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Il Ceo di TikTok lancia un appello per salvare il social: “Se lo amate fate sentire la vostra voce”

La guerra contro TikTok va avanti da tempo, il 14 dicembre 2022 il Senato ha approvato un disegno di legge per impedire ai dipendenti federali di utilizzare il social sui dispositivi del governo, ora il divieto potrebbe essere esteso a tutti i cittadini statunitensi.
A cura di Elisabetta Rosso
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Quel "fatevi sentire" è a metà tra un canto del cigno e un appello alle armi. Dopo il voto della Camera dei rappresentati Shou Zi Chew, Ceo di TikTok, ha lanciato sul social un messaggio chiarissimo: voi amate TikTok e ora ve lo potrebbero togliere. "Volevo condividere alcune riflessioni con i nostri utenti statunitensi sul voto deludente", ha detto nel video. "C'è stata molta disinformazione e spero di chiarire alcune cose. Negli ultimi anni abbiamo investito per mantenere i tuoi dati al sicuro e la nostra piattaforma libera da manipolazioni esterne. Ci siamo impegnati in questo senso e continuiamo a farlo", ha sottolineato Chew.

"Questo documento, se trasformata in legge, porterà al divieto di TikTok negli Stati Uniti. Anche i sostenitori del disegno di legge ammettono che questo è il loro obiettivo." La Camera dei Rappresentati degli Stati Uniti ha deciso i approvare un disegno di legge che punta a imporre una condizione chiara al social. La richiesta è semplice: o TikTok si stacca dall’azienda cinese che ha curato il suo sviluppo oppure andrà incontro a una serie di ban.

Secondo il Washington Post, TikTok è stata scaricata 170 milioni di volte negli Stati Uniti. Un dato che ha allarmato diversi esponenti del Congresso. Ci sono già Stati, come il Montana, l'Alabama, o lo Utah, che hanno proposto piani per vietare del tutto TikTok. La guerra contro TikTok va avanti da tempo, il 14 dicembre 2022 il Senato ha approvato un disegno di legge, il No TikTok on Government Devices Act per impedire ai dipendenti federali di utilizzare il social sui dispositivi del governo, legge seguita dal Canada, dalla Commissione e dal Parlamento europeo, e poi Belgio, Gran Bretagna e Nuova Zelanda.

L'appello di Chew

Chew ha spiegato che il disegno di legge "darà più potere a una manciata di altre società di social media", il riferimento è chiaro anche se non ha fatto i nomi. "Toglierà anche miliardi di dollari dalle tasche dei creator e delle piccole imprese", ha continuato Chew. "Metterà a rischio più di 300.000 posti di lavoro americani e ti toglierà TikTok." Poi si è rivolto direttamente agli utenti: "Non smetteremo di sostenervi e continueremo a fare tutto il possibile, incluso l'esercizio dei nostri diritti legali, per proteggere questa straordinaria piattaforma che abbiamo costruito con voi".

Ha concluso il video esortando gli utenti a continuare a condividere la propria voce. Già a marzo 2023 Chew era stato convocato al Congresso per rispondere a una serie di domande. In particolare sul legame con il governo di Pechino. Non sono bastati i tentativi della casa madre di separare i mercati, creando una versione e una struttura dell’app dedicata alla Cina e una riservata al mercato occidentale.

Le accuse contro TikTok

L’accusa è di spiare gli utenti, ma la preoccupazione più grande non è tanto la raccolta dei dati (cosa che ha fatto ogni social network, Facebook e Instagram funzionano allo stesso modo) quanto il rischio che quelle informazioni vengano consegnate e usate dal governo cinese per minare le istituzioni democratiche, favorire la dipendenza da internet tra i giovani, spiare e influenzare l’Occidente.

Martedì, rivolgendosi ai membri della Commissione Intelligence della Camera, il direttore dell'FBI Christopher Wray ha dichiarato: "Gli americani devono chiedersi se vogliono dare al governo cinese la capacità di controllare l'accesso ai loro dati, se vogliono dare al governo cinese la capacità di controllare le informazioni che ottengono attraverso l'algoritmo di raccomandazione".

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