdoch: “È tutto falso, non ho mai disegnato nulla in vita mia.” Ciononostante, CNN ricorda che in passato l’ex presidente ha realizzato e donato schizzi per aste di beneficenza. Al momento, il Journal è l’unico media ad aver visto la presunta lettera, tutte le versioni pubblicate sui social sono false.