video suggerito
video suggerito
Opinioni
TikTok

Ho ascoltato gli audio di Raoul Bova: ora ho paura di diventare un meme

Fabrizio Corona ha pubblicato degli audio in cui Raoul Bova parla in modo goffo e sdolcinato a una donna. L’audio è diventato virale. Su TikTok ci sono già centinaia di video in cui viene replicato e usato in qualsiasi situazione. Non è la prima volta che immagini o audio privati diventano un trend. Anzi. Ormai è una dinamica che segue regole molto chiare.
A cura di Valerio Berra
60 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Gli audio di Raoul Bova sono diventati un trend. Questa frase l’abbiamo usata in decine di articoli e con buona probabilità la useremo tante altre volte in futuro, variando sempre il soggetto. La malattia di Thiago Elar è diventata un trend. La terza guerra mondiale è diventata un trend. Pure il rapimento di Aldo Moro è diventato un trend.

Su TikTok ci sono già centinaia di video costruiti sull’audio che Raoul Bova avrebbe mandato alla modella milanese Martina Ceretti. Almeno stando alla ricostruzione di Fabrizio Corona. Come tutti i meme, l’audio di questi messaggi vocali funziona bene perché si adatta facilmente a situazioni diverse. Selvaggia Lucarelli ha segnalato che è stato usato pure dal prete-influencer don Roberto Fiscer.

È un messaggio sdolcinato e un po’ goffo. Poco importa se è un messaggio diffuso senza il consenso di chi l’ha inviato. Poco importa se è un audio che entra in una dimensione privata. Basta accompagnare la caption giusta. Poi si aggiustano un po' le smorfie, magari si sceglie una luce buona e un paio di visualizzazioni sono assicurate. Ormai è un meme. Se Fabio Rovazzi facesse ancora tormentoni estivi rischiava pure di diventare il titolo di una canzone.

Cosa succede a chi diventa un meme

Meme è un parola composta dalla stessa sillaba che si ripete. È esattamente questo il suo senso. I meme sono elementi che si possono replicare, mai completamente uguali, sempre con minime varianti. Più si adattano a situazioni diverse, più funzionano. Quando i meme riguardando delle persone però succede anche un’altra cosa. Quante volte avete ricevuto o mandato sticker di bambini con volti buffi? Che guardano male il messaggio appena arrivato, che bevono da una cannuccia cercando di dissimulare una domanda scomoda che fanno il tifo con un pugno chiuso.

Difficilmente fareste la stessa cosa con una foto di vostro figlio o del figlio di un vostro parente. In caso di risposta affermativa rileggetevi quello che succede alle foto dei bambini su internet. Vi lasciamo un esempio. I meme scollano l’immagine di una persona dalla sua identità. La privano di diritti, spesso la ridicolizzano e la moltiplicano all’infinito.

Prima di Raoul Bova i casi sono migliaia. Ne citiamo due, in Italia. Silvia Bottini era un’attrice esordiente. Una sua immagine mentre piange venduta in un sito di stock è diventata il meme del First World Problem. Jacopo Lanza è diventato il meme del “ragazzo comunista” quando una sua foto con la bandiera di Rifondazione è stata caricata su Wikimedia. In entrambi i casi non c'è nessun controllo sulle indagini. Ritornano ad ondate. Finché il pubblico si stufa.

A volte c’è chi decide di cavalcare l’onda e portarsi a casa due soldi partecipando a qualche evento. A volte c’è chi calca troppo la mano e finisce in mezzo a uno scam di criptovalute, come la Hawk Tuah Girl. Ma in tanti casi le immagini e gli audio che diventano dei meme rimandano a momenti privati, a volte imbarazzanti. Fissano istanti che si vorrebbero nascondere. Certo, possono far ridere. Almeno fino a quando non succede a noi.

60 CONDIVISIONI
Immagine
Vengo dalla provincia di Milano e dagli anni '90. Questo non dice tutto di me, ma quasi. Ora Capo Area della redazione Tecnologia e Scienze a Fanpage.it, prima cronista a Settegiorni, studente alla Scuola Walter Tobagi, stagista a RaiNews24, collaboratore al Corriere della Sera e membro della prima redazione di Open. 
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views