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Intesa Sanpaolo, carte e prelievi bloccati per una notte: questa volta c’è un motivo

Prelievi, carte prepagate e app di Intesa Sanpaolo sono state bloccate per una notte. La banca ha permesso prelievi con le carte di debito fino a 250 euro. Il blocco era stato anticipato ai clienti e legato a un intervento di manutenzione.
A cura di Valerio Berra
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La notte tra il 2 e il 3 agosto le operazioni dell’app intesa Sanpaolo sono state bloccate. E non solo le operazioni. È stato bloccato tutto il sistema di internet banking, compreso il portale di accesso sul web e le carte prepagate. E ancora sono stati bloccati anche i prelievi agli sportelli automatici.

Il blocco è durato dalle 2:00 alle 6:00 del 3 agosto e si è riflesso anche su Downdetector. Centinaia di segnalazioni hanno mostrato un malfunzionamento di tutti i sistemi. Visto i week end mmaginiamo fossero soprattutto clienti di locali che dovevano saldare il conto a fine serata.

Perché app e prelievi di Intesa Sanpaolo sono stati bloccati

Questa volta non si è trattato di un down. Intesa Sanpaolo ha anticipato il blocco ai suoi clienti con un messaggio inviato attraverso l’app. L’app ha consentito comunque i pagamenti con carta di debito fino a un massimo di 250 euro. Il blocco è stato necessario, spiega la banca, per un “intervento di manutenzione programmato”. Vi lasciamo qui sotto il messaggio arrivato ai clienti.

INTESA SANPAOLO | Il messaggio ai clienti
INTESA SANPAOLO | Il messaggio ai clienti

Il numero di segnalazioni

Le oscillazioni dei servizi di Intesa Sanpaolo hanno sempre una discreta eco nelle segnalazioni monitorate da Downdetector. Il motivo è semplice: la portata. Secondo i dati forniti dalla banca, Intesa Sanpaolo ha solo in Italia 13,9 milioni di clienti. All’estero invece i clienti sono circa 7,6 milioni. Ogni blocco, ogni problema e ogni inciampo vengono subito segnalate da migliaia di persone.

Negli ultimi mesi l’app ha affrontato diversi down. Da quello che è stato reso noto, si è trattato praticamente sempre di down causati da problemi tecnici. Il più grave è stato registrato a inizio a dicembre, quando proprio a casa di un down non è stato possibile accreditare stipendi e pensioni.

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